Prima di tutto un chiarimento. “Non c’è alcun progetto di interramento dei binari, non esiste nemmeno l’idea, e tantomeno una bozza”. Francesco Roberti spiega, documentazione della stazione ferroviaria e del progetto di raddoppio alla mano, che l’idea vivamente caldeggiata dal suo predecessore Angelo Sbrocca non ha mai incrociato la strada della concretezza. “Non esiste nulla in proposito, e io non ho mai mentito: gli atti lo dimostrano”.
E aggiunge: “Non sono assolutamente stato sconfessato. È successo il contrario, semmai. È stato Sbrocca a essere stato bocciato nella sua posizione oggi nell’incontro in Municipio perché per 5 anni della sua amministrazione non è stato fatto assolutamente nulla per migliorare e aggiornare il progetto del raddoppio, tranne chiedere qualche opera per Punta di Pizzo di non so che utilità”.
E noi – continua – “Ci siamo ritrovati con un progetto di raddoppio ferroviario che ignorava il centro di Termoli perchè arrivava solo fino al punto 0, ovvero a 2 km dal centro. Quello che dobbiamo fare ora è reinserire la stazione nel progetto. Una possibilità alla quale per fortuna i vertici e i tecnici di Rfi hanno aperto”.
Il pomeriggio di giovedì 17 ottobre, dopo il lungo vertice in Municipio con i delegati di Ferrovie e il sopralluogo direttamente sui binari e il ponte della ferrovia, il sindaco di Termoli illustra la soluzione alla quale mira. E spiega anche le difficoltà tecniche per riprendere in mano la vecchia convenzione del 2006 sottoscritta fra l’ex sindaco di Termoli Greco e l’ex ministro ai Trasporti Antonio Di Ppietro, “convenzione superata ma alla quale ci si dovrebbe riallacciare per ricollegare la tratta ferroviaria e la Termoli Lesina così come è stata definita da Rfi al vecchio progetto che comprendeva anche Termoli”.
Polemiche a parte, una idea Francesco Roberti ce l’ha. “Non ci accontentiamo come ha fatto chi ha governato prima di noi di far terminare il progetto nel punto 0, ma faremo fare a Rfi una valutazione alternativa alle barriere anti-rumore e un serio studio di fattibilità sulla copertura della stazione sia dal punto di vista del risanamento ambientale che architettonico”.
In questa video-intervista i dettagli.
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