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Amministratori al voto per il nuovo presidente della Provincia: sfida tra Caporicci e Roberti fotogallery

Da questa mattina alle 8 sindaci, assessori e consiglieri sono impegnati per la scelta del successore di Antonio Battista (Pd), ex sindaco di Campobasso decaduto dopo le Amministrative di maggio. Intorno alle 12.30 aveva votato il 20% degli aventi diritto. Intanto i rappresentanti del centrodestra a palazzo San Giorgio rivendicano la vice presidenza: "Il nostro voto ha un peso maggiore dei centri più piccoli e la politica è fatta di rappresentatività".

Francesco Roberti o Giuseppe Caporicci: sindaco di Termoli e rappresentante di Forza Italia il primo, sindaco di Portocannone ed esponente del Partito democratico il secondo. Uno di loro stasera sarà incoronato nuovo presidente della Provincia di Campobasso. 

Da stamattina – 3 agosto – alle 8 urne aperte nel seggio allestito in via Milano, dove alla spicciolata sono arrivati sindaci, amministratori e consiglieri, ossia tutti gli eletti che hanno diritto di votare per scegliere il nuovo vertice dell’ente di via Roma, guidato fino allo scorso maggio da Antonio Battista, Pd, ex primo cittadino del capoluogo regionale, eletto nel 2016 e decaduto dopo la sconfitta alle Amministrative.

In via Milano, tra gli altri, sono stati avvistati il consigliere regionale nonchè consigliere comunale a San Martino in Pensilis Vittorino Facciolla, il presidente del Consiglio comunale di Termoli Michele Marone, l’ex primo cittadino termolese (ora consigliere di opposizione) Angelo Sbrocca accompagnato da Manuela Vigilante e Oscar Scurti. E poi: l’aspirante presidente Caporicci e i sindaci Amorosa (Petrella Tifernina), Scapillati (Castropignano) e De Socio (Oratino).

Buona l’affluenza al seggio: poco dopo le 12.30 aveva votato il 19,83% degli aventi diritto (192 su 968). 

Nel dettaglio, in base ai dati comunicati dall’ufficio elettorale, a quell’ora hanno votato 151 amministratori dei paesi più piccoli (scheda blu), mentre nell’urna erano state depositate 8 schede arancio (su 90), 22 (su 65) schede grigie. Mentre dei centri più grandi (scheda verde) avevano votato 11 elettori su 58 degli aventi diritto. In totale 114 maschi (su 703) e 48 donne (su 265), rispettivamente pari al 20,48% e al 18,11%.

Un’elezione che non coinvolge i cittadini dal momento che la riforma Delrio ha trasformato le Province in enti di secondo livello, rimaste senza risorse e con poche ma importanti competenze da gestire: ambiente, viabilità ed edilizia scolastica.

Questa sera, alle 20, chiuderanno le urne e poi si procederà con lo spoglio. In tarda serata dunque si conoscerà il nuovo capo di palazzo Magno. Gli occhi della politica sono puntati su Campobasso, soprattutto dopo le fibrillazioni innescate dal voto a Isernia che ha spaccato la coalizione guidata da Donato Toma.

Un po’ di maretta già c’è: gli esponenti del centrodestra al Comune di Campobasso – Colagiovanni, Tramontano, Esposito, D’Alessandro, Fasolino e Pascale – hanno lanciato il primo avvertimento e chiesto la vice presidenza dell’ente.

Pur confermando “la scelta di votare il candidato Roberti designato dalle forze di governo di questa Regione, chiediamo in maniera ferma e decisa che il Comune di Campobasso sia opportunamente rappresentato, attraverso il riconoscimento della vice presidenza dell’Ente di via Roma. Si rammenta – rivendicano in una nota – che in virtù della sciagurata legge Delrio, non votano più i cittadini, ma vige la regola del voto ponderato che viene espresso dagli Amministratori eletti in seno ai Consigli Comunali della Provincia. Consta che i consiglieri di Campobasso, presi singolarmente valgono più di un intero Consiglio comunale di un qualsiasi Comune della Provincia. La politica è fatta di orgogliosa rappresentatività reale e non di pseudo dichiarazioni che nascono post voto, al solo fine di accreditare meriti che mai sono esistiti e che mai faranno vincere le competizioni elettorali”.

Non parteciperà invece al voto il Movimento 5 Stelle, favorevole all’abolizione delle Province.

 

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