La svolta attesa da anni

L’acqua delle sorgenti di Rio Freddo arriva a Termoli: giornata storica, il Molisano Centrale è in funzione

L’acqua che arriva nelle case dei termolesi e dei cittadini di Campomarino da due giorni è quella delle sorgenti di Bojano, pura e di elevatissima qualità. Dopo Larino, Guardialfiera, Ururi, San Martino in Pensilis e Portocannone anche la costa è rifornita dall’acquedotto i cui lavori sono iniziati 11 anni fa. “Un risultato che rende giustizia a questo Governo regionale” commenta il governatore Toma. Il presidente di Molise Acque Santone: “Ci eravamo impegnati in tal senso, a breve anche gli altri Comuni avranno acqua pura”.

L’acqua del Matese è arrivata a Termoli. Come pure a Campomarino. Da ieri i due comuni costieri sono riforniti al 100% dalle sorgenti di Rio Freddo. Un’acqua limpida, più che potabile, dalle caratteristiche eccellenti. I cittadini non hanno più bisogno di acquistare le bottiglie al supermercato perché l’acqua del Matese è buona, e arriva direttamente nelle abitazioni. È una giornata storica per il territorio. L’entrata in funzione del Molisano Centrale si attende da anni, e il risultato odierno – sebbene tardivo rispetto ai fiumi di promesse e campagne elettorali che si sono avvicendati – non può che costituire un elemento di garanzia sulla qualità dell’acqua che rifornisce la città adriatica, per decenni costretta (al pari di tutti gli altri Comuni a valle della diga del Liscione) a usare acqua potabilizzata e sottoposta a massicci procedimenti di depurazione chimica.

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Esulta il governatore Donato Toma. “Un risultato che rende giustizia a questo Governo, che aveva garantito la risoluzione di un annoso problema rispetto alle tante polemiche e strumentalizzazioni politiche. Noi siamo la politica del fare, quelle delle parole la lasciamo a loro” scrive il presidente togliendosi più di un sassolino dalle scarpe.

Un obiettivo raggiunto “grazie alla sinergia messa in campo da Regione Molise e Molise Acque. Ringrazio l’assessore ai Lavori pubblici, Vincenzo Niro, il presidente di Molise Acque, Giuseppe Santone, le strutture e le maestranze che, in mesi di duro lavoro, sono riusciti anche a superare le difficoltà tecniche che si erano frapposte al completamento dell’opera per far sì che  l’Acquedotto molisano centrale venisse messo a regime”.

Negli ultimi mesi la vicenda ha subito una accelerata, almeno rispetto ai tempi biblici ai quali la popolazione era stata abituata. “Ci eravamo impegnati in tal senso – commenta il presidente di Molise Acque Giuseppe Santone – e così è stato. Dopo i comuni di Larino, Guardialfiera, Ururi, San Martino in Pensilis e Portocannone, l’acqua di sorgente arriva anche a Campomarino e Termoli.

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Le ultime settimane sono servite come fase di rodaggio, ma l’impianto di Difesa Grande, inaugurato nell’agosto 2018, si è rivelato adatto alla portata del flusso che, continua il presidente di Molise Acque, “rifornisce il 100% del totale di approvvigionamento idrico”. Come dire: l’acqua della diga non entra nemmeno per una piccola percentuale nelle condotte. Sarà riservata probabilmente ad aumentare la portata nei periodi di maggiore necessità come l’estate. Ma la speranza è che i cittadini diventino sempre più consapevoli del bene essenziale che è l’acqua e imparino loro per primi a gestirla con parsimonia e oculatezza. Evitare gli sprechi è ora una sfida che deve interessare tutti, nessuno escluso.

La data fatica per l’entrata in funzione del molisano centrale sulla costa doveva essere ottobre, è così è stato. Dopo Termoli i prossimi Comuni che saranno riforniti dal Matese dovrebbero essere Guglionesi e San Giacomo degli Schiavoni. Servirà invece un po’ di tempo in più per Petacciato e Montenero di Bisaccia.

 

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