Il racconto di una donna

“Volevo una sedia per la mia protesi ma al lido mi hanno umiliata. Manca l’educazione”

Il racconto di una signora termolese che rivela di "essere stata violentata perchè avevo chiesto un piccolo accorgimento in spiaggia per avere un rialzo sotto alla sedia da regista, ma mi hanno vietato tutto perchè il vicino di ombrellone ha reclamato. Qui non c'è rispetto".

Ho una protesi all’anca, ma di certo non mi devo vergognare di questo, eppure qualche settimana fa mi sono sentita umiliata e violentata per la mia condizione“. A parlare è una donna termolese che qualche settimana fa ha vissuto una spiacevole vicenda che l’ha vista protagonista in un lido balneare della città adriatica.

Si tratta di una nuovo episodio che si aggiunge alle diverse lamentele che portano a galla i difetti dell’accoglienza cittadina come raccontato da diversi turisti. Qualcosa che, per fortuna, non appartiene a tutti in città. La donna, che non vuole comprensibilmente rivelare la sua identità, ha deciso però di rendere pubblica la sua esperienza “perchè così non si va da nessuna parte, questo atteggiamento non fa bene a nessuno, alla città, ai cittadini e nemmeno ai turisti”.

Dopo una breve introduzione, inizia il suo racconto. “Sono anni che frequento quel lido con la mia famiglia, come tutti pago la mia quota e come tutti saldo una parte del conto a inizio stagione – racconta con un filo di amarezza sul viso e con tanta indignazione nell’animo – avevo chiesto di avere una sedia da regista in spiaggia e di avere al di sotto un supporto che mi permettesse di alzarmi facilmente, perché non posso stare seduta troppo in basso. Al lido hanno provveduto e così riuscivo a trascorrere qualche ora di relax in spiaggia”.

sedia regista spiaggia

Ma qualche giorno dopo, ovvero qualche settimana fa, le cose cambiano, qualcosa si spezza e la donna, in compagnia della sorella, è costretta ad abbandonare il lido. “Siamo scese al mare e ci siamo accorte che la nostra sistemazione era stata modificata, la passerella spostata sotto al sole come anche la sedia da regista, ma in quel modo era impossibile con il sole cocente tutto il tempo sopra la testa, non avrei mai potuto sopportare quelle temperature. Allora – aggiunge – insieme a mia sorella abbiamo chiesto spiegazioni ma la risposta è stata praticamente nulla, vana, una nube di nebbia: la proprietaria del lido ci ha risposto a monosillabi, senza un minimo di interesse nei nostri confronti, ci ha solo detto che il vicino di ombrellone si è lamentato e così ha modificato il nostro assetto“.

“Abbiamo chiesto altre spiegazioni – aggiunge la sorella, presente al momento del fatto – ma non ci ha saputo dire altro”. “In quel momento – aggiunge la signora protagonista suo malgrado dello spiacevole episodio – mi sono sentita umiliata, violentata nella mia condizione. Ho una protesi, ma in pochi lo sanno, non sono tenuta a spiegare a nessuno di cosa si tratta, avevo fatto una richiesta piccola che mi è stata annullata senza darmi un valido motivo.

Non so cosa abbia potuto dire il vicino, ma non è giusto che per un’altra persona io non possa scendere in spiaggia, la proprietaria non si è minimamente posta il mio problema, ha preferito dar ragione a lui, piuttosto che spiegare la situazione e trovare una soluzione che potesse andare bene ad entrambi. Qui – continua la donna – manca l’educazione, manca il rispetto, manca la sensibilità. Non è modo di trattare le persone, mi hanno fatto sentire come violentata nella mia condizione, avevo una sensazione spiacevole difficile anche da spiegare”.

“Così siamo andate via, abbiamo richiesto i soldi della caparra – aggiunge la sorella – e anche in quel caso voleva evitare di riconsegnarci i soldi, ma abbiamo insistito minacciando di chiamare la Polizia e abbiamo ottenuto ciò che chiedevamo. Siamo andate altrove dove per fortuna ci hanno accolto e hanno capito la situazione. Ci dispiace però perchè abbiamo perso la compagnia di amici con cui trascorrevamo le giornate al mare”.

Ad onor del vero tuttavia, è giusto anche ricordare come in diversi lidi balneari della città adriatica ci siano passerelle per disabili, carrozzine e passeggini per scendere e salire con facilità senza barriere architettoniche, come è anche vero che le esigenze dei clienti con problemi di deambulazione siano rispettati per permettere a chiunque di scendere in spiaggia con facilità.

 

(Le foto sono di repertorio, si tratta di immagini puramente esplicative e senza alcun riferimento al lido balneare interessato)

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