Opinioni contrastanti

Stazione spostata dal centro di Termoli, si scatena il dibattito. L’ex assessore: “Fate decidere i cittadini” – SONDAGGIO

La notizia data da Primonumero.it circa la proposta dei Comuni di Termoli e Campomarino di realizzare una stazione ferroviaria unica a Pantano basso fa molto discutere e i primi commenti appaiono negativi, come si legge anche nel dibattito sui social. Fra i più perplessi l’ex assessore regionale ai Trasporti Pierpaolo Nagni che seguì la vicenda per molto tempo. “Pensateci bene prima di scegliere la delocalizzazione”. Il sindaco di Termoli replica sarcastico: "Nagni non ha fatto nulla per la città, l'unica cosa che ha ottenuto sono le barriere antirumore". E annuncia la visita in Molise dei vertici di Ferrovie Italiane per trovare soluzioni.

Eliminare la stazione ferroviaria di piazza Garibaldi, oltre alla fermata di Campomarino lido, per realizzare un’unica grande stazione a Pantano Basso. L’idea lanciata ieri 27 settembre a Roma dalle Amministrazioni comunali di Termoli e Campomarino durante la conferenza di servizi al Ministero delle Infrastrutture sul raddoppio ferroviario Termoli-Lesina fa discutere. Qualcuno afferma di approvare l’idea soprattutto se verranno eliminati i binari dal centro cittadino. Altri, che sui social sono la stragrande maggioranza, la bocciano, ritenendo che avere la stazione in centro sia un grande vantaggio anche in termini turistici. Al momento la maggior parte delle reazioni sembra negativa.

E fra coloro che oggi fanno sentire la loro voce c’è anche Pierpaolo Nagni, ex assessore regionale ai Trasporti, uno dei tanti che in questi anni ha avuto modo di interloquire con Ferrovie Italiane su un progetto che si trascina da troppo tempo, anche perché l’azienda statale avrebbe voluto fare un po’ il comodo proprio in Molise, senza ascoltare le esigenze del territorio.

“Credo lo sappiano tutti quanta fatica è costata alla politica molisana far sentire la propria voce nella oramai lunghissima diatriba sul raddoppio ferroviario Termoli-Lesina – esordisce Nagni -. Per anni, in questa storia, il Molise non ha toccato palla, escluso da modifiche e miglioramenti che, invece, la Puglia aveva richiesto e ottenuto con facilità e disponibilità. Solo dopo il nostro “no” perentorio qualcosa improvvisamente si mosse e così iniziammo un lungo iter (che vedo continua ancora) per ottenere quelle migliorie, a nostro avviso, indispensabili per il territorio bilanciando le richieste anche alle capacità finanziarie complessive dell’opera che rischiava davvero di non partire”.

Pierpaolo Nagni

Modifiche che per il momento Rfi ha accordato soltanto per quanto riguarda il tratto di Campomarino, mentre su Termoli non c’è ancora niente di deciso. “Così ci preoccupammo innanzitutto di far spostare il percorso dalla costa all’interno in modo da liberare diversi chilometri in territorio di Campomarino immaginando per quell’area uno sviluppo futuro più compatibile e più volte affrontammo il problema “Termoli” con in primis il tentativo di spostare la linea e poi di migliorare l’impatto acustico nelle aree con insediamenti abitativi”.

Ma l’Amministrazione regionale che vedeva Nagni in Giunta e Frattura alla presidenza si era sempre detta contraria all’idea, per altro lanciata inizialmente proprio da Rfi, di delocalizzare la stazione dal centro cittadino termolese.

Mai abbiamo accolto l’idea di Rfi di delocalizzare la stazione di Termoli, proposta originaria del progetto che d’altronde Rfi aveva realizzato nella vicina Vasto”. Proprio l’esempio di Vasto è uno di quelli maggiormente portati da chi sostiene che la delocalizzazione sia un errore.

Nella vicina città abruzzese da anni la fermata dei treni è stata spostata al confine con San Salvo, in un luogo decisamente distante dal centro cittadino, nonché da Vasto Marina intesa come posto turistico. Una scelta che Vasto ha fatto anche in considerazione del fatto che la stazione era prima nel pieno centro di Vasto Marina, mentre con la nuova sistemazione c’è stato anche uno spostamento di binari.

