Il caso di malasanità

Caso Cesaride, Ministero conferma: “Falle nella rete di emergenza-urgenza del Molise”

La risposta del ministro Giulia Grillo all'interrogazione presentata da M5S dopo il decesso del 47enne di Larino delinea un quadro di grave difficoltà per la sanità molisana e in particolare per la risposta in caso di malattie tempodipendenti. Gli esponenti pentastellati sollecitano una riorganizzazione della rete dell'emergenza urgenza, attualmente disciplinata dalla convenzione con Neuromed e al centro in questi giorni di critiche feroci espresse dai comitati dopo la richiesta di disponibilità inoltrata dall'Asrem agli ospedali di Abruzzo e Puglia per le emergenze neurochirurgiche. Invece Cittadinanzattiva chiede l'attivazione di un servizio di elisoccorso.

Una rete che fa acqua da tutte le parti. Sicuramente è stato così nel caso di Michele Cesaride, il 47enne di Larino morto poco più di un anno fa per una emorragia cerebrale.

Cosa successe quel giorno (era il 17 luglio 2018), quando l’uomo fu costretto ad una odissea negli ospedali di Molise e Puglia, lo certifica ora il Ministero della Salute che la scorsa estate ha inviato nella nostra regione una task force per chiarire le cause di un decesso che ha sconvolto la pubblica opinione. Oggi è stata finalmente ufficializzata la risposta che il ministro Giulia Grillo ha fornito ad una specifica interrogazione presentata dal senatore Fabrizio Ortis.

Due gli aspetti che la titolare della Salute mette in luce. Il primo: ci sono state “criticità di carattere organizzativo e gestionale nell’organizzazione della rete dell’emergenza-urgenza“. Secondo: si è aggiunto “un difetto di comunicazione tra l’ospedale San Timoteo di Termoli e la Centrale Operativa del 118 nel caso di fermo macchine per manutenzione programmata”. Da qui anche il richiamo all’Asrem per garantire l’efficienza delle comunicazioni tra l’ospedale San Timoteo di Termoli e la centrale operativa del 118 in modo tale da “favorire lo scambio di informazioni indispensabili a una gestione appropriata dei pazienti”.

Come emerse del resto dagli accertamenti del Nas, Cesaride venne soccorso con un’ambulanza irregolare e portato prima a Termoli, dove però la Tac era rotta. Dopo una sosta di due ore al San Timoteo, il viaggio verso San Giovanni Rotondo, a oltre 90 chilometri di distanza. Nel nosocomio pugliese il 47enne è arrivato in condizioni disperate ed è morto durante l’intervento chirurgico.

Nella risposta del ministro però non si legge la parola ‘malasanità’, ma probabilmente il caso Cesaride lo è stato. Di sicuro è la conferma di tutto quello che non funziona nella sanità molisana e in particolare nella rete dell’emergenza urgenza disciplinata da un accordo tra Asrem e Neuromed.

“La risposta del ministro Grillo – sottolinea il senatore Ortis in una nota inviata nelle redazioni giornalistiche – certifica una serie di problemi legati all’organizzazione sanitaria sul territorio. In primis, circa la necessità di attivare a dovere la rete dell’emergenza neurochirurgica/vascolare, andando a definire le varie strutture “nodi della rete” secondo il modello Hub e Spoke e avviando, se necessario, accordi interregionali con altre strutture (come previsto dal decreto ministeriale numero 70/2015). L’unica struttura regionale che può gestire le urgenze neurochirurgiche vascolari, la Neuromed di Pozzilli, presenta tempi di percorrenza media pari a 25 minuti da Isernia, 1 ora da Campobasso e ben 1 ora e 40 da Termoli”.

Eppure la convenzione con Neuromed è stata rinnovata da poco. E non poteva essere altrimenti visto che la Neurochirurgia al Cardarelli di Campobasso è stata disattivata da due anni. Ma quello che in questi giorni ha sconcertato la popolazione e provocato le reazioni dei comitati è stata l’ultima comunicazione dell’Asrem: “Abbiamo provveduto ad informare alcuni degli ospedali extraregionali vicini, dotati di U.O.C. di Neurochirurgia come Pescara, Foggia, San Giovanni Rotondo, Benevento, oltre quello di Teramo, per assicurare la propria collaborazione in caso di emergenze neurochirurgiche”. Ossia in caso di ictus o altre patologie simile, in cui ogni secondo è prezioso per salvare la vita del paziente, sarà necessario affrontare un lungo viaggio, percorrere chilometri per raggiungere questi ospedali.

Perchè tutto questo? L’istituto di proprietà della famiglia Patriciello offre “consulenza a distanza” e garantisce “il supporto al servizio di neurochirurgia dell’ospedale Cardarelli mediante l’effettuazione di  attività di pronta disponibilità in relazione a particolari ed eccezionali condizioni, non riferibili ad assenze di lunga durata dei neurochirurghi Asrem, compatibilmente con le esigenze organizzative di Neuromed”. 

In questa catastrofica condizione il senatore Ortis, assieme ai consiglieri pentastellati Greco e Di Michele, annuncia battaglie ai vari livelli istituzionali “perché l’organizzazione della rete dell’emergenza/urgenza risponda ai Livelli essenziali d’assistenza e assicuri risposte adeguate ai pazienti molisani, che hanno diritto a una sanità adeguata e degna delle altre regioni d’Italia”.

Per Cittadinanzattiva è necessario attivare l’eliporto costruito all’ospedale Cardarelli e mai entrato in funzione, nonostante i recenti lavori di ristrutturazione. Pare che manchi il collaudo dell’opera, sostiene qualcuno. E poi bisognerebbe attivare protocolli d’intervento con l’Abruzzo.  Per l’organizzazione sarebbe l’unico modo per “aumentare le chance di sopravvivenza” in una regione come il Molise.

Eliporto ospedale Cardarelli Campobasso

“Gran parte del territorio è difficilmente raggiungibile in tempi rapidi a causa delle infrastrutture viarie (particolarmente critiche in estate per via del traffico nelle direttrici del litoraneo, e ostili in inverno nelle aree montane); in queste condizioni un servizio di emergenza integrato con l’elisoccorso può realmente rappresentare la differenza”, sottolineano da Cittadinanzattiva.

Nel dettaglio, esplicita la segretaria regionale Jula Papa, “anche se il servizio di elisoccorso non può risolvere da solo tutte le problematiche dell’emergenza-urgenza, e occorre considerare i tempi di decollo e atterraggio, in una situazione di emergenza una perfetta organizzazione del servizio, con precise modalità di intervento dell’elisoccorso, anche in notturna, può certamente contribuire a salvare la vita di pazienti in condizioni critiche. Per questo ci auguriamo che venga subito estesa la convenzione con la regione Abruzzo H24, con l’adeguamento di tutte le elisuperfici regionali”.

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