Il museo di termoli

Giornata del Contemporaneo, Macte gratuito e orario visite “lungo”

Il museo termolese Macte aderisce alla Giornata del Contemporaneo. Il 12 ottobre ingresso gratuito e orario prolungato dalle 11 alle 22. Un'occasione imperdibile per visitare la mostra di Giuseppe Uncini oltre che le opere del Premio Termoli in esposizione

Il Museo termolese di arte contemporanea, il Macte, aderisce alla 15° Giornata del Contemporaneo e, sabato 12 ottobre, aprirà le sue porte ai visitatori, con ingresso gratuito e orario prolungato.

La Giornata del Contemporaneo è promossa dall’Associazione dei Musei di Arte Contemporanea italiani e quest’anno, per la prima volta, ci sarà il Macte.

Il museo in via Giappone aprirà gratuitamente i suoi spazi, con orario prolungato: dalle 11 fino alle 22 il pubblico potrà visitare sia la mostra Giuseppe Uncini/Termoli 2019 – a cura di Arianna Rosica e Gianluca Riccio, visitabile fino al 12 gennaio 2020 – che Art is Easy, il focus curato da Laura Cherubini con Arianna Rosica sulla Collezione Permanente del Premio Termoli.

Il neonato museo molisano, inaugurato lo scorso aprile, offrirà ad appassionati e curiosi l’occasione di visitare non solo l’edificio dell’ex mercato ittico oggi riconvertito a spazio espositivo e luogo di cultura, ma anche di approfondire la storia del Premio Termoli e del suo importante patrimonio, oggi restituito alla città.

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“In continuità con il progetto di riscoperta e rilettura scientifica delle oltre 470 opere appartenenti al patrimonio del Premio Termoli avviato dal Macte al momento della sua apertura, la mostra dedicata a Giuseppe Uncini si configura come la prima di una serie di esposizioni personali dedicate ai principali esponenti della ricerca artistica italiana che nel corso del tempo hanno partecipato al Premio – istituito nel 1955 – generando opere che sono entrate a far parte del patrimonio del Comune molisano”.

L’obiettivo del Macte sarà dunque quello di valorizzare la storia del Premio Termoli, “rendendo la Collezione Permanente del Museo luogo e punto di partenza per un dialogo e un confronto tra artisti di diverse generazioni, grazie a un programma espositivo che, accanto agli approfondimenti sui maestri dell’arte italiana degli anni Sessanta e Settanta, contempli la realizzazione di una serie di mostre dedicate ad artisti contemporanei, aperte a linguaggi differenti, dal design all’architettura, dalla video arte alla fotografia”.

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La mostra di Giuseppe Uncini, inaugurata ad agosto, raccoglie undici opere appartenenti ai diversi periodi della ricerca del maestro marchigiano, dalle sperimentazioni dei primi anni Sessanta, caratterizzate dall’uso del cemento armato come elemento centrale della sua scultura, alla parentesi pittorica connessa alla riflessione sulle strutture primarie e sull’ombra della metà degli anni Settanta, sino alle soluzioni più mature degli anni a cavallo tra Novanta e Duemila, in cui il rapporto con l’architettura e con lo spazio – espositivo e ambientale – è andato definendosi come fulcro della sua produzione.

“Le opere di Uncini selezionate dai due curatori, di diverse dimensioni e tecniche, sono distribuite all’interno della grande sala centrale del Macte in un percorso espositivo circolare progettato dal designer Andrea Anastasio che, oltre a proporsi come un tragitto punteggiato da opere emblematiche dei diversi cicli di ricerca dell’artista di Fabriano, sarà in grado di restituire allo spettatore tutta la duttilità creativa di Uncini assieme alla sua capacità di adottare, all’interno di una continuità formale e poetica, soluzioni linguistiche e materiali continuamente differenti”.

Dal Macte fanno sapere che, a completamento della mostra, nel mese di novembre verrà pubblicato un catalogo, a cura di Arianna Rosica e Gianluca Riccio. La pubblicazione verrà in seguito presentata all’interno del programma di appuntamenti MACTE incontri, che accompagneranno la mostra per tutta la sua durata.

 

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