La polemica

Bus gratis, da Termoli la rivolta degli studenti contro l’Ateneo: “Per noi zero agevolazioni”. “Numeri troppo esigui”

Trentotto firme sono state raccolte tra Termoli e Vasto per chiedere all'Ateneo di ripristinare il servizio di trasporto gratuito, ma dalla sede di via De Sanctis rispondono: "Per stabilire il piano dei trasporti sono state fatte una serie di valutazioni. Abbiamo dovuto ottimizzare i costi sulla base dei numeri e della fruibilità essendo il servizio pagato solo dall'Unimol, senza alcun sostegno da parte della Regione Molise".

Non si nascondono: “Ci siamo rimasti male, abbiamo scelto l’Università del Molise non a caso, proprio per valorizzare un’istituzione della nostra regione, altrimenti saremmo andati via e avremmo scelto altre Facoltà come fanno gli altri. E ora non veniamo nemmeno agevolati”. Gli studenti di Termoli sono in rivolta: il piano di trasporti gratuiti dell’Ateneo molisano di fatto li esclude. Non ci sarà nessuna navetta gratuita per loro, com’è avvenuto negli ultimi due anni. L’anno scorso, poi, il trasporto arrivava fino a Vasto.

Fino a giugno il servizio è stato garantito: alle 7.30 il pullman partiva da piazza del Papa fino alle varie Facoltà (Giurisprudenza ed Economia in particolare) e garantiva alle 18.30 il ritorno a Campobasso. “Per noi l’autobus era comodo, anche perchè Giurisprudenza è abbastanza lontana dal Terminal di Campobasso, una città che d’inverno è fredda, in cui piove spesso, nevica. Inoltre per andare al Terminal siamo costretti a percorrere una strada che non è sicura, ci sono persone che avvicinano le ragazze che hanno paura“.

Per loro, dunque, è stata una brutta sorpresa vedere che per i termolesi non c’erano le navette gratuite per l’anno accademico 2019/2020. Per questo hanno raccolto le firme che poi martedì scorso sono state consegnate all’Università assieme ad una lettera con cui una studentessa ha spiegato i motivi del malcontento dei ragazzi. 38 in totale tra Termoli e Vasto: anche i ragazzi abruzzesi infatti si sono uniti alla ‘battaglia’ sentendosi penalizzati dalla scelta dell’Ateneo.

“Noi paghiamo le tasse come tutti gli altri universitari, poi l’abbonamento quest’anno sarà più costoso per via degli aumenti, ma quello sarà comunque garantito in modalità gratuita. Ci sono più studenti che frequentano la sede di Pesche o che vengono da Benevento?”, si chiede una studentessa termolese.

Purtroppo proprio i numeri e le risorse a disposizione hanno orientato le scelte dell’Università del Molise: “Sono state fatte una serie di valutazioni e abbiamo dovuto ottimizzare i costi sulla base dei numeri e della fruibilità essendo il servizio della navetta pagato solo dall’Unimol, senza alcun sostegno da parte della Regione Molise”, riferiscono da via De Sanctis. Ad esempio, è stata considerata la presenza dei collegamenti: la tratta Campobasso-Pesche non è proprio coperta dal servizio di trasporto pubblico.

Invece, riferiscono dall’Unimol, “abbiamo deciso di garantire il collegamento tra Isernia e Campobasso per ‘intercettare’ anche gli studenti della provincia di Isernia e del Frusinate che hanno scelto l’Università del Molise. Invece le tratte per Benevento e Foggia sono due punti strategici per noi, c’è il massimo afflusso degli studenti. Per un anno abbiamo garantito la tratta Termoli-Campobasso, l’anno successivo il collegamento copriva fino Vasto. Però le presenze erano esigue, abbiamo contato dieci-quindici ragazzi: la presenza su quei pullman è stata monitorata ed era la più bassa di tutte”.

Infine, “tutte le scelte sul piano trasporti sono state concordate con i rappresentanti degli studenti che ci hanno chiesto di privilegiare altre tipologie di trasporto, come quello urbano, per gli studenti di Medicina. Quindi abbiamo optato per i collegamenti tra le sedi”.

 

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