Campobasso

Murales cancellati all’ex Romagnoli, veleni e polemiche. La moglie di Vincenzo Cosco: “Un colpo al cuore”

Sta suscitando reazioni veementi e amarezza la decisione di cancellare le opere dedicate ai personaggi rossoblù (Molinari, Scorrano Cosco, Biondi e Marinelli) e a “Polpetta” e Mariano Credico. Lo sfogo dei familiari dello Special Wolf: “Il dispiacere è grande, non so anche accordo c’era ma noi non siamo stati avvisati. A volte servirebbe un po’ di buon senso”. L’associazione Malatesta: “Artisti e talenti molisani sapeva bene che i murales sarebbe rimasti lì per un massimo di due anni…”. La proposta: e si venissero realizzati in un altro punto del centro?

Tonino Molinari, Michele Scorrano, Vincenzo Cosco, Guido Biondi, Michele Marinelli. Cinque icone per la Campobasso calcistica e non che fino all’altro giorno erano uno di fianco all’altro, a “fare la guardia” all’ex Romagnoli, l’antica tana dei Lupi. Da qualche ora i murales a loro dedicati sono stati cancellati suscitando un colpo al cuore per chi era abituato a “salutarli” quotidianamente, ma anche semplicemente per chiunque volesse ammirarne la bellezza. E soprattutto per i familiari, che a quanto pare non erano stati avvisati dell’imminente decisione.

In città si è sollevata più di qualche protesta ed è doveroso ascoltare la voce dei parenti.

Come quella di Silvana, la moglie dell’indimenticato Special Wolf, Vincenzo Cosco: “E’ stato un grande dolore per me e per i miei figli. Un vero scempio è stato fatto al vecchio Romagnoli dove hanno cancellato con un colpo di pennello tutti i personaggi che a detta di tutti hanno fatto la storia del Campobasso”.

Uno sfogo giustificato ma anche un punto di vista di buon senso, visto che non c’è stato alcun contatto con le famiglie di chi era rappresentato sul muro di via Albino: “Non so che tipo di accordo ci sia stato tra l’associazione che ha fatto i murales e il Comune, fatto sta che le famiglie non sono state avvisate. E parlo sicuramente per me e per la famiglia di Michele Scorrano. Nessuno ci ha detto niente. Ieri abbiamo letto questo comunicato e dopo poche ore già era stato tutto cancellato. Io sono senza parole, a prescindere dagli accordi, ma a me non risulta che ci sia un contratto scritto, credo che debba valere un po’ di buon senso e di umanità. Ora vorrei vedere cosa ci faranno lì, io penso che sarebbe stato più bello tenere mio marito, i personaggi che hanno dato qualcosa per questa città. Il dispiacere è grande, e dirò di più: mia figlia si è scattata una foto davanti al murale del padre proprio l’altro giorno, dopo qualche anno dalla scomparsa di Vincenzo. Chissà, forse un presagio…”.

La vicenda è stata ricostruita attraverso le parole dei protagonisti della vicenda. L’associazione “Malatesta” sottolinea che l’accordo preso con l’associazione “Talenti e artisti molisani” parlava di un tempo massimo di due anni prima della cancellazione dei murales dedicati ai personaggi rossoblù e poi sarebbe stato dato spazio ad altre opere. Del resto, anche per la realizzazione dei volti di Molinari, Scorrano, Cosco, Biondi e Marinelli è stato in precedenza cancellato un lavoro di un artista internazionale, il writer Blu.

Non esistono più anche i murales dedicati a “Polpetta” e a Mariano Credico, altri due pilastri del capoluogo. “Era un accordo preso in fase di realizzazione – ha spiegato Nino Carpenito, dell’associazione Malatesta, che in questi anni ha reso Campobasso la ‘capitale’ dei murales con il ‘Draw the line’ che ha ospitato importanti artisti –. Nello specifico, circa 3 anni fa con gli organizzatori di detta associazione, ci siamo accordati per la realizzazione, essendo stati contattati dagli stessi come referenti per quei muri. Abbiamo sottolineato immediatamente che il lavoro non sarebbe rimasto lì in eterno ma al massimo un paio di anni. Questo polverone non serve a nulla: bisognerebbe essere più uniti, senza creare divisioni inutili”.

Insomma, le opinioni sono agli antipodi, mentre su Fb si sta svolgendo in queste ore un dibattito molto acceso.

Da un lato, le famiglie che avrebbero voluto maggiore chiarezza fin dall’inizio, ed è evidente che non c’è stata. Dall’altro, l’associazione “Malatesta” che rivendica un accordo legittimo preso proprio in fase di realizzazione con “Artisti e talenti molisani”. Hanno ragione tutti, come accade spesso in questi casi. E allora, non sarebbe il caso di dare un’altra casa a chi ha scritto pagine indelebili della storia del capoluogo di regione? Sempre nel cuore della città, per assicurarne un degno ricordo. Ricordiamo che la stessa associazione Malatesta realizzò al Nuovo Romagnoli, qualche anno fa, murales bellissimi dedicati a Molinari, Scorrano e Cosco sulle pareti dei botteghini dello stesso stadio.

commenta