Lutto cittadino a san martino

Politici e cittadini “comuni” uniti nel ricordo. Lettere a Mario Totaro (sul web): “Sei stato un riferimento per 50 anni”

L'uomo e il politico. La scomparsa di Mario Totaro (nella foto con Anita Di Giuseppe, 2006) a 85 anni, sindaco amatissimo, incrocia il dolore della comunità di San Martino che oggi celebra i funerali e favorisce i ricordi di stima e gratitudine di esponenti politici ma anche di tanta gente "normale", che attraverso facebook rilancia aneddoti, messaggi di vicinanza, sentimenti di affetto.

A San Martino in Pensilis oggi, 2 settembre, è lutto cittadino. Il sindaco Gianni Di Matteo lo ha proclamato perché nel pomeriggio, nella chiesa San Pietro Apostolo, saranno celebrati i funerali di Mario Totaro, “uomo di straordinaria umiltà e moderazione, qualità spese nel corso della sua lunga attività politica come consigliere comunale, sindaco del nostro comune, consigliere e assessore regionale”, ricorda il primo cittadino.

“Talvolta capita che la morte riservi il lutto non già a un numero limitato di persone ma a un’intera comunità: la morte di Mario Totaro rappresenta un lutto per i molisani tutti e un lutto particolarmente grave per la comunità di San Martino” sono invece le parole di Vittorino Facciolla che sui social rimbalzano da un profilo all’altro, esempio condiviso di tanti messaggi di cordoglio e vicinanza scritti per ricordare un uomo che, aggiunge Facciolla, “ha rappresentato per oltre 50 anni il punto di riferimento politico dell’intera comunità regionale. Intelligente, misurato e determinato, era capace di vedere ciò che era impossibile agli occhi di chiunque. Aveva i tempi e i modi delle persone consapevoli delle loro qualità, capace di eloquenti silenzi e di memorabili discorsi a braccio”.

Mario Totaro è morto ieri, domenica, a 85 anni, vinto da un male incurabile. Ma si è guadagnato un ultimo enorme consenso sul web, quel web che lui pure non frequentava, quel facebook sul quale non era iscritto. Altra generazione, altro modo di interagire con la gente: di persona o al telefono. Maddalena, anche lei di San Martino, ricorda in un post che ogni anno Mario Totaro chiamava a casa per farle gli auguri di compleanno. “Tanti, tanti compleanni sempre così, un uomo attento alle amicizie e alle persone”.

Capita quando un politico sa essere interprete reale dei bisogni delle persone, riesce a capire pienamente le aspettative e a dare un nome concreto alla speranza che, in fondo, è la molla che ci spinge – più o meno tutti – ad andare avanti. Non è frequente, ma capita. E, nel caso di Mario Totaro, la voce che si leva online è unanime: per lui solo parole di gratitudine e stima.

Dai politici ai “comuni” cittadini, senza eccezioni. Vittorio Facciolla, che gli è subentrato alla guida del comune nel 2007, lo definisce “una persona affabile, educata, brillante, intuitiva, buona. E’ stato il mio sindaco, il mio maestro, e io sono onorato di aver avuto Mario quale mentore politico, onorato di poter associare il mio nome al suo”.

“Di Mario Totaro vanno rimarcate, soprattutto, le grandi qualità umane, che hanno camminato di pari passo con le competenze politiche – scrive il Governatore Donato Toma – Fermo, risoluto, tenace nel portare avanti le istanze della gente, si è distinto per il garbo e l’estrema correttezza anche nei confronti degli avversari politici. Mai una parola pronunciata sopra le righe, una mitezza comunicativa che si percepiva anche nelle prese di posizione forti e determinate, di cui Totaro si è fatto spesso portavoce. Ci consegna un’eredità della quale si dovrebbe far tesoro”.

“Non si può restare indifferenti alla scomparsa di Mario Totaro. Non posso io non esprimere pubblicamente la tristezza che provo nel dover salutare l’amico e il politico – scrive Michele Iorio, a lungo Governatore del Molise – Le nostre chiacchierate che in questi ultimi anni si sono intensificate per condividere il rammarico di un mondo politico ormai in via di estinzione. Il Molise perde uno dei massimi esponenti del mondo socialdemocratico, tra i più attenti esecutori di una ideologia che tanto ha dato alla sua terra e soprattutto al Basso Molise. A tutta la famiglia rivolgo il mio pensiero più affettuoso consapevole che nessuna parola potrà alleviare il loro dolore.”

