Campobasso

Eletto in Comune ma non salda il debito col suo avvocato, gettoni di presenza pignorati a consigliere comunale

L'avvocato Claudio Palladino ha avviato un pignoramento nei confronti di un consigliere comunale di Campobasso per via di un contenzioso legale. Il 'trasgressore', entrato nell'assise di palazzo San Giorgio dopo le elezioni amministrative dello scorso 26 maggio, deve versare oltre 4mila euro. Per questo non percepirà lo stipendio, almeno fino a quando il giudice del Tribunale si pronuncerà sulla vicenda il prossimo 24 settembre.

Aveva maturato un debito consistente con un avvocato di Campobasso, a cui doveva corrispondere circa 4mila euro. Nel frattempo il cliente inadempiente si è candidato alle elezioni amministrative che lo scorso maggio si sono svolte nel capoluogo molisano ed è stato eletto. 

Non passa nemmeno un mese dal primo consiglio comunale (si è tenuto lo scorso 1 luglio, ndr) quando nel Municipio del capoluogo arriva la ‘sorpresa’: l’avvocato Claudio Palladino ha avviato il pignoramento per recuperare la somma dovuta dal trasgressore, che probabilmente in questi mesi ha fatto orecchie da mercante rispetto ai solleciti di pagamento. La legge del resto consente di pignorare gli stipendi dei politici in determinati casi.

L’affare, che coinvolge anche il Comune, da privato è diventato pubblico.

Per saldare il debito il consigliere comunale non percepirà i gettoni di presenza che, secondo quanto stabilito dalla normativa vigente, vengono versati per la partecipazione alle riunioni dell’assise civica e delle commissioni consiliari, come risulta nella determina dirigenziale del Settore Risorse Umane dello scorso 24 luglio.

Da quando l’atto è stato pubblicato, a palazzo San Giorgio non si parla d’altro. La vicenda, non c’è dubbio, ha provocato reazioni di ilarità. E soprattutto tutti sono curiosi di conoscere il nome del consigliere inadempiente, protagonista del maldestro tentativo di evitare di pagare il legale e il cui nome è stato omesso nella determina per ovvi motivi di privacy.

“Sarà della maggioranza 5 Stelle o dell’opposizione?”, si chiede qualcuno. E poi, osservano altri con sarcasmo, “questa persona non aveva niente di intestato? Altrimenti perchè recuperare il debito pignorando il gettone di presenza?”.

Il prossimo 24 settembre la vicenda dovrebbe finire davanti al giudice del Tribunale di Campobasso che si occuperà del contenzioso, a meno che il conto non venga saldato prima. Il consigliere debitore deve versare poco più di 4mila euro, ma nel caso in cui il contenzioso non si risolva in breve tempo tra interessi e spese legali la cifra da pagare potrebbe essere ancora più cospicua e arrivare a 6.300 euro.

Non c’è dubbio: una bella ‘mazzata’ per le tasche del consigliere comunale considerando pure che gli stipendi di chi viene eletto nelle amministrazioni locali non sono dorati come quelli di chi invece ricopre incarichi all’interno del Consiglio regionale.

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