Sanità

Sorte già scritta per il Punto Nascita? Venittelli accusa: “Toma non ha mai chiesto la deroga, senza di quella è tutto inutile”

La componente dell’Assemblea Nazionale del Pd, nonché avvocato difensore del comitato delle ‘mamma’, Laura Venittelli, accusa il presidente della Regione: “Non ha mai chiesto la deroga per il Punto Nascita di Termoli, così anche se vincessimo al Consiglio di Stato sarebbe tutto inutile”. Sui Lea 2018 la considerazione è amara: “Il punteggio è migliorato perché ci sono solo Isernia e Campobasso”

L’avvocato Laura Venittelli accusa senza mezzi termini la politica regionale: “Stanno facendo carne da macello del Basso Molise”. In una conferenza stampa ‘di fuoco’, oggi 18 ottobre, la ex parlamentare dem fa un’operazione verità e non le manda a dire al Governatore Donato Toma.

Il Presidente, che ha affermato di aver chiesto la deroga al ‘decreto Balduzzi’ (quello dei 500 parti l’anno perché un Punto Nascita resti operativo, ndr) in sede di Conferenza delle Regioni, secondo l’avvocato Venittelli avrebbe mentito. “Dove sono le carte? Quello che ha detto è falso: nei verbali delle Conferenze tutto ciò non emerge”. La richiesta, che il presidente della Regione dovrebbe fare al Comitato Percorso Nascita, al Ministero della Salute, al Mef e ad altri organi, da parte del Molise non è mai pervenuta. “Lo si è fatto per Isernia, per Termoli mai”. L’esponente dem afferma duramente che nel 2018 il Comitato nazionale diede il suo assenso per Isernia purchè si chiudesse Termoli. Tutto ciò è ancora in piedi perché l’amministrazione richiedente (la Regione) non ha mai fatto obiezioni. Un atto preliminare e necessario per salvaguardare il diritto dei bassomolisani a nascere qui sarebbe appunto la richiesta di deroga. “Ce lo hanno detto gli stessi Tar e Consiglio di Stato: senza quella richiesta è tutto inutile”.

In altre parole, se la Regione stessa non si è mai opposta, se la richiesta di deroga non è mai stata fatta, pur vincendo al Consiglio di Stato ad aprile prossimo la sorte sarà quella, inderogabilmente: il Punto Nascita termolese non esisterà più.

È un’accusa pesantissima – sebbene non nuova – quella che l’avvocato scaglia contro la politica regionale, tacciata di slealtà e non trasparenza. “Toma ci racconta cose diverse dalla realtà, si prende gioco del territorio bassomolisano e noi non ce lo meritiamo. Dimostra poco rispetto per tutti quegli amministratori e cittadini che si sono attivati per cambiare le cose”.

Sui Lea 2018, di cui recentemente Toma aveva gioito perché risaliti fino al punteggio di 180 (nel 2017 erano 167, precisa Laura Venittelli), l’avvocato dem è sarcastica. “Sapete perché il punteggio è salito? Perché il Punto Nascita di Termoli non c’è”. Ci sono solo quelli di Isernia e Campobasso. E poi – aggiunge l’avvocato – non basterebbe comunque ad uscire dal Commissariamento perché è un punteggio di sufficienza e oltretutto serve ben altro. Bilanci a posto, personale in misura adeguata, macchinari efficienti. Nulla di tutto ciò qui sembra muoversi. Sui concorsi, ad esempio, “non è stata ancora costituita la Commissione per valutare le domande”.

Poi l’ultimo affondo: “Che fine hanno fatto quei quattro milioni che la Regione ha distratto dalla sanità?”. L’avvocato Venittelli paventa anche un’ipotesi che segnerebbe la fine dei giochi: “Rischiamo di dover dare 40 milioni allo Stato perché non abbiamo fatto quanto scritto nel Piano Operativo 2015-2018”.

Infine la notizia che il 14 novembre a Termoli  verrà il Sottosegretario al Mef Pierpaolo Baretta. “Parleremo con lui di sanità, portando delle proposte. Invito Toma ad esserci”.

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