Termoli

Ancora cassa integrazione in Fiat: “L’azienda fa profitto sulla pelle dei lavoratori”. Incertezza sul passaggio all’ibrido

Incognita sulla riconversione all'ibrido nello stabilimento di Rivolta del Re e clima di sfiducia rappresentato dal continuo ricorso alla Cig in Fca. Adesso Confintesa Metalmeccanici chiede un incontro con i vertici aziendali e col nuovo Ministro dello sviluppo economico Patuanelli

Ancora cassa integrazione nello stabilimento Fca Fiat di Termoli e ancora incertezza sull’avvio della produzione dei motori ibridi. Adesso Confintesa Metalmeccanici chiede di vederci chiaro e si rivolge ai vertici aziendali e al nuovo Governo per sapere cosa prevede di fare il gruppo industriale – che unisce Fiat e Chrysler – dell’insediamento produttivo del Molise.

Perché a pesare sulla attuale situazione dei circa 3mila lavoratori è la poca chiarezza sul futuro dello stabilimento, di ciò che verrà prodotto e soprattutto la mancata risposta a questa domanda: quando avverrà il famoso passaggio alle produzioni ibride ed elettriche? C’è una data per la riconversione delle linee, più volte annunciata durante l’anno ma che non si è vista ancora?

L’attesa è per la convocazione del tavolo nazionale nel quale Fca dovrebbe fare chiarezza sull’avvio dei lavori a Termoli per riconvertire le linee per la produzione dei motori ibridi 1.0 e 1.3 in versione turbo, aspirata e ibrida, per essere montati sulle auto Fiat 500 e Panda. Le ultime notizie indicano nell’inizio del 2020 il periodo in cui finalmente dovrebbe iniziare la nuova produzione.

Ma Giustino D’Uva, segretario generale dei Metalmeccanici di Confintesa, è netto nel chiedere risposte. “Presso gli stabilimenti Fca di Termoli -, diversamente da quanto preannunciato, non partirà la produzione di motori ibridi, prevista entro la fine del 2019. Anzi, alcune linee di produzione, come è stato nei mesi scorsi, anche a settembre subiranno un’interruzione, con la conseguenza che gli operai andranno nuovamente in cassa integrazione”.

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Per Confintesa Metalmeccanici l’azienda sfrutterebbe gli ammortizzatori sociali statali nonostante non sia affatto in difficoltà. “Il gruppo Fca ha sbandierato un considerevole aumento degli utili nel secondo trimestre del 2019, eppure continua, in tutta Italia, a fare ricorso alla cassa integrazione per periodi più o meno lunghi.

Emblematico il caso dello stabilimento di Termoli, dove non solo non inizierà la produzione preannunciata, ma a settembre si fermeranno nuove linee produttive, con la conseguenza che continuerà il ricorso alla Cig. È chiaro che si tratta di un espediente per incrementare i profitti, a tutto discapito dei lavoratori e con la compiacenza dei vari governi”.

Da qui la pretesa di incontri istituzionali in cui si faccia chiarezza. “Siccome si tratta di una situazione scandalosa ed insostenibile, abbiamo preteso un incontro con i vertici aziendali ed a breve chiederemo di essere ricevuti dal nuovo Ministro dello sviluppo economico per capire come poter, anche a Termoli, arginare una condizione che si è fatta intollerabile per il territorio”.

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