Arriva fino al Molise, e in particolare a un impianto eolico nel territorio di Civitacampomarano, l’operazione di stamane 8 ottobre della Dia di Caltanissetta, che su proposta della Direzione Distrettuale Antimafia ha eseguito un sequestro di beni pari a due milioni e mezzo di euro nei confronti del pregiudicato siciliano Santo Valenti, 57 anni di Gela, ritenuto membro del clan mafioso dei Rinzivillo.
Il parco eolico di Civitacampomarano rientra nell’elenco dei beni, quantificati in due milioni e mezzo di euro, che la Dia ha sequestrato al 57enne, già sottoposto all’obbligo di dimora a Gela per un precedente reato.
In tutto gli sono stati sequestrati 2 società di capitali, 2 ditte individuali, una partecipazione societaria, tre terreni con altrettanti impianti eolici a Civitacampomarano, Avigliano (PZ) e Potenza. Ma ci sono anche un fabbricato adibito ad impianto eolico, sempre a Potenza, 12 terreni a Gela, 15 fabbricati a Gela, 20 rapporti bancari e 4 mezzi.
L’uomo è un elemento ritenuto ‘contiguo’ al clan Rinzivillo, che fa capo a ‘Cosa Nostra’ di Gela. Era già finito nell’operazione ‘Extra fines-Druso’, che nell’ottobre 2017 portò al suo arresto con l’accusa di attività estorsiva aggravata da metodo mafioso ai danni di imprenditori del settore ortofrutticolo all’interno dei mercati generali di Roma. Secondo gli inquirenti, le estorsioni avvenivano in compagnia del boss Salvatore Rinzivillo.
Secondo quanto emerge, gli accertamenti della Dia di Caltanissetta, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, hanno evidenziato un incremento della ricchezza di Valenti che gli inquirenti reputano ‘anomalo’ rispetto alla sua dichiarazione dei redditi. Una ricchezza quindi sproporzionata rispetto al patrimonio accumulato negli ultimi decenni.
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