Le origini

Dai Frentani ai D’Avalos, Petacciato riscopre il suo passato. La passeggiata nel borgo attira residenti e turisti

Un po’ di storia, per conoscere le origini del paese che persino tanti petacciatesi ignorano. Questo l’intento, perfettamente riuscito, della ‘Passeggiata nel borgo‘, evento organizzato dall’assicazione Muse, in collaborazione con l’associazione Betavium, nella serata di ieri, lunedì 12 agosto.

Guidati dalla sapiente guida Giovanna Raspa, anche lei di Petacciato, decine di residenti e qualche interessato turista, hanno raggiunto piazza Belgioioso attorno alle 21 per l’inizio della camminata. Una passeggiata fisica all’interno del paese vecchio, ma anche metaforica, nel passato nascosto, o meglio dimenticato di Petacciato.

Così il racconto storico è iniziato dagli antichi Romani e dal loro controllo sui Frentani, popolo pacifico a differenza dei Sanniti, che occupavano il territorio dove oggi sorge Petacciato. Si è proseguito poi fra Bizantini e Normanni, Longobardi e popoli slavi che si insediarono il paese, così come in tanti altri centri del Basso Molise. Senza dimenticare un accenno a Buca, l’antica città portuale che oggi viene considerata sommersa al largo fra Termoli e Vasto.

Avvicinandosi ai giorni nostri, la guida ha spiegato come nacque il Palazzo Ducale, una volta Castello che era compreso in una sorta di mappa di torri di avvistamento insieme con la Torre diroccata di Petacciato marina, la Torre saracena di Termoli, il Castello svevo e un’ulteriore torre in direzione Vasto che è però andata dispersa, probabilmente perché franata.

Si è passati quindi a una rapida ricognizione esterna del Palazzo Ducale, trasformato in dimora signorile dalla famiglia dei D’Avalos, antichi proprietari della struttura che oggi non è visitabile internamente e porta i segni di ricostruzioni che ne hanno sfigurato la bellezza.

Comune denominatore delle varie epoche è stata purtroppo la frequente distruzione, a causa dell’avvento di popoli ostili o per cause naturali, dell’antica Betavium, vecchio nome del paese. Da qui l’assenza di un passato conosciuto e condiviso nel profondo.

Visita borgo Petacciato

Quindi il gruppetto interessato ha seguito la guida all’interno della cripta e della chiesa di Santa Maria, di età romanica, scoprendo che gran parte della chiesa è oggi ‘occupata’ da abitazioni che vennero cedute ai privati.

Prezioso il contributo storico e religioso del parroco del paese, don Mario Colavita, che ha arricchito il racconto con alcuni spunti puntuali.

Visita borgo Petacciato

La passeggiata ha avuto un seguito in altre zone del paese vecchio, anche fuori le antiche mura difensive di Betavium. Per celebrare l’evento i presenti si sono poi intrattenuti per qualche minuto nei pressi del rinnovato monumento a ‘Lu puzze vallone’, antico pozzo simbolo della vita petacciatese, edificato nei mesi scorsi nei pressi del Belvedere, sebbene l’originale si trovasse in tutt’altra zona del paese.

Foto di rito davanti al nuovo pozzo illuminato e contornato da prato naturale, come a voler suggellare una serata in cui Petacciato riscopre il suo passato.

 

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