La protesta

Musei “accorpati” e privatizzazioni, sit-in di protesta contro il decreto ministeriale

Domani 6 settembre, al Museo Sannitico di Campobasso, la mobilitazione promossa dall’associazione “Mi Riconosci? Sono un professionista dei Beni Culturali”: “La ragione che spiega questo provvedimento - spiegano gli organizzatori - è spianare la strada alla nascita di fondazioni private che gestiscano i nostri musei statali”.

C’è anche Campobasso nel fitto elenco di città toccate dalla protesta portata in piazza dall’associazione “Mi Riconosci? Sono un professionista dei Beni Culturali”: il sit-in, in programma domani (6 settembre) al Museo Sannitico a partire dalle 17.30, è stato indetto appunto per manifestare contro accorpamenti e privatizzazioni nel settore in questione, come pure per chiedere maggiori risorse per i musei italiani.

L’obiettivo dell’appuntamento è dunque quello di chiedere l’annullamento dei decreti che “senza alcun confronto con i territori e a governo dimissionario – si legge nella nota stampa – hanno danneggiato il sistema museale italiano e aperto la porta alla privatizzazione dei più importanti musei statali del Paese. Il 14 agosto – continua il documento – un decreto ministeriale, arrivato ai dipendenti del MiBac senza alcun preavviso, ha accorpato decine di Musei dalla storia centenaria in nuovi enormi istituti elefantiaci, volti a favorire la concentrazione dei flussi turistici ed economici in pochissimi luoghi, contro l’interesse dei cittadini italiani”.

Una scelta che ha prodotto l’unificazione di diverse realtà museali, come spiegato dall’associazione: “Il Cenacolo Vinciano accorpato alla Pinacoteca di Brera, le Gallerie dell’Accademia di Firenze accorpate agli Uffizi, i Musei Nazionali di Venezia accorpati in un unico istituto, così come tutti i Musei Nazionali del Friuli-Venezia Giulia, delle Marche e dell’Umbria: questi accorpamenti, arrivati senza alcun confronto con i dipendenti ministeriali e con l’opinione pubblica, creeranno istituti mostruosi incapaci di funzionare, annullando progetti, gettando all’aria anni di impegno e impedendo la crescita dei Musei statali, privi di una guida e trasformati in filiali di istituti più grandi”.

Una riorganizzazione piuttosto significativa che, secondo gli organizzatori del sit-in, è stata pensata per favorire l’ingresso di fondazioni private nella gestione dei musei statali italiani.

“La ragione che spiega questo provvedimento, altrimenti insensato, è fornita dal decreto stesso – spiegano i membri dell’associazione- in cui si dichiara che la Direzione Generale Musei deve “favorire la creazione di nuove fondazioni museali”: ecco dunque il motivo di tali accorpamenti, spianare la strada alla nascita di fondazioni private che gestiscano i nostri musei statali. Tutta questa enorme riorganizzazione, profondamente dannosa per il futuro del Patrimonio culturale pubblico italiano, è stata sancita per decreto da un governo dimissionario alla vigilia di Ferragosto: il più nascostamente possibile”.

Nuove prospettive, in questo senso, dovrebbero riguardare anche la nostra regione ed il capoluogo in particolare: “La rete museale del Molise è stata fusa con quella dell’Abruzzo – spiega il comunicato – privandola dell’autonomia gestionale creando una enorme istituzione illogica e inutile che raggruppa da ben 28 musei”.

La mobilitazione di domani non sarà isolata: altre iniziative sono infatti previste a Venezia, Roma, Pompei, Firenze, Milano, Torino, Perugia, Pescara, Lecce, Bari e Bologna.

(foto archivio)

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