Termoli

A 5 metri sotto la cattedrale. La passeggiata sotterranea tra stanze segrete e reperti che ha conquistato mille persone

Nei primo otto mesi di Termoli Sotterranea organizzata da Pietrangolare sono più di mille i visitatori tra termolesi e turisti affascinati dalle stanze nascoste e dai reperti ritrovati che sono in mostra

E’ partito tutto nel 2012 da un disagio, una infiltrazione d’acqua che ha richiesto l’intervento degli operai e soprattutto lo spostamento di un armadio di legno per iniziare i lavori. E proprio da lì è emersa una botola che portava in una stanza sotterranea. Di botole al borgo antico di Termoli ce ne sono, “si trovano facilmente anche nelle attività sparse nei vicoli – spiega Oscar, una delle guide di Pietrangolare che sta realizzando le visite guidate di Termoli Sotterranea – tanto che si pensa che esista un tunnel di collegamento fino al mare, ma di questo al momento non ci sono conferme”.

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Inizia così l’esplorazione delle stanze nascoste a cinque metri sotto alla cattedrale del percorso storico architettonico che dall‘inverno del 2018 sta ricevendo grandi apprezzamenti di pubblico arrivando a toccare le mille presenze tra termolesi, incuriositi di scoprire e conoscere una città inimmaginabile, e turisti che soprattutto nel periodo estivo si fermano all’ingresso del grande portone in piazza Duomo, accanto alla cattedrale, per avere informazioni e ottenere il biglietto di ingresso, in attesa di cominciare il percorso turistico. Al piano terra della residenza del vescovo Gianfranco De Luca inizia il viaggio, attraverso scale montate per i visitatori che conducono a stanze appena scoperte, spazi con gli archi e aree già ritrovate 25 anni fa.

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Tre dei quattro ambienti scoperti nei sotterranei del cuore della città, erano stati infatti già riportati alla luce con gli scavi del 1994, mentre l’ultimo – quello ritrovato grazie all’infiltrazione – è a cinque metri di profondità e ha permesso agli studiosi, alcuni dei quali archeologi e storici arrivati in città per approfondire, di mettere in collegamento le stanze. Quella stanza sotterranea, dopo mesi di lavoro e di scavi, è stata sistemata e ora si può visitare: al suo interno, accatastati e ammassati in mezzo alla terra erano nascosti una serie di elementi architettonici da ricondurre alla cattedrale, adesso in mostra in un’altra area del viaggio.

Anche le pareti di quella stanza, come il pavimento, restituiscono pezzi di storia: ci sono iscrizioni sul muro, che fanno pensare ad una prigione per le scritte lasciate dai detenuti come avviene in una stanza del castello, e buchi nel basso che fanno pensare ad un uso come cisterna. E poi ci sono reperti architettonici, alcuni dei quali di un materiale pregiato come la breccia corallina e altri in gesso, “materiale che raramente resta a lungo intatto e quindi averlo è un bene prezioso”. Si tratta di una serie di elementi da ricondurre alla cattedrale di Termoli e ad altre chiese ormai distrutte.

La storia si mescola con l’archeologia, le stanze con i reperti, le iscrizioni con le leggende e le tradizioni della città. Impossibile riuscire a raccontare tutto, perchè il bello è proprio immergersi, scendere nelle stanze, visitare lo spazio usato come luogo funebre per i defunti sotto alla sacrestia della cattedrale e pensare di essere immersi nel passato, con le volte sulla testa e le pietre tutt’intorno. Questa è Termoli Sotterranea, una scoperta che non finisce qui visto che lo studio e le analisi degli esperti continuano e qualcos’altro potrebbe ancora emergere e tornare alla luce.

 

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