“La delocalizzazione ha comportato meno utenti e quindi una declassificazione della stazione che l’ha eliminata dall’alta velocità” ammonisce un utente su un dibattito acceso ma per fortuna civile sulla pagina Facebook di Primonumero dopo la pubblicazione dell’articolo. È un fatto, a ben guardare, che a Vasto-San Salvo non fermino i treni Frecciarossa e Frecciabianca e che l’utenza del vicino Abruzzo in molti casi sceglie Termoli per prendere quei treni.

La stazione di Termoli dalle origini a oggi

Così sono tanti coloro che vedono nella delocalizzazione un rischio di perdita di utenza e attrattività turistica, anche perché ad oggi in effetti è innegabile la comodità di scendere dal treno ed essere in spiaggia o al Borgo vecchio in meno di cinque minuti. Proprio queso fattore sta spingendo molti cittadini, anche non termolesi, a dare un giudizio negativo all’idea.

Altrimenti non disdegnano che la proposta, considerando che la delocalizzazione dovrebbe portare a un sistema integrato di trasporti, per essere fulcro da dove muoversi verso il porto di Termoli, lo svincolo dell’autostrada A14, il Nucleo industriale o il lido di Campomarino.

Visione che non trova d’accordo Nagni. “Abbiamo sempre pensato che la stazione al centro di una città sia una ricchezza assoluta in termini di comodità trasportistica, di impatto economico, di funzionalità. Tutte le città italiane più importanti hanno migliorato le location delle stazioni centrali ma non si sono mai immaginate di spostarne la sede, che nel “bailamme” del trasporto pubblico restano una grande certezza civile, soprattutto ora che le linee elettriche garantiscono un impatto inquinante davvero basso”.

L’assessore non nasconde il problema dell’inquinamento acustico, al tempo stesso lancia una proposta/provocazione: quella di sentire l’opinione dei cittadini. “Altra cosa, e mi rendo conto complessa, è la situazione dell’impatto acustico delle aree. Noi ci battemmo per modificare il progetto immaginando la copertura dei binari piuttosto che le barriere fonoassorbenti, trovando sempre la resistenza di Rfi. Ora leggo che tutte le forze politiche concordano nel richiedere la stazione unica Termoli- Campomarino, io vi consiglio di rifletterci un po’, magari sentendo nelle forme previste dalla legge i cittadini, potrebbe essere utile e democratico farlo”.

Togliere la stazione dei treni in centro e costruirne una nuova fra Termoli e Campomarino: sei d'accordo?

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Il sindaco di Termoli Francesco Roberti, a strettissimo giro, avuto notizia dell’appello a “valutare bene” e “dare la parola alla popolazione” da parte dell’ex assessore regionale ai Trasporti, replica rinfacciando a Nagni un impegno per Termoli che, a suo dire, sarebbe pari a zero. “Mi preme portare a conoscenza dell’opinione pubblica che il grande risultato da lui ottenuto consisterebbe nel costruire per Campomarino una nuova stazione all’altezza di Nuova Cliternia, un tunnel sotto Campomarino e il collegamento al doppio binario esistente all’altezza del cosiddetto fiocco di derivazione Termoli-Campobasso”.

Secondo le parole di Roberti le uniche opere ottenute dalla Regione a favore di Termoli sono le barriere antirumore. “Le barriere antirumore e null’altro, poiché pure i treni sfreccerebbero all’interno della stazione senza nemmeno fermarsi a Termoli, essendo considerata, tale fermata, antieconomica. Comprendo bene quanto tempo l’esperto assessore abbia dedicato anche alla tratta Termoli-Campobasso con ottimi risultati e quanto ne ha speso per migliorare le condizioni del trasporto su gomma (vedi gli autobus). Al fine di non  vanificare il sovrumano sforzo dell’ ex assessore, ma soprattutto nell’interesse della città che rappresento, i responsabili di Ferrovie Italiane presto verranno in Molise per discutere con azioni concrete cosa possiamo fare noi per loro e cosa possono fare loro per il nostro territorio”.

 

Intanto Primonumero.it ha lanciato un SONDAGGIO per chiedere l’opinione dei cittadini su un tema cruciale come la presenza della stazione ferroviaria nel centro urbano.

 

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