Termoli

Lavori per l’ampliamento del Macte al via. Sbrocca: “Ci dicevano illusi, ora nostro progetto è realtà”

L'ex sindaco di Termoli Angelo Sbrocca annuncia con orgoglio su facebook l'inizio dei lavori per l'ampliamento del Macte. "La mia amministrazione aveva programmato, progettato, fatto finanziare (dalla Regione Molise) ed appaltato il suo ampliamento per realizzare, connessa al Museo, una biblioteca dedicata all’arte ed altri locali utili allo scopo”.

Il Macte raddoppia. Con queste parole l’ex sindaco Angelo Sbrocca annuncia (via facebook) l’inizio dei lavori di ampliamento della struttura museale di via Giappone, progetto ideato dalla precedente Amministrazione e che sta per vedere la luce.

“La splendida novità di questi giorni è che sono iniziati i lavori per l’ampliamento del Macte. Ed infatti la mia amministrazione – scrive Sbrocca – aveva programmato, progettato, fatto finanziare (dalla Regione Molise) ed appaltato il suo ampliamento per realizzare, connessa al Museo, una biblioteca dedicata all’arte ed altri locali utili allo scopo”. Un progetto di cui Primonumero.it si era già occupato e che prossimamente si concretizzerà, cambiando ancora una volta il volto dell’ex mercato ittico.

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La soddisfazione dell’ex primo cittadino è enorme e traspare tutta dal lungo post sul social network. Che mostra altresì il desiderio di togliersi qualche sassolino dalla scarpa per una vicenda che ha tenuto banco per molto tempo nelle Commissioni consiliari e in Consiglio comunale, con una lunga coda di polemiche e accuse.

“Il Macte fino a qualche anno fa era considerato dai più un sogno irrealizzabile. Termoli ha da sempre discusso sull’apertura di Musei di ogni tipo ma poi per diversi motivi – soprattutto quelli economici – non si è mai fatto nulla. Di Museo d’arte contemporanea poi se ne è parlato per decenni purtroppo senza che alle parole siano mai seguiti i fatti”, l’excursus dell’attuale consigliere di minoranza.

Un progetto ‘nel cassetto’ dell’Amministrazione Sbrocca e che negli ultimi mesi di consiliatura ha spinto sull’acceleratore. “Il Comune di Termoli ha nel proprio patrimonio una collezione d’arte contemporanea di grande pregio artistico ed economico che era fino a qualche anno fa custodita in locali ignobili e senza alcuna cura. Quando nella Amministrazione che ho avuto l’onore di presiedere si iniziò a parlare di Macte la gran parte delle persone ci diceva che eravamo dei sognatori e degli illusi e che un Museo del genere non saremmo mai riusciti a realizzarlo e ad aprirlo. Fortunatamente è successo il contrario. Dopo alcuni anni dall’ideazione e di duro lavoro – prosegue l’esponente del Pd termolese -, la mia amministrazione ha dapprima creato un caveau dove custodire come si deve le opere d’arte e poi ha trasformato una struttura polifunzionale, ereditata in pessime condizioni e piena di problemi edili, in un Museo”.

Poi il nodo della partecipazione del privato all’impresa, quello che più ha ‘scaldato’ gli avversari politici. Per Sbrocca la partnership pubblico-privato era l’unica soluzione possibile, l’unica strada realmente percorribile e spiega perché. “Perché? Semplice, altrimenti non si sarebbe mai aperto. Oggi i costi per l’apertura e la gestione di una struttura di tal genere sono molto alti ed un Comune come Termoli, con il budget anche massimo che dedica alla cultura, non potrebbe sostenerli”.

La Fondazione Macte è composta – per ora – dal Comune e dalla Emiholding spa, ma è prevista statutariamente la possibilità di ulteriori partecipazioni sia pubbliche che private “e speriamo che ciò avvenga perché sarebbe un bel segnale per il nostro territorio”, l’auspicio dell’ex sindaco.

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Il Museo di arte contemporanea, inaugurato lo scorso aprile con l’esposizione ‘Art is easy’ e che attualmente (e fino a gennaio) ospita la straordinaria mostra di Giuseppe Uncini, è già proiettato verso sempre nuove iniziative culturali. Gli esordi di Macte Incontri (con ospite Philippe Daverio) e Macte Musica per il quale si è esibito il contrabbassista di fama mondiale John Patitucci, testimoniano la vivacità culturale che sta contrassegnando questi primi mesi di funzionamento del Museo. L’ampliamento e la creazione di una biblioteca di settore potrebbero far spiccare il volo al museo termolese.

Il commento di Sbrocca è che “non solo l’apertura è stata un successo ma anche la gestione di questi primi mesi, e siamo certi che il Macte diventerà presto un punto di riferimento per la nostra città a livello nazionale ed internazionale perché un Museo di una piccola città, se ben gestito, può essere un luogo dove fare cultura a trecentosessanta gradi. Sta di fatto che già da ora ha acquisito una credibilità a livello nazionale e ciò è testimoniato dal fatto che la stampa di settore e non si è interessata alle sue iniziative”.

Immancabile il ‘capitolo’ ringraziamenti: “Il merito di quanto fatto non va solo a noi consiglieri dell’attuale centrosinistra ma a tutti i consiglieri ed alla Giunta della passata amministrazione che ci hanno creduto senza se e senza ma e per un’impresa culturale non è cosa politicamente scontata (anzi).
Ma non solo. Il merito va al partner privato che con impegno, passione e con mezzi economici ha consentito tutto questo, alla struttura comunale nelle persone di Leopoldo D’Urbano e Franco D’Aurizio e nei Dirigenti Gianfranco Bove e Carmela Cravero che hanno lavorato in maniera impeccabile ed in ultimo ma non per ultima a Valentina Fauzia che con la sua consueta professionalità, tenacia ed abnegazione ha dato un contributo fondamentale per tutto ciò che è stata l’ideazione e l’apertura del Macte”.

Ora però è tempo di guardare al futuro. “Siamo orgogliosi di quanto fatto perché ho sempre ritenuto che la cultura sia un punto fermo per una corretta evoluzione della nostra città ed inoltre per lo sviluppo di quel turismo culturale che potrà incentivare le economie di Termoli. Sono orgoglioso come centrosinistra che alla programmazione sia seguita, come è stata nostra abitudine nei passati cinque anni, la realizzazione delle opere programmate. Spero vivamente che con questo nuovo governo nazionale e con il Ministro Dario Franceschini, che ha avuto sempre una grande sensibilità per la cultura, per l’arte e per i Musei, il Macte possa essere all’attenzione del Ministero per uno sviluppo sempre più sinergico”.

 

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