Tribunale di larino

Visite private “in nero” in ospedale: condanne lievi per i 2 ginecologi di Termoli. Annunciato ricorso

Un anno e 8 mesi, pena sospesa, ai medici Flocco e Bifernino, principali imputati nel processo sulla truffa ai danni della Asrem per lo scandalo delle visite private della primavera 2015. Condannati per 2 dei 6 capi di imputazione loro contestati. La pubblica accusa aveva chiesto l'assoluzione. La difesa ha annunciato il ricorso in Appello: "Avremo una sentenza completamente favorevole". Assolto "per non aver commesso il fatto" l'informatore scientifico invischiato nella indagine, portata avanti dai carabinieri del Nas.

Sono stati condannati con rito abbreviato per truffa ai danni della azienda sanitaria regionale e peculato, assolti invece per gli altri reati: falsa attestazione della presenza in servizio, truffa aggravata, abuso d’ufficio e corruzione.

 

Saverio Flocco e Vincenzo Bifernino, che nell’aprile del 2015 erano finiti sotto inchiesta da parte dei carabinieri del Nas all’epoca coordinati dall’attuale direttore amministrativo Antonio Forciniti, entrambi ginecologi del San Timoteo di Termoli, sono stati oggi condannati dal Tribunale di Larino a un anno e otto mesi di reclusione, pena sospesa, e al pagamento di una multa da 800 euro.

L’informatore scientifico della Pizeta Pharma Santilli, coimputato del dottor Flocco nel reato di corruzione, è stato assolto per non aver commesso il fatto.

Il Pm Ilaria Toncini aveva chiesto l’assoluzione degli imputati per tutti i capi di imputazione, ma il giudice Scioli ha ritenuto di procedere a una condanna per due dei presunti reati contestati ai ginecologi, condanna per la quale gli avvocati difensori di Flocco Joe Mileti e Pasquale Lollino e l’avvocato di Vincenzo Bifernino Annibale Ciarniello hanno già annunciato il ricorso in Appello, convinti della assoluta estraneità dei rispettivi assistiti, “così come ritenuto anche dalla pubblica accusa”.

 

La vicenda fa riferimento  al “terremoto” della primavera del 2015, quando il dottor Flocco era stato addirittura ristretto agli arresti domiciliari su disposizione del Gip per le ipotesi di truffa, peculato e corruzione. Secondo la pubblica accusa sarebbe stato colto in flagranza di reato dai carabinieri del Nas mentre svolgeva visite private senza prenotazione al cUP e senza ricevuta. Al centro dell’inchiesta una sorta di “doppio stipendio” percepito dai medici che svolgevano attività intramoenia ai danni della Asrem.

Erano indagati con l’ipotesi di corruzione tre responsabili di una ditta farmaceutica umbra che per l’accusa avrebbe promesso un viaggio ai medici in cambio di dati coperti da privacy di pazienti ostetriche ignare di essere finita in uno studio per la sperimentazione di un farmaco. Su questo l’ipotesi è caduta del tutto, tanto che l’unico dei tre informatori scientifici rinviato a giudizio, Santilli – difeso dall’avvocato Diego Sabatino – ne è uscito completamente pulito.

 

La difesa dei ginecologi, dei quali è rimasto in servizio solo Flocco dal momento che Bifernino è andato in pensione per raggiunti limiti di età, si dice ottimista. “Leggeremo le motivazioni – commenta Joe Mileti – ma faremo Appello immediatamente, questo posso già garantirlo. La condanna riguarda solo due capi di imputazione su 6 e con tutte le attenuanti possibili. Sono certo di ottenere una sentenza più favorevole nel tribunale di secondo grado”.

L’indagine si era avvalsa di intercettazioni ambientali e telefoniche, di video girati in reparto. Gli avvisi di garanzia erano stati notificati in ospedale.

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