 

L’eurodeputato Aldo Patriciello, che non ha certo mai condiviso con Mario Totaro ideali politici, lo classifica così: “Una persona perbene e un galantuomo che ha saputo sempre offrire nel corso della sua vita, un alto esempio di sana passione politica e di impegno civile”.

Tecla Boccardo, segretario regionale della Uil, lo ricorda per “l’impegno nel Sindacato, al fianco dei lavoratori dell’agricoltura del suo territorio prima, ed attento alle problematiche dei pensionati con l’avanzare della sua età. Sempre pronto alla mobilitazione ma soprattutto concentrato sul dialogo dentro e oltre l’Organizzazione, sull’ascolto delle istanze di ognuno, e pronto a gesti (sempre molto riservati) di solidarietà, di vicinanza, di aiuto per i soggetti in maggiori difficoltà. Perché anche su questi si caratterizza la vita di un vero sindacalista. Un vero riformista – aggiunge –  che avrebbe potuto ambire ad ancor maggiori riconoscimenti che per sé non ha mai preteso e, anche quando attribuiti, venivano praticati con quel suo senso di equilibrio e di moderazione che ne hanno fatto un unicum nel panorama politico non soltanto locale. Perché la politica, l’arte più nobile di disegnare un percorso e far vivere le idee di avanzamento sociale, di uomini così ha bisogno”.

Sentimenti condivisi da tante persone, alcune “famose” altre invece sconosciute alle cronache politiche. Affetto e riconoscenza che attraversano in maniera trasversale il popolo sammartinese e molisano, indipendentemente dal ruolo e dalla notorietà.

Per Mirko, che ha lavorato 5 anni nella sua segreteria, Mario Totaro “era una persona di cultura, buon politico, uno veramente di sinistra, un uomo buono, un signore. Mi perdonerai – rivela su facebook – se un paio di volte feci lo sbrafone con la tua Croma. Ma tanto, non ti saresti incazzato”.

Sono tanti gli aneddoti che circolano, piccole storie di vita quotidiana che diventano un ricordo prezioso ora che Mario Totaro non c’è più. E alcuni aneddoti sono firmati proprio da lui, come quello che compare in una lunga e dettagliata scheda biografica scritta da Giuseppe Zio e preparata in vista di una futura pubblicazione delle personalità che hanno dato lustro a San Martino tra il XX e il XXI secolo. Mario Totaro nacque in una famiglia antifascista – scrive Zio, facendo riferimento a quello che lo stesso ex sindaco di San Martino in Pensilis aveva raccontato nel suo libro “Riflessioni” – e da piccolo era stato messo dal padre Francesco come palo davanti all’uscio di casa per avvisare se arrivava qualcuno mentre lo stesso padre e alcuni amici ascoltavano le notizie di Radio Londra. All’improvviso arrivò il maresciallo dei carabinieri e il piccolo Mario non fece in tempo ad avvertire il suo padre, che venne arrestato. L’episodio lo fece piangere e gli diede molti sensi di colpa”.

Ha cominciato il suo impegno politico nel 1952 e la sua militanza attiva nel Partito Social Democratico dopo aver ascoltato un comizio di Giuseppe Saragat, è entrato in consiglio comunale nel 1960 a soli 26 anni con la lista civica Unità a sinistra, con il mitico simbolo del gallo su sole nascente. “Fra il 2002 e il 2007, quando era sindaco  – ricorda Zio che era assessore in quella giunta – si adoperò contro la nascente centrale turbogas facendo opposizione netta a tutti i livelli. Entrato nella Giunta regionale di Florindo D’Aimmo come assessore all’artigianato, commercio, cave e carburanti, fu autore di una legge importante per questi settori. Per lui la politica è sempre stata l’arte del possibile”.

Infiniti i messaggi di cordoglio e dispiacere sul web. C’è anche quello di Filomena Saracino, candidata non eletta sindaco alle scorse elezioni amministrative. “Un uomo sorretto da una visione politica chiara e lungimirante, la passione esercitata in tanti anni di attività, accanto alle persone, per perseguire il bene comune. La piazza di San Martino conta i tuoi passi giornalmente e sa che sono i passi di una persona dotata di grande garbo e rispetto per tutti, amici e avversari politici”.

 

Caterina Sottile è però quella che meglio di tutti, con una scelta di parole efficacissima, riesce a cogliere lo spirito autentico di Mario Totaro. “Esperto paziente di mosaici politici con cui costruiva vittorie elettorali a guardia dei leaderismi sfrenati. E ritagliava anche minoranze che pesavano. Ma io lo ricordo perché era simpatico, amabile ma non popolare come voleva sembrare. E col suo mitico sguardo distratto e la fulminante attenzione per le opportunitá strategiche”.

 

commenta