Trasporti

Treni vecchi o soppressi, infrastrutture inadeguate: tutti i problemi delle ferrovie nel dossier dei sindacati

Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti denunciano tutte le carenze del servizio e chiedono la convocazione di un tavolo tecnico all'assessore Niro

Tra treni vecchi (la media è di 17 anni), linee soppresse (la Termoli-Campobasso) e una tratta che ancora utilizza il binario unico, le ferrovie molisane continuano ad essere tra le peggiori d’Italia. E’ un quadro disastroso quello delineato dai sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti nel dettagliato dossier consegnato all’assessore regionale ai Trasporti Vincenzo Niro.

Documentazione raccolta per chiedere l’attivazione di un tavolo tecnico-politico ad hoc, simile a quelli già convocati per affrontare altre criticità (l problema del trasporto dei pendolari in Val di Sangro, ad esempio) che caratterizzano il comparto su gomma del trasporto pubblico locale.

La questione più spinosa nonchè la prima dell’elenco consegnato a Niro riguarda gli interventi sulle infrastrutture ferroviarie. In cima alla lista la necessità di riaprire la tratta ferroviaria Termoli – Campobasso, servizio “incredibilmente sospeso lo scorso 9 dicembre 2016, paradossalmente proprio al termine di una serie di investimenti e di lavori di potenziamento infrastrutturale effettuati sulla linea”.

La Regione, ricordano i segretari regionali Franco Rolandi, Antonio Vitagliano e Carmine Mastropaolo, annunciò la riapertura lo scorso giugno (“obiettivo evidentemente fallito”).  Il collegamento tra Campobasso e Termoli riuscirebbe però ad alleviare le difficoltà ed evitare di sovraccaricare di auto la Bifernina.

Non solo. “Unitamente alla Termoli-Campobasso – spiegano i sindacati – esistono ulteriori tratte ferroviarie che nel tempo hanno purtroppo subito la stessa sorte: la Benevento-Campobasso (sospesa nel 2013 e riattivata parzialmente nel 2017 solo per finalità turistiche) e l’Isernia-Sulmona più nota come “Transiberiana d’Italia”, ferrovia appeninica che collega Abruzzo e Molise. Questa linea è pressoché inutilizzata se si esclude la tratta Sulmona-Carpinone il cui percorso è attualmente utilizzato unicamente dai treni storici della Fondazione FS in grado di attirare turisti da ogni parte d’Italia”.

E poi ci sono i problemi con le infrastrutture: dal binario unico che caratterizza il 91% della rete ferroviaria molisana al destino della Termoli-Lesina . Inoltre, “si attendono risposte e tempi certi rispetto ai lavori di elettrificazione della tratta Roccaravindola-Campobasso, ai lavori concernenti la metropolitana leggera tra Matrice e Bojano e al piano regionale riguardante la progressiva eliminazione/sostituzione dei passaggi a livello”.

Per Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti infine va fatto il punto della situazione sul contratto di servizio sottoscritto nel 2017 tra la Regione Molise e Trenitalia, dal valore economico complessivo pari a 223 milioni di euro (comprensivo di corrispettivi e di ricavi da mercato) e che,, dovrebbe scadere nel 2023. “Nell’ambito di questo contratto – ricordano le organizzazioni sindacali – sono stati ovviamente previsti anche investimenti sul materiale rotabile”. Risorse che servirebbero a svecchiare treni la cui “vetustà si attesta mediamente sui 17 anni”. 

Zero treni ad alta velocità (come in tutte le regioni che si affacciano sull’Adriatico” quando occorrerebbe “un servizio più capillare di treni soprattutto in alcune fasce della giornata nelle quali il servizio è clamorosamente assente: ci riferiamo – scrivono i sindacati – alla mancanza di treni a lunga percorrenza direzione nord – sud nella fascia antimeridiana”. Inoltre dovrebbe essere riorganizzata la rete della vendita. “In questa regione è necessario accelerare su un progetto indispensabile di integrazione tariffaria e modale”.

Infine le assunzioni: l’amministratore delegato di Fs, Gianfranco Battisti ha annunciato che sono in arrivo oltre 4000 nuove assunzioni presso il Gruppo Ferrovie dello Stato nei settori legati al trasporto ferroviario, della logistica, nel Polo Mercitalia per il trasporto commerciale su ferrovia e nel Tpl. Ebbene, “riteniamo che anche il Molise debba aspirare a legittime aspettative in termini di risposte occupazionali e che si debba immediatamente arrestare ed invertire un trend negativo che oggi vede le nuove immissioni di personale che si registrano nella nostra regione, riconducibili a cittadini che risiedono quasi esclusivamente in altre realtà regionali limitrofe”.

Dal dossier insomma emerge “un quadro assai desolante”, “un continuo decadimento fatto solo di tagli, chiusure di linee e disservizi. E’ quanto mai doveroso  – la chiosa finale di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti -pretendere una drastica inversione di tendenza che restituisca buone notizie e il sorriso a chi intende muoversi con il treno”. Utenti che sono stati costretti a pagare un aumento del 40% del biglietto a fronte di un servizio scadente.

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