Fantapoesie

Riprese di un saluto

Su una spiaggia deserta, ai piedi del monte “Buona Giornata”, sotto la regia di “Salve Buondì”, va in scena un lungometraggio sul saluto, espressione di rispetto, segno di educazione, accoglienza e pace. Non appena fa capolino l’alba, entra spavaldo il “Buongiorno”, può essere usato con chiunque fino al tramonto, toccasana per ogni occasione, un classico evergreen. Quello più imbarazzato è senza dubbio il “Buon Pomeriggio”, poco impiegato, non é una prima scelta, se non siete amanti dei mass media, è una rarità ascoltarlo.

La primadonna al maschile è “Ciao”, l’omaggio più confidenziale, immediato e giovanile, non conosce distanze visto che può essere fatto anche in lontananza. Dietro la palma, ecco spuntare, come il gatto e la volpe, “Arrivederci” e “Addio”, il primo congeda le persone con la certezza o la speranza di rivedersi in futuro, il secondo è un commiato definitivo, è un ti raccomando a Dio, il più commovente e suggestivo, rammarico o rimpianto per qualcosa che si è perduto. Dopo il tramonto si affaccia il “Buonasera”, è l’auspicio di una buona serata, nonostante ci sia capitata una brutta giornata, è attendere la fine del giorno ringraziando per quello che si è avuto.

Al calar della notte, dopo tanta attesa, appare trepidante il “Buonanotte”, è quello più paziente, attaccato alla famiglia, scherzoso a indicare l’impossibilità di rimediare a qualche inconveniente. Non esistono comparse, sono tutti attori protagonisti, sanno bene che il vero produttore cinematografico è il “Tempo”, senza il quale non esisterebbe nessun saluto.

(Alessio Toto ...Tra un motore e un cambio mi sono laureato in Sociologia e, scrivo poesie con lo scopo di arrivare al vostro cuore…)

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