Campomarino

Il “miracolo” del nido di tartarughe: 20 cuccioli salvati, 54 uova nell’incubatrice

Racconto dalla spiaggia teatro dell'evento scientifico, dove oggi 21 ottobre è stato aperto il nido dopo tre giorni di veglia. 20 caretta-caretta hanno preso il largo, 3 sono morte, 54 uova sono state trasferite a Pescara per la schiusa. Poi saranno riportate qua. Parlano gli esperti.

Le piccole tartarughe nate sulla spiaggia di Campomarino sono arrivate in mare: la loro vita comincia da questo tratto straordinario di costa molisana, tra le dune, lontano dalle costruzioni e dal cemento. Oggi 21 ottobre è finita la “veglia” al nido scoperto alcuni giorni fa dai ragazzi della Anpana, che hanno subito segnalato l’importante scoperta alla Capitaneria di porto.

Per 3 giorni infatti gli esperti del Centro Studi cetacei di Pescara hanno vigilato sulla nidiata senza allontanarsi neanche 5 minuti, nel campo messo a disposizione dalla Protezione civile. Questa mattina il nido è stato aperto e sono stati trovati, durante l’ispezione, 20 esemplari definiti “vigorosi” di caretta caretta, la tartaruga marina spesso avvistata dalle nostre parti.

Tre tartarughine sono invece morte: si aggiungono alle 12 decedute probabilmente per ipotermia l’altro giorno. Sei piccoli esemplari hanno raggiunto il mare spontaneamente e non senza qualche difficoltà, mentre per altri 11 è stato necessario il rilascio in acqua con il mezzo navale della Guardia costiera.

 

Sono 54 invece le uova ancora trasferite momentaneamente presso il centro studi di Pescara per una schiusa assistita. Secondo gli esperti, che stanno seguendo con passione e grande interesse scientifico questa insolita vicenda (la nidificazione di tartaruga marina non è così frequente da noi, e gli ultimi episodi lungo l’Adriatico risalgono a qualche anno fa) sarebbe troppo rischioso lasciare le uova nel nido, dove sono state deposte a una profondità di 20 o 30 cm.

La presenza di uccelli come i gabbiani, di altri predatori e soprattutto la temperatura della spiaggia, che di notte scende molto al di sotto di quella che è la temperatura ideale per la schiusa, costituiscono pericoli da scongiurare. Subito dopo la nascita degli esemplari, le tartarughine saranno riportate a Campomarino e verranno liberate in mare qui, dove probabilmente torneranno a deporre le uova una volta raggiunta l’età fertile.

Una giornata molto importante sia dal punto di vista naturale che scientifico per Campomarino, che ha visto la presenza questa mattina di sindaco e amministratori sulla spiaggia a ridosso del lido Lucio, che ha fatto da scenario all’evento. “È una grande opportunità anche per il turismo” commenta l’assessore Michele D’Egidio.

L’operazione è finita nel modo migliore grazie alla piena collaborazione tra Capitaneria di porto, Centro Studi cetacei, comune di Campomarino, Asrem, Carabinieri Forestali, Polizia municipale, Protezione Civile e associazione Anpana.

 

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