Un piano di rilancio triennale, senza voler illudere i tifosi. Così la nuova dirigenza del Termoli calcio si è presentata alla stampa e ai tifosi, insieme con il nuovo allenatore giallorosso, Danilo Rufini, a due mesi circa dall’inizio del campionato di Eccellenza molisana.
Davanti a qualche decine di sostenitori dei colori giallorossi accorsi in sala consiliare, giovedì pomeriggio 11 luglio il presidente Giovanni Di Girolamo ha parlato per la prima volta pubblicamente da numero uno del club che quest’anno riprende il nome di Termoli calcio.
“Sono un imprenditore di Pescara nel campo dell’abbigliamento sportivo, sto nel calcio da quando avevo 35 anni – ha chiarito -. Mi sono circondato di collaboratori che conosco da anni, abbiamo obiettivi importanti in tre anni per questa città.”
Secondo Di Girolamo “a questi livelli il calcio è un costo per chi lo gestisce, noi cerchiamo di farlo al nostro meglio, di unire imprenditori di Termoli per ingrandire il gruppo dirigenziale perché insieme si raggiungono obiettivi importanti. Spero anche che il pubblico sia numeroso, cercheremo di motivare i tifosi, con una squadra ambiziosa che fa bel calcio. Abbiamo scelto un mister con dei principi”.
Marco Castelluccio, che ha retto le sorti del club negli ultimi due anni, ha rivendicato l’impegno per aver evitato il fallimento. “Non sono scappato e non ho rubato” ha detto, anche per rispondere a una signora che reclamava “tremila euro di affitti e bollette non pagati lo scorso anno”.
Si sono presentati anche il vice presidente Dario Francano, l’imprenditore e neo dirigente Claudio Arace, di Casal di Principe, e il direttore sportivo Luca Di Pasquale.
“La squadra sarà rivoluzionata – ha dichiarato Di Pasquale – semplicemente perché in rosa abbiamo 7-8 tesserati. Per arrivare a 20-25 tesserati dobbiamo per forza rivoluzionare la rosa. Valuteremo per bene anche rispettando il budget, seguendo le indicazioni dell’allenatore”.
Quest’ultimo è Danilo Rufini, reduce da esperienze positive a Brindisi, Milazzo e San Severo. “Preferisco essere protagonista in Eccellenza invece che comparsa in serie D. So che la piazza viene da anni difficili, se c’è un po’ di scetticismo va anche bene. In questo calcio senza meritocrazia penso a vincere il più possibile. Conosco già Termoli, ci venivo in vacanza e poi a vedere le partite di Giacomarro, sono stato un suo giocatore. Il mio calcio? È propositivo, preferisco la profondità al palleggio”.
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