Disagi e costi triplicati

La scuola a Vasto inizia prima e gli autobus non partono: 150 alunni a piedi per una settimana, genitori disperati

Gli studenti di Montenero di Bisaccia che frequentano le scuole superiori a Vasto saranno senza trasporto pubblico nei primi giorni di lezione. “Serve una delibera della Regione Molise, ma ogni anno ci lasciano a piedi”

Succede ormai da anni e anche stavolta sarà così. Per i primi giorni di scuola, gli alunni molisani che frequentano le superiori a Vasto saranno senza autobus. ‘Colpa’ della decisione dei plessi abruzzesi di anticipare in autonomia l’inizio delle lezioni rispetto alla data stabilita del 16 settembre. Una settimana circa in cui però i circa 150 alunni di Montenero di bisaccia saranno praticamente appiedati.

“Non sappiamo come fare – riferisce una mamma -. L’Atm mette a disposizione tre autobus durante l’anno scolastico, quindi parliamo di circa 150 studenti. Però tutto questo dal 16 settembre, ma a Vasto diversi istituti hanno scelto di anticipare l’inizio della scuola”. Infatti il Liceo Artistico batte tutti sul tempo richiamando in classe gli studenti già lunedì 9, seguito il giorno dopo dal Liceo Classico e dall’Industriale.

Giorni per i quali il Molise, dove la prima campanella è in programma il 16 settembre come da calendario scolastico, non mette a disposizione il trasporto pubblico per gli studenti. “Ci siamo rivolti all’azienda – afferma la mamma montenerese – ma l’Atm ci ha risposto che non sono autorizzati, avrebbero bisogno di una delibera regionale per far partire i pullman”.

Atm autobus a 2 piani

Siamo ormai prossimi alla settimana in cui per gli adolescenti sarà il momento di rimettersi sui libri. Con la data che si avvicina, i genitori si stanno attrezzando perciò autonomamente per una settimana di spostamenti autonomi. “Ma non tutti possono – chiarisce la donna -. C’è chi lavora, chi non ha l’auto, è un grosso problema. Ogni anno la stessa storia”.

E come se non bastasse, al rientro ci sarà un’altra mazzata. “Con una legge regionale è stato disposto l’aumento del costo del trasporto regionale del 37,5 per cento. Questo vuol dire che se a maggio abbiamo pagato l’abbonamento mensile su sei giorni settimanali 32 euro, adesso lo pagheremo 45 euro”.

Davanti a aumenti di questo tipo e disservizi del genere, qualsiasi tipo di incentivo al trasporto pubblico per aumentare la sicurezza e diminuire il traffico sulle strade sembra una grossa presa in giro. A discapito in questo caso di ragazzi che frequentano le scuole e dei loro genitori.

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