Campobasso

Grafica pubblicitaria, dal boom alla crisi e al fai-da-te: l’imprenditrice che non ha mai mollato

È stata tra i primi a credere nella grafica pubblicitaria quando a Campobasso i grafici erano pochi e “visionari”, e quando nel capoluogo di regione le tipografie pullulavano di ordini. Livia Neri, 40 anni, campobassana, titolare della ditta “Grafim - ideazioni grafiche e comunicazione”, ha vissuto il cambiamento nel settore della grafica pubblicitaria e soprattutto – di riflesso – della crisi della tipografia. E racconta la sua storia professionale.

È stata tra i primi a credere nella grafica pubblicitaria quando a Campobasso i grafici erano pochi e “visionari”, e quando nel capoluogo di regione le tipografie pullulavano di ordini. Era la fine degli anni Novanta, il periodo rigoglioso di aziende come la Tipografia San Giorgio e la Tipografia Lampo. Livia Neri, 40 anni, campobassana, titolare della ditta “Grafim – ideazioni grafiche e comunicazione”, ha vissuto il cambiamento nel settore della grafica pubblicitaria e soprattutto – di riflesso – della crisi della tipografia. Oggi racconta la sua storia, felice – come il primo giorno – della sua scelta, nonostante l’avvento della tecnologia e il fai da te abbiano completamente modificato il panorama in cui opera.

Finito il Liceo Scientifico, Livia si è iscritta alla Facoltà di Economia e contemporaneamente ha preso la qualifica di cartellonistica e grafica pubblicitaria. Subito dopo l’esperienza in un’agenzia durata un anno perché, già all’età di ventidue anni, con l’adrenalina della gioventù, ha preso in mano la sua vita decidendo di aprire una partita iva.

Da diciotto anni Livia Neri ha un’attività di grafica pubblicitaria. Ha visto tutti i cambiamenti del mercato passarle davanti agli occhi. Non è figlia d’arte. Il papà è un impiegato e la mamma una insegnante. La sua è stata una scelta personale. “Fin da quando ero ragazzina avevo la passione per la grafica”, dice l’imprenditrice campobassana. “La prima cosa che ho fatto una volta finito il liceo è stata comprare il pc. Poi – sorride – ho investito comprando l’iMac”.

Tra le collaborazioni più importanti quelle per il “Teatro del Loto” e per “Molise Cinema”. Ma anche la collaborazione esterna con Arti Grafiche La Regione, che ricorda con gioia. Così come i tantissimi lavori per la Biblioteca Albino, quando era ancora il cuore nevralgico della cultura del capoluogo di regione. Crea manifesti, locandine e brochure, ma ama anche impaginare riviste e libri.  Ne ricorda uno con piacere, “Il Molise in Cucina” (in collaborazione con Arti Grafiche La Regione e Miseria e Nobiltà).

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Oggi Livia Neri è mamma di due splendidi bambini, la primogenita di sei anni e un maschietto di quattro. Continua a portare avanti l’attività da sola. “Da quando sono una mamma imprenditrice – spiega – gli orari di lavoro e l’organizzazione sono decisamente cambiati. Lavoro principalmente la mattina. Gli impegni sono cresciuti, ma concilio tutto con il sorriso”, racconta.

 

“Le difficoltà per una donna che lavora ci sono, anche se si avvertono di più se sei o se vuoi diventare dipendente. Mi è capitato di avere problemi in questo senso. Però con una attività mia non è tanto meglio. Le difficoltà sono diverse. Io ho lavorato fino all’ultimo giorno prima di partorire e subito dopo aver dato alla luce i miei figli. Non ci si può permettere di fermarsi”.

Dal giorno dell’apertura di “Grafim” a oggi lo scenario del lavoro è cambiato. Sono passati diciotto anni. “Rispetto agli inizi – racconta Livia Neri – c’è stato un cambiamento. La crisi si è avvertita soprattutto per quanto riguarda le tipografie. Molte sono state ridimensionate o hanno chiuso a Campobasso. Negli ultimi anni c’è stato l’avvento della stampa online. Il lavoro oggi – per quanto mi riguarda – c’è. Spesso però capita di incappare nel fai da te. Secondo me per fare grafica è importante avere esperienza evitando improvvisazioni. Ai giovani dico di fare gavetta”.

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Anche un altro aspetto è cambiato rispetto alla fine degli anni Novanta. “Quando ho iniziato – continua Livia – i grafici a Campobasso erano pochi. È stato difficile far capire al cliente che la grafica la doveva curare una figura apposita. Sotto questo punto di vista, devo dire, c’è stata un’evoluzione positiva. Adesso le aziende preferiscono avere un proprio grafico come punto di riferimento”.

L’esperienza permette a Livia Neri di lavorare ancora oggi. “Mai ho pensato di mollare”, chiude l’imprenditrice campobassana prima di tornare nel suo ufficio all’Incubatore di Imprese di via Monsignor Bologna a Campobasso. È lì che continua ad occuparsi di grafica pubblicitaria, grafica editoriale, grafica web, stampa e col tempo anche di wedding line.

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