La telemedicina

Emergenza-urgenza, robot negli ospedali “per diagnosi veloci”. La Stroke Unit resta a Isernia, ritardi al Cardarelli

In dotazione dei nosocomi molisani tre apparecchi acquistati grazie ai fondi Por Fesr-FSE 2014-2020 per una valutazione medica a distanza. "Questa innovazione sarà fondamentale nelle patologie tempodipendenti", ha sottolineato il presidente Toma che questa mattina ha incontrato la stampa assieme al direttore Asrem Lucchetti. "Anche in Molise sarà possibile effettuare finalmente una trombolisi". Ma nella prima fase il 'cuore' del sistema sarà il Veneziale di Isernia, unico presidio dotato di Stroke Unit. Tempi incerti per l'attivazione dell'unità operativa per la cura dell'ictus al Cardarelli annunciata nell'ottobre del 2018: i lavori sono in corso, ma "ci sono stati intoppi burocratici".

In determinate patologie la velocità di intervento medico è fondamentale per la salute e la vita stessa del paziente. Che ci siano delle criticità in Molise lo sappiamo benissimo. Alcuni casi – quello di cui è stato protagonista Michele Cesaride, morto a soli 47 anni – che hanno messo in luce tutte le falle del sistema dell’emergenza-urgenza. Problemi confermati pure dal Ministero della Salute un paio di mesi fa, quando l’Azienda sanitaria regionale inoltrò una richiesta agli ospedali di Abruzzo e Puglia per le emergenze neurochirurgiche dal momento che, nonostante il protocollo d’intesa, Neuromed non aveva garantito una disponibilità h24. Nè è stato ancora attivato l’eliporto del Cardarelli.

Un aiuto in tal senso potrà arrivare dalla telemedicina e dai tre robot acquistati grazie ai fondi Por Fesr-FSE 2014-2020. Dal prossimo 13 ottobre saranno in funzione negli ospedali molisani supportando l’attività del personale medico che a volte deve lasciare il proprio reparto per poter vedere pure una lastra, come avviene al Cardarelli e come riferito da una dottoressa durante la conferenza stampa che questa mattina (4 ottobre) si è svolta nella sede della Regione proprio per presentare il nuovo sistema tecnologico di cui si è dotata l’Asrem.

Il progetto, curato dalla Direzione generale della Salute guidata da Lolita Gallo, rientra nel Piano attuativo “Agenda digitale per la salute”.

Sul letto del paziente sarà posizionato un robot (“un dispositivo medico certificato”) completo di schermo, di una serie di accessi a cui possono essere collegati i dispositivi utili per il supporto diagnostico (elettroencefalografo, ecografo, elettrocardiografo) e di una stazione di controllo, situata nella postazione del medico che effettua la valutazione a distanza.

Insomma, sarà effettuata “una vera e propria visita a distanza“, ha spiegato il governatore Donato Toma nell’incontro che ha tenuto con i giornalisti assieme al direttore generale facente funzioni, Antonio Lucchetti. E la telemedicina “può rappresentare un supporto essenziale nell’emergenza-urgenza”.

Toma e Lucchetti

Con la consulenza medica a distanza effettuata tramite la telemedicina si può infatti fornire una diagnosi veloce e adeguata anche per i pazienti colpiti da patologie tempo-dipendenti. Ad esempio, con tale sistema è possibile avviare tempestivamente il trattamento trombolitico dell’ictus ischemico. 

“L’uso della Telemedicina nel trattamento dell’ictus, “Telestroke”, già utilizzato in realtà italiane, ha mostrato grandi vantaggi in quelle situazioni in cui neurologi e specialisti dell’ictus non sono disponibili”, ha sottolineato Toma. 

Inoltre, “sarà un supporto fondamentale in quegli ospedali come Termoli che non hanno mai avuto la Neurologia. A volte i pazienti partivano proprio da Termoli per effettuare una trombolisi che dà effetti se non viene svolta entro 3-4 ore”, le parole di Lucchetti. “Finalmente anche in questa regione sarà possibile effettuare una trombolisi, il Molise era l’unica regione in cui non era possibile farlo”. 

Nel dettaglio, ha aggiunto il manager, “i robot potranno essere manovrati a distanza dai medici specialisti che si trovano nello spoke e che potranno effettuare una diagnosi a distanza: ad esempio il medico può vedere la laringe o l’orecchio, leggere tutti gli esami svolti dal paziente, effettuare l’esame neurologico a distanza ovviamente con il supporto del personale sanitario che si trova affianco al letto del paziente”.

La rete ospedaliera molisana verrà organizzata secondo il modello hub e spoke: in questa prima fase il ‘cuore’ della rete sarà l’ospedale Veneziale di Isernia, attualmente dotato della Stroke Unit, ossia l’unità operativa che si occupa del paziente affetto da ictus. 

Da qui il medico potrà effettuare l’esame neurologico a distanza, interagendo con il paziente che si trova nei nosocomi (spoke) di Campobasso e Termoli. Quando saranno completati i lavori e la Stroke Unit del Cardarelli (annunciata nell’ottobre del 2018 dal governatore Toma) entrerà in funzione, il sistema cambierà: il nosocomio del capoluogo molisano sarà il centro Hub da cui ‘dipenderanno’ il Veneziale e il San Timoteo. Questi ultimi quindi “saranno sede di stroke unit di primo livello”, mentre “vogliamo potenziare quella di Campobasso”.

Peccato che i tempi di attivazione della Stroke Unit al Cardarelli siano ancora incerti. I lavori sono iniziati al terzo piano dell’edificio di contrada Tappino, nell’area che prima ospitava il reparto di Geriatria che è stato chiuso. Poi dovrebbe essere spostato al quinto piano, a distanza ‘quasi siderale’ dal reparto di Rianimazione insomma. “Ci sono stati intoppi burocratici che hanno rallentato le operazioni”, è stato chiarito durante la conferenza. La Stroke Unit in pratica per ora c’è solo sulla carta.

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