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Crisi in Regione, Calenda rincara la dose: “Chi vuole tornare a votare presenti la sfiducia”

Mentre il governatore Donato Toma prova a ricompattare la coalizione dichiarando all’Ansa che “l’unità e l’umiltà portano alla vittoria. Le divisioni e le prevaricazioni portano alla sconfitta”, nel centrodestra le divisioni restano. Una coalizione allo sbando un anno e mezzo dopo le elezioni e che ha cominciato a litigare dopo la vittoria di Alfredo Ricci alle Provinciali di Isernia.

L’ultima presa di posizione è quella di Filomena Calenda, consigliera regionale ex Lega e firmataria delle mozioni di sfiducia presentate contro l’assessore Luigi Mazzuto, che striglia e chiede più chiarezza e meno litigiosità ai colleghi della maggioranza. “Probabilmente più di qualcuno, durante quest’estate torrida, è stato vittima di un colpo di sole e ha perso la bussola. Ma vorrei ricordare ai protagonisti di questa triste vicenda – sottolinea il presidente della IV Commissione – che questo doveva essere il governo del cambiamento, della svolta! Ben altre erano le aspettative quando, circa un anno e mezzo fa, ci siamo insediati. Qualcuno forse non ha ben chiaro che i molisani ci hanno dato fiducia perché convinti di poter lavorare nell’interesse collettivo. Non certo per litigare sulle poltrone“.

Lo scontro interno alla coalizione di centrodestra si è arricchito, col passare dei mesi, di una serie di ‘episodi-chiave’: dalle Amministrative di Campobasso (dove la vittoria era forse a portata di mano, poi la leghista Maria Domenica D’Alessandro ha perso pesantemente, probabilmente lasciata sola dalla stessa coalizione che l’appoggiava) fino alle Provinciali di Isernia.

E dunque, come aveva già osservato il presidente del Consiglio regionale Salvatore Micone e altri esponenti della politica molisana, anche la Calenda evidenza che “gli errori commessi non hanno insegnato che i molisani sono stufi di lotte di palazzo, di diatribe interne per spartirsi incarichi e posti al sole, con atteggiamenti tipici della prima e della seconda Repubblica. Siamo dinanzi a una fase nuova della politica, in cui l’elettorato è fluido, instabile, non più legato a partiti e ideologici. Quanto accaduto alle recenti elezioni Comunali di Campobasso probabilmente è già finito nel dimenticatoio”.

Infine, la consigliera bacchetta qualche collega della coalizione, probabilmente proprio ad Aida Romagnuolo con cui il feeling non c’è mai stato nonostante il percorso nella Lega prima e poi nel movimento ‘Prima il Molise’. “Mi pare – punzecchia Calenda – che più di qualcuno stia sbandierando l’intenzione di tornare al voto. Obiettivo lecito, ma per raggiungerlo bisogna presentare una mozione di sfiducia in Consiglio regionale. Le altre strade intraprese servono solo a gettare fumo negli occhi e ad accrescere una distanza con l’elettorato che a breve diventerà incolmabile”.

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