Operai sevel, viaggio da incubo

Acqua sui sedili, bus sporchi e spesso guasti. Operai Sevel sul piede di guerra: “Biglietti aumentati, servizio peggiorato”

Gli operai della Sevel che ogni giorno prendono i bus per raggiungere il posto di lavoro lamentano di nuovo le condizioni pessime di viaggio: "Paghiamo 70 euro di abbonamento per un servizio scadente".

Verrebbe da dire oltre il danno la beffa. Perchè per gli operai pendolari della Sevel non solo sono aumentati i costi dell’abbonamento, ma sono rimasti anche gli stessi disagi lamentati già da anni. Come nell’estate del 2018 – ultimo tra gli episodi più eclatanti – quando il pullman dell’Atm che li stava riportando a Termoli dopo il turno di lavoro si è improvvisamente fermato per un guasto ed è arrivato a destinazione solo dopo due ore.  Oppure quello del marzo 2017 quando il mezzo a due piani si è fermato in autostrada e solo grazie alla prontezza dell’autista il pullman dell’Atm è riuscito ad arrivare nella piazzola di sosta dell’autogrill permettendo quindi ai tanti operai di poter attendere in sicurezza il mezzo sostitutivo. O ancora a febbraio dello stesso anno quando nel pullman è partito un principio di incendio e solo grazie ancora una volta all’autista si è evitato il peggio.

Ora la situazione non è cambiata, anzi, sembra essere peggiorata a detta degli stessi pendolari che usano i pullman per raggiungere la fabbrica e poi fare rientro a casa dopo i turni. “E’ peggiorata perchè l’abbonamento mensile che inizialmente era di 50 euro ora è arrivato a 70 euro, cifra non da poco. A questo però non corrisponde nessun miglioramento del viaggio visto che le condizioni igieniche sono pessime e manca la sicurezza”, racconta uno dei pendolari.

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A scegliere di viaggiare con i pullman sono decine e decine di pendolari per ogni turno – mattina, pomeriggio e notte – per una scelta dettata soprattutto dalla sicurezza e dalla comodità visto che si tratta di 140 chilometri da percorrere per raggiungere la fabbrica e fare rientro a casa, nella zona di Termoli e dintorni, dopo ore di lavoro. “Se scegliamo i mezzi è perchè non vogliamo mettere a rischio la nostra vita e quella di chi viaggia, ma così siamo in pericolo allo stesso modo“, aggiunge un operaio.

“Quali sono i problemi sui mezzi? Tanti. Dalla parte alta del pullman cade l’acqua delle condutture – continua –  Sono sempre sporchi, si rompono un giorno sì e l’altro no. E’ impossibile sedersi perchè ti bagni tutto. Inoltre tutte le volte che il mezzo si rompe facciamo ritardo in fabbrica con tutte le conseguenze del caso. Quando poi annunciano l’arrivo dei bus sostitutivi, arrivano le circolari. Io non sono un esperto del settore, ma credo ci voglia poco a dire che le circolari non siano proprio idonee a viaggiare in autostrada per 70 chilometri ad andare e altrettanti a tornare.

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Queste sono le problematiche che ci sono ogni giorno – continua – non si tratta di eventi rari, si tratta della quotidianità ormai. A questo punto – conclude a nome anche dei suoi colleghi – chiediamo che sia fatto un adeguamento strutturale oltre che un controllo da parte della Asl per la sporcizia eccessiva nella quale siamo costretti a viaggiare”, conclude amareggiato.

 

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