2 gradi di separazione

Governo Conte 2, i ministri “amici” del Molise. Da Speranza a Boccia, da Franceschini a De Micheli

Il titolare del Dicastero alla Cultura (Pd) ha preso moglie a Bonefro. Quello agli Affari Regionali, che è anche il marito di Nunzia De Girolamo, è professore di Economia all’Unimol. E ancora: Roberto Speranza (Sanità) è amico di Danilo Leva, che lo ha difeso nel processo contro Salvini. E Paola De Micheli, a capo delle Infrastrutture e Trasporti, conosce bene Termoli ed è amica della ex parlamentare Laura Venittelli.

A dare un’occhiata alla mappa dei nuovi ministri del Conte 2, viene spontanea un’esclamazione: “molisani, siamo in una botte di ferro!” Se dovessero far fede i rapporti personali e le “relazioni” (speriamo niente affatto pericolose) fra corregionali e membri del Governo freschi di nomina, allora la nostra regione è al sicuro: dovrebbe passare automaticamente da luogo abbandonato da dio e dagli uomini a centro del mondo politico e istituzionale.

Prendiamo Dario Franceschini, titolare (di nuovo) della Cultura e del Turismo, settore quest’ultimo sul quale la regione che non esiste intende scommettere e rilanciare: ha preso moglie da queste parti, a Bonefro precisamente. Lei è Michela Di Biase, e pur essendo cresciuta a Roma, dove si è affermata come politico ed è stata eletta più volte, è originaria proprio del paese fortorino. Franceschini, d’altronde, a Bonefro è già stato. In incognito e anche in veste ufficiale, per inaugurare il museo dedicato al leggendario fotografo Tony Vaccaro.

E Francesco Boccia, allora? E’ professore di Economia aziendale al Dipartimento Giuridico dell’Università del Molise, il cui Rettore Luca Brunese saluta con grande soddisfazione il neo ministro degli Affari regionali e delle Autonomie. “In questi anni abbiamo avuto modo di apprezzare il suo impegno quale Presidente del nostro Centro di Ricerca su Governance e Public Policies e siamo certi che saprà far fronte alle alte responsabilità che lo attendono, in un dicastero oggi di indubbia centralità, con l’autorevolezza e la competenza che in tanti gli riconosciamo”.

Del nuovo ministro degli Affari regionali e delle Autonomie si è parlato parecchio, anche per un presunto plagio riferito da “il Fatto Quotidiano” che aveva raccontato che il parlamentare avrebbe allegato un testo non suo fra i documenti presentati per ottenere il trasferimento a Campobasso. Ne era nato un teatrino, fra evidenti smentite e imbarazzi. “Ho chiesto il trasferimento solo per aiutare una Università del Sud a fare un po’ di attività scientifica sui temi sui quali io sono in aspettativa obbligatoria senza assegno” aveva chiarito lui, rispedendo al mittente le accuse. Gli era corsa in aiuto la moglie, ben più conosciuta in Molise per essere stata Commissaria di forza Italia nella delicata fase della rifondazione di un partito a pezzettini. “Mio marito Boccia? Garantisco – aveva dichiarato Nunzia De Girolamo a Primonumero.it – che è tra i pochi del Partito Democratico che sanno veramente ciò che dicono”. Poco lusinghiera verso il Pd, forse, ma di incrollabile fiducia nelle doti del compagno, col quale ha spesso trascorso le vacanze a Termoli.

Termoli, d’altronde, piace anche a Paola De Micheli, anche lei del Partito Democratico, che è stata in città poco tempo fa per tirare la volata a Caterina Cerroni sul nazionale e ad Angelo Sbrocca alle Amministrative (nessuno dei due è stato eletto). La vice segretaria nazionale del Partito Democratico però è amica soprattutto di Laura Venittelli, che su facebook esulta per la sua nomina a capo del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, un ministero chiave per il povero Molise con le strade groviera e una Bifernina in attesa del miracolo del raddoppio.

Anche sull’altro versante che traballa, quello della salute, la speranza ha un volto e un nome “amico”. E non solo perché Roberto Speranza, lo dice il cognome stesso, apre a una auspicio di grazia ricevuta. Quanto per i suoi rapporti con il territorio e, si presume, la conoscenza dei mali molisani attraverso l’amico Danilo Leva, ex deputato, ex responsabile nazionale alla Giustizia, che lo ha seguito nella fuoriuscita dal Pd in rotta con Matteo Renzi e nella nuova avventura in Liberi e Uguali, del quale il neo ministro alla Salute Pubblica è espressione politica. E non finisce qua: Leva è stato perfino avvocato difensore di Speranza nel processo per diffamazione intentato da Matteo Salvini che si era sentito dare del fannullone. E non è finita nemmeno qua: Speranza, assistita da Leva, ha pure avuto la meglio in sede giudiziaria. Insomma, che volere di più?

Finora il Governatore Toma e molti esponenti politici – non solo del Pd ma anche di centrodestra – si sono lamentati che nessuno “ci si fila” e che il Molise “non è preso in considerazione a sufficienza”. Ora, con una simile  rete collaudata di amici degli amici, il problema non dovrebbe più porsi. La musica dovrebbe cambiare, tanto più che il nuovo organigramma è stato salutato con entusiasmo da tutti i parlamentari molisani: sono 4 del 5 Stelle e una di Leu e si ritrovano, incredibilmente, nella stessa maggioranza.

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