Politica e lavoro

Consiglio regionale, operai in rivolta: contestato Greco (M5S). Poi l’Aula vota odg per gli ex Gam fotogallery

Alta tensione durante la seduta monotematica dedicata ai problemi del lavoro e la seduta viene sospesa durante l'intervento del consigliere regionale pentastellato. "Basta, siamo stanchi di sentire inutili parole", sbottano gli ex operai Gam in Aula. Sindacati e Pd invocano soluzioni, mentre in avvio dei lavori il governatore Toma annuncia l'ultimo provvedimento del Governo: lo sblocco di 1 milione di euro per gli ammortizzatori degli ex dipendenti Ittierre. Alla fine della seduta viene approvato all'unanimità un ordine del giorno per sbloccare il bando sui lavori di pubblica utilità e sostenere il reinserimento dei lavoratori della filiera avicola

Alta tensione in Consiglio regionale, in riunione questa mattina – 7 agosto – per la seduta monotematica dedicata ai problemi che interessano il mondo del lavoro.

‘Emergenza occupazionale, utilizzo delle risorse destinate alle politiche attive e passive, programmazione e riprogrammazione di quelle volte al lavoro e allo sviluppo della regione Molise”: questo il tema della riunione richiesta da sedici consiglieri regionali che, a loro volta, raccoglievano e facevano propria un’istanza in tal senso avanzata, in sede di audizione in II Commissione prima, e in occasione di un incontro con i capigruppo consiliari poi, da Franco Spina della Cgil Abruzzo-Molise, Giovanni Notaro della Cisl Abruzzo-Molise e Tecla Boccardo della Uil Molise.

Non vogliamo una passerella, ma soluzioni”, mette in chiaro la Boccardo. “L’emergenza occupazionale va affrontata finalmente, il Consiglio regionale deve chiudere le vecchie vertenze e programmare, capire in quali settori investire”, sottolinea Spina (Cgil).

L’aria che tira davanti a palazzo D’Aimmo è molto tesa: viene assediato dagli operai ex Gam, dai forestali, dai lavoratori della formazione professionale. E ancora: ci sono gli ex dipendenti dello Zuccherificio e i precari della Regione Molise che rischiano di tornare a casa senza la possibilità di essere stabilizzati.

In Aula intervengono il governatore Donato Toma e l’assessore al ramo Luigi Mazzuto, la cui posizione è in stand by: lo scorso 5 luglio aveva presentato le dimissioni. Ma in un mese non è cambiato nulla e l’esponente del Carroccio continua a far parte regolarmente del governo regionale.

In avvio dei lavori l’annuncio del capo della giunta: ieri sera il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto sulle crisi industriali che prevede un milione di euro per gli ammortizzatori sociali agli ex Ittierre.

“Dopo le mie richieste avanzate l’11 luglio al presidente Conte, al Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Di Maio, al Sottosegretario Giorgetti e alla Ministra delle Autonomie locali Stefani – spiega Toma – è stato approvato ieri dal Governo lo schema di decreto legge recante “disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione delle
crisi aziendali” in cui è stato inserito un articolo per area di crisi industriale complessa di Isernia, con una versione sostanzialmente simile che avevamo proposto”. Con il provvedimento governativo approvato – aggiunge il governatore – “le disposizioni dell’articolo 25 bis del decreto legge 23 ottobre 2018, n. 119, si applicano, altresì, ai lavoratori dell’area di crisi industriale complessa che alla data del 31 dicembre 2016 risultano beneficiari di un trattamento di mobilità ordinaria o di trattamento di mobilità in
deroga. Il tutto con uno stanziamento di 1 milione di euro per l’anno 2019″.

Poi le proposte dei consiglieri regionali del Pd Micaela Fanelli e Vittorino Facciolla. Tre questioni sono da affrontare con urgenza: piano assunzionale in Regione, la Gam, le politiche attive e il welfare. Illustrano inoltre “due proposte strutturali”: una proposta di legge sull’organizzazione dei servizi per il lavoro e delle politiche del lavoro e la riorganizzazione dei Centri per l’impiego.

