L'appello

Nomine a Molise Acque, “ora riforma dell’ente e assunzione dei vincitori del concorso”

La Uiltemp con Marco Amicone dette le priorità per l'ente dove è terminato il periodo di commissariamento imposto da Frattura: "Occorre contrattualizzare quanti hanno vinto la selezione bandita un anno fa evitando l'impiego di lavoratori esterni e dunque lo spreco di risorse pubbliche".

A Molise Acque il commissariamento imposto dall’ex governo targato Frattura è finito. Ora è ufficiale: dopo la nomina del presidente (lo scorso aprile la giunta Toma ha designato Giuseppe Santone, ndr), ieri – 27 luglio – il presidente del Consiglio regionale Salvatore Micone ha nominato quali componenti del consiglio di amministrazione Donato Mastropietro e Carlo Di Nicola.

Al di là dello scontro che si è aperto in maggioranza, le designazioni hanno provocato anche la reazione dei sindacati. LA Uiltemp, ad esempio, detta l’agenda delle priorità per l’azienda speciale di via Depretis che “finalmente, a distanza di anni, ha una governance politico-amministrativa completa e nel pieno delle sue funzioni”.

Per questo per il segretario regionale della UILTemp Molise, Marco Amicone, è il momento di affrontare e risolvere due questioni. La prima: “Attuare quella riforma dell’Ente ormai attesa da anni, spesso annunciata,m ma non ancora avviata”.

La seconda: la stabilizzazione del personale. Molise Acque ha continuato infatti a ricorrere a lavoratori in somministrazione sprecando risorse pubbliche.

“Ci auguriamo, prima di tutto, che il nuovo cda, a cui vanno i nostri migliori auguri, proceda nella contrattualizzazione di quanti hanno vinto la selezione bandita un anno fa e portata a conclusione dall’Azienda lo scorso anno, ma a cui non si è dato seguito, continuando ad usare lavoratori in somministrazione, negando un diritto acquisito ai vincitori”, accusa Amicone.

Assumendo chi si è posizionato utilmente nelle graduatorie, l’Azienda risparmierebbe diverse migliaia di euro, oggi ancora spese per pagare un’agenzia esterna che somministra lavoratori. Risorse che, certamente, tornerebbero utili per altre attività strategiche dell’Ente in una sua fase non troppo florida”.

Questioni che per Amicone vanno affrontate prime della pausa estiva: “Tra problemi di impianti, di straordinari vietati ai somministrati e qualche causa di lavoro, chiediamo che prima della pausa estiva il nuovo cda dedichi attenzione a quelle 50 persone che fino ad oggi hanno atteso rispettosamente e dignitosamente un contratto che spetta loro, ma fin ora negato per qualche motivo di opportunità politica o gestionale, oggi non più esistente”.

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