Sciogliendo ‘na cima, col mare parlo
e lui ogni volta agitato mi risponde,
a Grande Difesa de la città. C’è chi
dimora nel castello e poi, in spiaggia,
fa ‘l bagnino; cicerone quell’altro,
il Santo patrono, in cattedrale.
A vento muto, s’occlude il Porticone
d’accesso ai quartieri e al pesce fritto.
In porto il depuratore dell’anima,
collettiva, lezza la vista Tremiti
a nitore de l’inquinante Nucleo?
Non sotto al ponte, dormirò nel parco
o magari ne la residenza Sveva.
Al borgo, saran vietati gli sconci,
a Lungo di moda. Ma che Termolio
alla vela, mentre mangio un Yo-Go.
Andri200819 Parafrasi = 16 versi endecasillabi esenti da rima. Che questo componimento sia in data estate 2019 non ci sono dubbi, il ponte sul lungomare non è che un ricordo, a noi contemporanei la Residenza Sveva e Yo-Go. Ascoltando Genova per noi, cantata e scritta da Paolo Conte, ho deciso di scrivere la presente poesia. La canzone parla di Genova, lo sguardo dell’autore è quello del piemontese che viene dalla campagna, il visitatore occasionale che sogna il sole ed una vacanza al mare; Conte riesce a sintetizzare il senso di meraviglia che prova il provinciale nel visitare una città ricca di complessità. Anch’io non sono nativo di Termoli e provengo dall’interno del Molise. Anche il mio sguardo è di meraviglia nei confronti del mare e delle storiche bellezze architettoniche, di ironia verso il Nucleo industriale ed il depuratore. Non è influente per l’economia del testo, ma nelle quattro strofe ci sono 25 elementi che caratterizzano il luogo dove vivo; ad esempio Lungo è in maiuscolo poiché si riferisce al santuario mariano fuori Termoli. Faccio notare l’anafora che è presente all’inizio del terzo verso d’ogni strofa: a Grande Difesa, A vento muto, a nitore, a Lungo. Composizione lasciata decantare oltre una settimana ed infine revisionata in più punti.
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