San martino in pensilis

La speranza, àncora di salvezza di un bambino migrante: street art ‘molisana’ nell’estate sammartinese

In corso a San Martino in Pensilis il 'festival' di street art denominato Da p'art a part. 6 artisti all'opera per rivitalizzare i muri del borgo vecchio del paese. Già concluso un murale sul tema delle migrazioni, opera dell'artista termolese Smoh. L'iniziativa è frutto dell'ingegno e dell'impegno dei giovani della Pampa Loco che, in poco tempo, hanno messo in piedi un cartellone estivo degno di nota

Si chiama “Da p’art a part” ed è il festival di street art che da circa dieci giorni sta animando e colorando il borgo vecchio di San Martino in Pensilis. Ad organizzare questa così come le altre iniziative dell’Estate Sammartinese ci ha pensato la neo-nata associazione ‘Pampa Loco’ che, lavorando freneticamente, ha approntato un fitto cartellone di eventi per tutti i gusti.

Iniziata lo scorso 6 agosto e tuttora in corso, l’iniziativa di street art sta già donando nuova vita a zone del paese prima ‘anonime’ e poco frequentate, come ci ha spiegato Nicola Santoro, anima ‘vulcanica’ dell’associazione (suo il video-promo allegato). “Il luogo dove si trova il murale di Smoh non ha un nome ben preciso, è nei pressi del Belvedere Porta San Martino ma fino a poco fa lì non c’era mai nessuno, ora invece è sempre pieno”. L’opera a cui Nicola si riferisce è quella di Fabio Belpulsi, in arte appunto Smoh, che ritrae il volto di un ragazzino immigrato e che ora campeggia lì nel centro storico, poco distante dalla chiesa di San Pietro Apostolo.

Il tema dell’iniziativa artistica è stato la ‘libertà’ e ogni artista ha scelto come declinare questo concetto e come renderlo in immagine. Smoh, disegnatore termolese, ha fatto suo il tema – quantomai attuale – delle migrazioni, argomento di cui sovente si parla ignorando le sue reali implicazioni. La migrazione ‘sulla pelle’ di un bambino: questo il soggetto scelto da Smoh per svegliare le coscienze su un fenomeno che è attorno a noi, anche se spesso chiudiamo gli occhi per non vederlo.

murales a San Martino

Non un volto qualsiasi: il minore preso a soggetto è stato scelto dall’artista – come ci ha spiegato lui stesso – guardando un reportage fotografico di un salvataggio in mare nel Mediterraneo, uno dei tanti di questi anni. Il murale che ne è venuto fuori ha poco o nulla di concettuale, all’artista interessava la sua resa emozionale e che dunque arrivasse direttamente ‘nella pancia’ degli osservatori, un po’ come è capitato a lui guardando la foto. Attorno al volto un simbolo, semplice e dal significato universale, quello dell’àncora. E l’àncora in questo caso si chiama speranza.

Nello sguardo rassegnato del ragazzo c’è tutto il vissuto doloroso di una scelta pressochè forzata, a cui però è affidata la fiduciosa attesa di un futuro migliore. “La speranza altro non è che l’àncora di salvezza di questi animi, e che fortunatamente riesce in questo clima di tensione ad essere l’ago della bilancia tra amore e odio”, così l’artista ha spiegato la sua opera, conclusa pochi giorni fa. Un’opera senza nome, e anche questo non fa che caricarla di ulteriore significato.

Sono stati complessivamente 6 gli street artist che hanno ‘sposato’ il progetto ideato da Pampa Loco, un’idea che – Civitacampomarano docet – sta spopolando sempre più nei paesi molisani ma che a San Martino non era venuta in mente finora a nessuno. Gli artisti – di Termoli, Ururi e San Martino – sono Acidselzart, Aestheticsmip, Alessio Arkham, Md Prisco, 9Periodico e, come detto, Smoh.

street art a San martino

Da p’art a part sta a significare la collocazione geografica del festival che va da una parte all’altra del borgo, in una sorta di abbraccio ideale. Percorrendo la strada del Belvedere, delimitata dalle mura di cinta, lo sguardo oltretutto ‘abbraccia’ i paesi dattorno, dal mare alla montagna. Un luogo già di per sé suggestivo ma che si è arricchito di bellezza e pregio con le opere eseguite sui muri che versavano in cattivo stato.

Una scelta che pare essere stata apprezzata dall’intero paese. “I sammartinesi non sapevano chi eravamo e cos’era la Pampa Loco – ci ha spiegato Nicola Santoro che ha riunito attorno a sé circa 30-40 giovani che prima di allora mai avevano lavorato assieme -. Ora ci ‘amano’, ci fermano per strada e ci ringraziano”.

Dalle parole di Nicola emerge proprio la straordinaria sinergia che si è creata nell’improvvisato gruppo di lavoro – che solo in seguito è diventato un’associazione – e che ha portato una ventata di novità in paese. Molti del collettivo vivono fuori – Nicola stesso viene da esperienze a Bologna prima e in Islanda poi – ma hanno preso a cuore l’idea di dotare San Martino di un cartellone estivo degno di questo nome, impegnandosi in prima persona. E i risultati, finora, si sono visti tanto che Nicola azzarda un paragone forte: “Certi giorni sembrava di essere a New York o ad un festival inglese”.

Il festival di street art si concluderà domenica 18 agosto e oggi, nell’ambito della manifestazione comunale denominata ‘Borgo in Festa’, i ragazzi e le ragazze della Pampa Loco hanno previsto un’iniziativa di live painting.

Non male per essere nato come un progetto estemporaneo che però ha avuto dalla sua tutta l’energia di giovani che si danno da fare – senza ricevere nulla in cambio peraltro – per il bene della propria comunità. “C’è un’aria diversa, una bella atmosfera”. Se non è voler bene questo…

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