San giacomo degli schiavoni

Impianti sportivi da 2 milioni mai aperti e già da buttare. E la strada è sbarrata da mucchi di terra

Video-reportage da contrada Ponticelli, dove la "Cattedrale degli sport" invecchia e si deteriora da anni e anni senza essere mai stata aperta al pubblico. Un progetto costato 2 milioni di euro con i fondi del terremoto 2002, che ha da pochi giorni compiuto il diciassettesimo anniversario.

Gli impianti sportivi di contrada Ponticelli, sulla linea di confine tra Termoli e San Giacomo degli Schiavoni, versano in condizioni pessime. Eppure su questi campi da tennis, calcio e calcetto non è stata giocata ancora una partita. Il “tempio dello sport”, pagato in gran parte coi fondi del terremoto del 2002, ha bisogno di una bella ristrutturazione prima ancora di avere aperto al pubblico.

Un progetto importante, con campetti, club house, spogliatoi, bar, servizi igienici. Tutto già rotto, danneggiato, spaccato, usurato soprattutto dalle intemperie e dall’abbandono.

I lavori erano finiti nel 2011, finanziati all’80 percento dalla Regione nell’ambito dell’ambizioso progetto di ripresa produttiva del Molise terremotato e alluvionato. E che ripresa, viene spontaneo dire, se i risultati sono questi.

La struttura è di proprietà del Comune di San Giacomo degli Schiavoni, il cui sindaco Costanzo della Porta si è ritrovato tra capo e collo il mutuo per la tranche spettante all’Aministrazione, e una realtà mai entrata in funzione. Ora, dopo anni di gestione fantasma da parte del Centro Ippico termolese, la Onlus che ha avuto in gestione per 25 anni la struttura ma che – a parte per occasionali feste private – non l’ha mai aperta al pubblico, qualcosa sembrerebbe si stia muovendo. Il sindaco sta chiedendo il rispetto del contratto, pena la revoca. E il Centro Ippico avrebbe mostrato disponibilità, anche se di fatti concreti non se ne vedono.

La situazione è questa che mostra il video: la spazzatura si accumula in montagnole degradate, tra insetti e cattivi odori. Bagni e spogliatoi sono in rovina, mentre sui campi le recinzioni cedono, i lampioni si piegano e l’erba è invasa da escrementi di cavalli che qui evidentemente hanno pascolato a lungo.

La club house paga le conseguenze dell’abbandono sotto la pioggia, il sole e la mancanza di manutenzione. La natura si sta riappropriando dell’edificio, una sorta di vendetta sull’uomo che ha abdicato ai suoi compiti permettendo che un lavoro costato due milioni di euro di soldi pubblici si rovinasse senza essere mai stato usato. Con l’aggravante che la strada di accesso tra la fornace e la cattedrale dello sport, da sempre dissestata e mai asfaltata perché i soldi erano finiti, è sbarrata da mucchi di terra. Chi li scaricati lì in quel modo? E perché?

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