“Proponiamo interventi strutturali –spiegano i consiglieri Micaela Fanelli e Vittorino Facciolla – per garantire, innanzitutto, risposte immediate alle emergenze occupazione e per ‘seminare’ nuove occasioni di lavoro”.

Intervengono inoltre Michele Iorio e Filomena Calenda. Si parla, ma sul piatto nessuna soluzione. E così dopo aver ascoltato ore di “parole inutili”, dicono, gli ex lavoratori che stanno assistendo alla seduta nell’area loro dedicata ‘sbottano’.

Bersaglio della protesta l’esponente del Movimento 5 Stelle Andrea Greco. “Non ce la facciamo più a sentire sempre le stesse parole, siamo stanchi”, dicono gli ex operai Gam. “Non potete prendervela con chi non ha mai governato questa Regione”, prova a giustificarsi lui. Ma ormai la scintilla si è accesa. E’ bagarre.

E la riunione viene sospesa da Patrizia Manzo, anche lei M5S, che in quel momento stava svolgendo le funzioni di presidente dell’assise regionale a causa dell’assenza di Salvatore Micone.

Un lungo stop. Si riprende nel pomeriggio, quando viene votato all’unanimità un ordine del giorno che recepisce i tre documenti presentati da Fanelli e Facciolla (PD) e sottoscritto anche dai colleghi del centrodestra Matteo, Cefaratti, Calenda, Tedeschi, Nico Romagnuolo, Aida Romagnuolo, Iorio, Scarabeo e dai consiglieri di M5S Manzo e Primiani.

“Aalla fine della seduta – il commento di Facciolla e Fanelli – siamo riusciti ad elaborare ed approvare un documento unitario che ridà certezze e speranze alle esigenze lavorative di tante persone. Realizzare lavori di utilità diffusa, auto imprenditorialità, bonus assunzionali, rilancio della filiera, necessità di favorire l’interlocuzione di Agricola Vicentina presso il Mise ed altre importanti azioni che ora il Governo regionale dovrà perorare a Roma e rendere operative in tempi certi e brevissimi.

Una bella pagina, quella scritta oggi in Consiglio regionale, dove la volontà di trovare soluzioni adeguate ha vinto sulle differenze e sulle difficoltà, restituendo alla massima assise civica regionale la sua funzione di centralità e indirizzo”.

Il testo chiede al governo regionale di “accelerare il censimento dei lavoratori per rispondere alle diverse esigenze personali e del mercato del lavoro”, “realizzare i lavori di utilità diffusa (ex Lavori di Pubblica Utilità – LPU), sbloccando il bando regionale con l’immediata attivazione della convenzione con l’INPS, appena sottoscritta e ove possibile correggendo alcuni dei parametri di cui agli indicatori Isee”.

Inoltre, viene chiesto l’impegno a stanziare 1,75 milioni di euro “da impiegare immediatamente” e “3,5 milioni euro a regime, per ben 93 amministrazioni richiedenti e 967 lavoratori occupabili, e a valutare la possibilità di recuperare ulteriori risorse necessarie per dare completa copertura per circa 5/6 milioni”.

Per la sola Gam significherebbe impegnare 600 persone nei lavori di utilità diffusa.

Alla Giunta viene chiesto anche di promuovere l’autoimprenditorialità con uno specifico bando, favorire bonus assunzionali per chi ha più anni di lavoro al raggiungimento della pensione (circa 40 persone), in area di crisi con priorità per le nuove aziende, oltre a sostenere il rilancio della filiera avicola e a sollecitare il Ministero dell’Economia a convocare un nuovo tavolo per convocare la società ‘Avicola Vicentina’ che aveva vinto il bando per riaprire il macello in cui sarebbero stati impegnati 200 ex operai Gam.

Sappiamo tutti com’è finita: l’azienda ha fatto dietrofront facendo sprofondare nel baratro gli ex operai che da novembre non potranno più accedere agli ammortizzatori sociali.

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