Terremoti & sicurezza

Bollino rosso per le scuole del capoluogo: non sono sicure. Tre da abbattere e un asilo nido da chiudere fotogallery

Ad un mese dal suono della prima campanella ed a pochi giorni dal triste anniversario del terremoto che diciassette anni fa sconvolse San Giuliano di Puglia e l’intero Molise, il Consiglio comunale del capoluogo torna a parlare di sicurezza delle scuole. Focus sugli edifici che – dopo le relazioni commissionate dal Comune all’Università – sono ancora aperti e presentano criticità dal punto di vista della vulnerabilità sismica. L'asilo di via Tiberio, la Montini e il plesso di via Crispi saranno demoliti: ad annunciarlo l'amministrazione M5S. Invece i piccoli del 'Bianconiglio' verranno trasferiti alla 'Petrone'.

Dalla relazione dell’attuale assessore comunale ai Lavori Pubblici, Giuseppe Amorosa, emerge una triste verità: “Tutte le scuole di Campobasso non sono state costruite in conformità della legge sismica n.64 del 1974 e tutte hanno un coefficiente di sicurezza basso”.

L’Università degli Studi del Molise, infatti, in seguito agli studi sulla vulnerabilità sismica degli edifici scolastici – commissionati dalla precedente amministrazione comunale – ha auspicato quasi in tutti i casi la demolizione e ricostruzione di nuovi edifici scolastici in conformità alla vigente normativa in materia di sicurezza strutturale, efficienza energetica ed edilizia scolastica. Insomma la situazione è complicata e nel consiglio monotematico di oggi (16 ottobre) su richiesta del centrodestra (primo firmatario della mozione è il leghista Alberto Tramontano) le soluzioni delineate dalla nuova amministrazione si intrecciano alle accuse prettamente politiche.

Il sindaco Roberto Gravina paga lo scotto di avere nella sua maggioranza esponenti che negli scorsi anni hanno riempito calorosamente le pagine dei quotidiani  per la mancata sicurezza degli edifici scolastici del capoluogo di regione e che, in Aula consiliare, o non si sono espressi – come ad esempio l’assessore Simone Cretella – o non sono stati proprio presenti, come l’attuale consigliere comunale di maggioranza, Nicola Simonetti (nonché ex coordinatore regionale del Comitato Scuole Sicure, mancava a palazzo San Giorgio per “improrogabili impegni di lavoro”).

In Municipio invece sono presenti i genitori dei bambini della scuola di contrada Mascione. Per loro parla il rappresentante della costituente associazione “Nuova Scuola Mascione”, Salvatore Tronca (video).

consiglio comunale sulle scuole Campobasso

La costruzione della nuova scuola di Mascione è uno degli interventi che rientrano nella programmazione che l’amministrazione Gravina ha ereditato da quella precedente, guidata da Antonio Battista. I lavori attualmente sono fermi, ma il primo cittadino assicura la rapida ripresa. “C’è stato un problema tecnico, siamo intervenuti per rimettere in moto i lavori”.

Il termine per restituire alla città il nuovo plesso scolastico è fissato a marzo del 2020.

Poi ci sono le tre scuole innovative che rientrano nel bando “scuole sicure” voluto da Antonio Battista e che riguardano Vazzieri, Cep Nord e Via Crispi. Scuole finanziate tramite la rimodulazione dei famosi 11 milioni di euro dei fondi Cipe e per le quali – a detta di Gravina – si attende finalmente l’aggiudicazione definitiva.

Ma c’è un elenco infinito di problemi da risolvere: l’asilo nido Bianconiglio ad esempio sarà chiuso.

“L’amministrazione – annuncia Gravina – si è adoperata per trasferire entro fine anno i piccoli dell’asilo nido Bianconiglio in una struttura più sicura. Gli spazi necessari per ospitare i bambini sono stati reperiti presso la scuola media ‘Petrone’, costruita quando erano già in vigore le norme sismiche. È stato redatto un progetto comprendendo lavori per adattare gli spazi alle esigenze dei bambini dell’asilo nido e lavori necessari per ottenere il certificato di prevenzione incendi. Vogliamo riconoscerci il merito di aver cercato in tutti i modi questa soluzione e abbandonato – chiosa Gravina – l’inutile progetto che prevedeva l’esecuzione dei lavori per l’asilo di via Verga per ottenere il certificato di prevenzione incendi per il costo di 150mila euro, utilizzando parte di questo importo per realizzare aule sicure destinate a bambini che per la loro tenera età necessitavano di un’attenzione maggiore, e un’altra parte invece destinata a risolvere problemi in altre scuole”.

Sarà demolito inoltre l’istituto di via Scarano chiuso alla fine del 2017 dopo il crollo del soffitto in un’aula. Per pure caso non ci furono drammatiche conseguenze per i 360 alunni.

Vogliamo abbattere la Montini. Per questo – spiega il sindaco di Campobasso – stiamo cercando di attivare un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti”. Si tratta di 5 milioni di euro a cui vanno aggiunti altri 5 milioni di euro chiesti dall’amministrazione comunale al governo centrale. Per tali somme si è in attesa della risposta del Ministero competente.

I soldi serviranno anche per l’abbattimento di altri plessi scolastici. L’amministrazione pentastellata va in questa direzione. In cima all’agenda degli interventi– come spiega l’assessore Amorosa – ci sono la scuola di via San Lorenzo e quella di via Crispi.

Non solo la vulnerabilità sismica: c’è un’altra problematica irrisolta. Quasi tutti i plessi del capoluogo sono sprovvisti del certificato prevenzione incendi. Il governo ha concesso una proroga per cui le carte sono in regola, ma come incalzano dal centrodestra, “non si può di certo restare tranquilli”. Ed è proprio il centrodestra ad aver proposto un ordine del giorno, condiviso e sottoscritto dal centrosinistra, nonché dal sindaco Gravina e dal capogruppo di maggioranza, Antonio Vinciguerra.

Nell’ordine del giorno – approvato all’unanimità, – il Consiglio comunale impegna la Giunta Gravina a predisporre un piano di interventi sugli edifici scolastici e un monitoraggio. 

Ogni tre mesi la Giunta dovrà relazionare sullo stato dei lavori relativi all’edilizia scolastica.

Il centrodestra, – ed in particolare Salvatore Colagiovanni (Ppi) – a termine del Consiglio comunale, ha chiesto all’amministrazione di invitare il governatore Donato Toma a Palazzo San Giorgio per definire insieme le azioni possibili nel prossimo futuro per quanto riguarda l’edilizia scolastica.

“Ho insistito sul far inserire all’interno dell’ordine del giorno anche la possibilità di valutare la realizzazione di Campus didattici per attività extra-curriculari – commenta Domenico Esposito (Fi) – perché è importante ragionare su una progettualità che faccia sognare il Molise. Anche qui si possono fare cose belle, grandi e innovative. Dobbiamo impegnarci per questo perché la nostra terra ha grandi potenzialità”.

“L’obiettivo del Consiglio monotematico da me proposto – chiude il consigliere Alberto Tramontano (Lega) – era proprio quello di accendere un focus sull’edilizia scolastica. Non possiamo abbassare la guardia. Che la scuola sia una priorità di questa amministrazione perché lo dobbiamo ai nostri figli. Noi terremo sempre alta l’attenzione”.

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