Campobasso

Arrestati per droga: il padre va ai domiciliari, obbligo di firma per il figlio

I due sono stati ammanettati dalla squadra mobile il 31 agosto scorso dopo che gli agenti hanno sequestrato diversi grammi di hascisc. Il gip ha convalidato l’arresto e disposto le nuove misure

Cinquantadue anni il padre, venticinque il figlio: la droga, un affare di famiglia. Arrestati dalla squadra mobile di Campobasso per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, dal 31 agosto sono rinchiusi nel carcere di via Cavour.

Oggi pomeriggio alle 16 il gip Veronica D’Agnone ha varcato la soglia del penitenziario per l’interrogatorio di garanzia e la convalida degli arresti.

I due indagati, residenti in via XXIV maggio a Campobasso, sono stati trovati con 160 grammi di hashish e 90 grammi di marijuana.

Durante la perquisizione personale e poi quella domiciliare gli agenti della questura di via Tiberio hanno scoperto diverse dosi già pronte per lo spaccio, in particolare presso l’abitazione della coppia.

La droga era nascosta nel frigorifero: in parte già confezionata, altra ancora da tagliare. E poi denaro, probabile guadagno dello spaccio.

Quindi è scattato l’arresto in flagranza e oggi, appunto, l’interrogatorio.

Il gip ha convalidato gli arresti, sugli indagati esistono gravi indizi di colpevolezza e le procedure adottate dalla polizia giudiziaria sono state ampiamente rispettate.

Poi ha modificato la custodia in carcere del 52enne con la detenzione domiciliare e quella del 25enne con l’obbligo di firma.

Soddisfatto del risultato raggiunto l’avvocato Silvio Tolesino, legale di fiducia di ambedue le persone arrestate.

Sempre oggi – martedì 3 settembre – il Tribunale del Riesame invece si è espresso in merito ai provvedimenti adottati dopo l’arresto di Walter Di Bartolomeo e la compagna Elisa Lionetti. Ambedue furono ammanettati attorno al periodo di Ferragosto perché trovati in un appartamento di via Albino con 23 grammi di eroina e materiale per il confezionamento delle dosi oltre ad una notevole somma di denaro sicuramente provento dello spaccio.

Il 26enne resta in carcere, mentre gli avvocati Tolesino e Di Grezia per la ventenne sono riusciti ad ottenere dopo il divieto di dimora di cui usufruiva già dopo l’ interrogatorio in carcere avvenuto presso la sezione femminile di Benevento, l’opzione dell’obbligo di firma.

 

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