Termoli

Un referendum sul Tunnel: Roberti vuole chiedere ai termolesi se preferiscono il progetto o pagare la penale alla ditta

Approvato in consiglio comunale un atto di indirizzo per realizzare un referendum consultivo. “Domani stesso revocherò il mandato per fare il ricorso agli avvocati. Chiederemo alla De Francesco di quantificare il danno precontrattuale per liberare il centro dall’ipoteca voluta dall’Amministrazione Sbrocca e proporremo il quesito ai cittadini. Ma poi sarà il consiglio a dover votare la revoca”. Scintille in assise tra il centrosinistra e il centrodestra, mentre M5S e Sinistra votano con la maggioranza

Il consiglio comunale di Termoli ha votato a larga maggioranza per avviare gli atti affinché venga realizzato un referendum consultivo sul tunnel. Ma ai cittadini verrà proposto un quesito che sarà diverso dal classico sì o no all’opera. Secondo quanto riferito dal primo cittadino Francesco Roberti, infatti, verrà chiesto ai termolesi se alla luce di una penale che andrà quantificata con la ditta De Francesco, che è aggiudicataria del progetto di riqualificazione del centro di Termoli, vorranno revocare il project financing voluto dall’amministrazione Sbrocca oppure no.

Questo al termine di circa 3 ore di assise che hanno visto accesi scontri verbali fra il centrodestra e il centrosinistra, mentre 5 Stelle e Sinistra, pur con toni diversi, hanno scelto di appoggiare la maggioranza.

Quindi il referendum consultivo sulla questione tunnel potrebbe davvero vedere la luce. La maggioranza di centrodestra e le opposizioni Cinque Stelle e Sinistra (rappresentata da Marcella Stumpo) hanno infatti votato  la proposta di delibera portata in consiglio lunedì sera 22 luglio da Roberti e i suoi consiglieri.

Si tratta tuttavia di un atto di indirizzo politico, una sorta di primo passo sulla strada che potrebbe portare i cittadini di Termoli a una consultazione per suggerire al consiglio la strada da intraprendere per fermare una volta per tutte il progetto di riqualificazione urbana che prevede la costruzione di un passante fra porto e lungomare nord, nuova piazze, un teatro, un parcheggio sotterraneo multipiano, uffici e negozi e altro ancora.

Ma spetterà proprio al Consiglio alla fine votare la revoca del project financing, cioè l’atto a cui il sindaco ha detto di voler arrivare.

Consiglio comunale 22 luglio 2019

“Domani in Giunta revocherò il mandato agli avvocati per bloccare il ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar. Noi non ricorreremo, l’errore l’ha fatto chi ha presentato il project. Questa partita è chiusa, poi dobbiamo entrare nel merito della revoca del Project perché altrimenti non potremmo fare più niente per 30 anni su Piazza Sant’Antonio o Pozzo dolce”. Queste le parole del sindaco Francesco Roberti a sintesi di quanto deciso nell’assise comunale.

Lo stesso Roberti ha spiegato che dialogherà con l’azienda aggiudicataria del progetto, vale a dire la De Francesco costruzioni per “quantificare il danno precontrattuale provocato dall’ipoteca su Piazza Sant’Antonio e Pozzo dolce dell’amministrazione Sbrocca”.

È stata una discussione parecchio lunga durata circa due ore quella sull’atto di indirizzo per il referendum sul tunnel. Il Partito Democratico ha inizialmente tentato di non far discutere il punto all’ordine del giorno con alcune pregiudiziali che mettevano in risalto la mancanza di urgenza dell’argomento e il fatto che nella proposta di delibera non erano indicati né il quesito né l’ammontare della spesa che il Comune dovrà affrontare per il referendum.

La maggioranza ha però chiarito che il quesito e la somma da spendere verranno precisati soltanto in un secondo momento.

Sono nate quindi discussioni serrate che hanno visto da una parte il centrosinistra capeggiata dall’ex sindaco Angelo Sbrocca e sostenuto anche da Manuela Vigilante, Oscar Scurti e Andrea Casolino fronteggiare il centrodestra che nelle figure degli ex sindaci Antonio Di Brino e Alberto Montano ha visto le repliche più vigorose. Le altre opposizioni invece, pur con dei distinguo, hanno appoggiato la proposta di delibera accettando come ha detto lo stesso Nick di Michele di “votare a scatola chiusa. Noi ci stiamo fidando perché abbiamo sempre voluto il referendum”.

Dubbi infatti su quanto verrà deciso in seguito e cosa verrà proposto effettivamente al referendum. Marcella Stumpo ha infatti chiesto di conoscere prima “lo studio di fattibilità che non è stato ancora consegnato al Comune” domandando se si stesse “discutendo di qualcosa di illegittimo”.

Antonio Di Brino ha invece assicurato che” già dal prossimo Consiglio verrà fatta la nomina della commissione per il referendum” mentre Fernanda De Guglielmo ha incolpato il centrosinistra di aver “fatto una montagna di errori e ha lasciato in sospeso tanti problemi”.

Consiglio comunale 22 luglio 2019

L’ex primo cittadino Angelo Sbrocca ha accusato Roberti di “mancanza di coraggio perché lei può revocare la delibera che conferisce mandato agli avvocati per il ricorso anche con un semplice atto. mentre il Consiglio comunale non è l’organo competente a farlo. Tutto questo Ambaradan non porterà al referendum, ci si sta prendendo in giro” ha detto Sbrocca

Secondo il suo successore invece “a ottobre la sentenza del Tar passerà in giudicato e a quel punto rimarrà l’aggiudicazione del Project”.

Prima di revocare l’intero progetto, tuttavia, Roberti intende chiedere il parere dei cittadini. “Ma la revoca passerà in consiglio, ho il diritto morale e politico di mantenere fede a quanto deciso dai cittadini alle scorse elezioni. Prenderemo tutte le garanzie per non uscire con le ossa completamente rotte, anche se qualche ossicino si romperà”.

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