Consiglio regionale

La maggioranza va sotto e Toma ora traballa. 3 dei suoi votano con le minoranze. “Concorsi illegittimi, bandi annullati”

Tonfo del centrodestra in Consiglio regionale: Andrea Di Lucente, Aida Romagnuolo e Filomena Calenda hanno appoggiato la mozione del Movimento 5 Stelle. Stop all'avviso sui dirigenti regionali, mentre il prossimo 12 novembre la maggioranza potrebbe naufragare sul monotematico dedicato ai concorsi per assumere 28 persone tra diplomati e laureati. Intanto M5S esulta: "L'Aula ha formalmente sfiduciato il governatore"

Tanto tuonò che piovve. La maggioranza in Consiglio regionale oggi, 5 novembre, si è spaccata: Donato Toma e il resto del centrodestra sono ‘andati sotto’. La mozione presentata dal Movimento 5 stelle sui bandi dei dirigenti regionali, a loro dire “irregolari”, è stata infatti approvata con voti bipartisan. Non solo le minoranze Pd e M5s, ma anche tre consiglieri della maggioranza hanno votato sì contravvenendo all’indicazione di astenersi data poco prima in Aula dal presidente.

Sul piatto c’era – tra i tanti ordini del giorno – la mozione dei pentastellati che hanno chiesto di chiarire l’illegittimità riguardanti le determine dirigenziali (numero 97 e 98 dell’8 ottobre) firmate dal direttore del III Dipartimento Claudio Iocca: la prima riservata al personale dipendente di ruolo della Regione Molise, finalizzato alla progressione verticale di carriera, e la seconda riguardante un concorso, per titoli ed esami, per assegnare dieci posti da dirigente dell’amministrazione regionale, di cui 5 riservati al personale interno.

Bandi che il M5s ha proposto di annullare in ‘autotutela’ perché viziati da irregolarità. Gli stessi bandi al centro della denuncia del consigliere di maggioranza Andrea Di Lucente che di fronte all’intera assise di via IV Novembre aveva annunciato “mail anonime contenenti i nominativi dei vincitori del concorso”.

Oggi (5 novembre) si è comportato di conseguenza appoggiando il testo dei pentastellati. La zampata al Governatore e alla sua maggioranza l’hanno data pure le consigliere dissidenti ex Lega Filomena Calenda e Aida Romagnuolo: le ex leghiste si sono schierate con le minoranze.

Alla fine, si consuma una giornata nerissima per il centrodestra regionale. Invece esultano i 5 stelle: “L’approvazione della mozione a firma del MoVimento 5 Stelle sui bandi di assunzione per i dirigenti regionali rende giustizia ai sindacati che in questi giorni ci hanno affiancato nella denuncia di avvisi pubblici con seri profili di illegittimità e a tutti i cittadini che vogliono avere le stesse possibilità di chiunque per concorrere a quei posti”, il commento di Greco e soci.

Il voto potrebbe avere ripercussioni pesanti sulla maggioranza che governa la Regione, che da tempo mostra tutte le sue crepe. “Quella di oggi – hanno osservato a caldo i 5 Stelle – è solo l’ennesima riprova del fatto che Toma è ormai solo al comando con i suoi fedelissimi, è andato ancora una volta sotto nella votazione e ha ricevuto una formale sfiducia in aula di Consiglio, per ora, sulla questione relativa ai bandi”.

I ‘bandi della discordia’, a detta dei pentastellati e per gli altri che hanno appoggiato la mozione, sarebbero viziati da diverse irregolarità, a partire dalla mancate pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Il dirigente del III Dipartimento Iocca si è difeso parlando di procedura regolare, “ma quindi non si capisce perché dopo le denunce pubbliche, carte alla mano, abbia dovuto predisporre un’altra determina per pubblicare l’avviso in Gazzetta Ufficiale e riaprire i termini, seppur salvando le domande già pervenute”.

Ma non solo. I 5Stelle, che in Aula si sono affidati alle parole di Andrea Greco, hanno affermato che “avevamo ricordato al dirigente che il regolamento regionale (n. 3 del 2003) prevede almeno due prove scritte e un colloquio, mentre l’avviso parlava di una sola prova scritta. Ora, invece, viene specificato che la prova scritta sarà articolata in due distinte prove, una teorica e l’altra di ordine pratico’”.

Al di là del caso specifico, c’è un dato politico che emerge: Toma ha provato a giustificarsi menzionando “la separazione tra politica e amministrazione”. Oggi traballa: la sua maggioranza continua a perdere pezzi giorno dopo giorno.

E forse la sconfitta di oggi potrebbe trasformarsi in una Caporetto fra sette giorni. 

Quello odierno infatti è l’antipasto del Consiglio monotematico che si terrà il 12 novembre, chiesto dalle opposizioni e firmato anche da esponenti della maggioranza (Iorio, Calenda e Romagnuolo) per chiedere ulteriori approfondimenti sulle procedure dei concorsi per assumere 28 persone diplomate o laureate in Regione.

Intanto il bando sui dirigenti verrà annullato in autotutela, e quelli avvisi pubblici dovranno essere rifatti e ripubblicati, così da correggerne i vizi.

“Invece – aggiungono i grillini – in Aula il governatore non ha spiegato cosa pensa dell’accaduto, né dell’operato del Direttore di Dipartimento”. E “non è una mera questione di forma, perché la politica ha poteri di controllo sull’operato della Pubblica Amministrazione. Ma forse è solo un altro segnale della perdita di controllo da parte del presidente: non riesce a tenere compatta la sua maggioranza e non riesce a controllare l’operato dei suoi dirigenti”.

Claudio Iocca, il dirigente nel mirino oggi, è la stessa persona alla quale si riferiva il consigliere Andrea Di Lucente nel suo “atto d’accusa” del 23 ottobre scorso in Aula. A questo proposito precisiamo che quando il consigliere regionale dei Popolari ha pubblicamente denunciato  la mancanza di trasparenza relativa al concorso pubblico della Regione sui dirigenti e i dipendenti di vari settori, si riferiva esclusivamente al direttore del Terzo Dipartimento Claudio Iocca e non al dirigente Mariolga Mogavero.

(foto d’archivio)

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