Contratto di sviluppo

“Documenti sbagliati o progetti inadeguati: ecco gli esclusi dai fondi del Governo”. A breve torna Conte

Ieri (26 luglio) l'incontro con i rappresentanti del Governo e di Invitalia con gli amministratori dei 71 Comuni esclusi dai fondi stanziati all'interno del Contratto di governo. "Era inutile impegnare i fondi previsti nel Contratto di sviluppo per rifare strade e ferrovie dal momento che ci sono dei fondi ad hoc", ha dichiarato il consigliere della Presidenza del Consiglio dei Ministri. "Vogliono impugnare la graduatoria? Non si può". Intanto entro i prossimi quindici giorni Giuseppe Conte tornerà in Molise.

“Perchè alcuni progetti sono stati esclusi? Alcuni Comuni avevano presentato una documentazione sbagliata altri interventi che non rientravano nei criteri – come quelli per il rifacimento delle strade – perchè possono beneficiare di altre tipologie di finanziamento”.

Con queste parole, rilasciate ai microfoni dei giornalisti presenti davanti al palazzo del Governo, il rappresentante della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha spiegato i motivi per i quali 71 amministrazioni non sono riuscite a rientrare nella prima parte dei fondi – 220 milioni di euro – stanziati dal Governo all’interno del Contratto di sviluppo (il famoso Cis). Per completare l’iter e dunque avviare la realizzazione di tali opere entro il 15 agosto il premier Giuseppe Conte tornerà nel capoluogo molisano. 

66 i progetti approvati su 365 presentati. La graduatoria resa nota da qualche giorno e che prevede, ad esempio, il corposo stanziamento di 129 milioni di euro per la valorizzazione dei tratturi e 10 milioni alla Ecomont per realizzare alberghi e impianti sciistici a Campitello Matese, ha messo in subbuglio i sindaci dei Comuni esclusi. Ecco perchè questi ultimi avevano chiesto un incontro urgente proprio a coloro i quali avevano operato le scelte sulla concessione dei finanziamenti in base ai criteri previsti nello stesso Cis.

L’incontro con gli amministratori ‘scontenti’ si è svolto ieri pomeriggio – 26 luglio – dalle 16 in Prefettura a Campobasso alla presenza dell’amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri, oltre che del consigliere del premier Gerardo Capozza e del governatore Donato Toma.

Arcuri invitalia cis

Le polemiche? Tutti i giorni che si spendono a lavorare sono più importanti di quelli che si passano a protestare“, la secca replica dell’ad di Invitalia. “Il contratto istituzionale di sviluppo, come ha ribadito anche il presidente Giuseppe Conte nelle Aule parlamentari, è un’occasione molto importante per lo sviluppo di questa terra che ne ha molto bisogno da tanti anni. Il governo ha fatto uno sforzo molto importante anche per il tempo che vi ha dedicato. I sindaci che sono stati esclusi non devono sentirsi tali ma devono impegnarsi ancora di più perché nella successiva tornata di progetti che verranno finanziati potranno rientrare anche le loro iniziative”.

Dopo aver puntualizzato pure che “Invitalia non ha fatto scelte politiche perchè non fa politica fin dalla sua costituzione”, Arcuri ha difeso le scelte fatte nella definizione della prima graduatoria: “Le valutazioni sono state fatte assieme a dodici amministrazioni centrali e locali. Poi lo sapete al Sud si passa il tempo a protestare invece che fare le cose”, ha aggiunto con una punzecchiatura polemica.

Nessuna risposta invece sul caso Ecomont, la società che godrà di un finanziamento di 10 milioni di euro nonostante abbia un contenzioso con il Comune di San Massimo ieri rappresentato dal sindaco Alfonso Leggeri presente al vertice in Prefettura. “Lasciateci lavorare”, si è limitato a dire Arcuri sulla vicenda avviandosi verso l’ingresso dell’edificio.

Ancora più esplicito sui motivi dell’esclusione dei progetti presentati da 71 amministrazioni Gerardo Capozza: “Ci sono diverse motivazioni, tutte di natura tecnica. C’è chi ha presentato degli atti invece di altri, oppure sono state presentate delle documentazioni che non erano in linea con quanto richiesto e con il principio generale del Contratto di sviluppo. Del resto i fondi del Cis sono supplementari a tanti altri fondi ordinari come quelli regionali e quelli ministeriali. Ad esempio per le strade ci sono dei finanziamenti appositi ed era inutile impegnare i fondi previsti nel Contratto di sviluppo per rifare strade e ferrovie dal momento che ci sono dei fondi ad hoc“.

Capozza Cis

Infine il consigliere della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha spento pure una delle possibilità prese in considerazione dai sindaci esclusi: impugnare la graduatoria presentando un ricorso agli organi competenti.

“La graduatoria non si può impugnare ed è stata approvata da 13 amministrazioni pubbliche. Ci sono stati dei tavoli tecnici e tutte le amministrazioni  hanno espresso un punteggio sui progetti presentati”, ha detto ancora Capozza. “Tutto il resto sono chiacchiere che non sono più giustificabili. E lo dico da meridionale”. 

Difficile dire se l’incontro abbia dissipato i dubbi di tutti. Alcuni amministratori infatti restano scettici, come il primo cittadino di Civitacampomarano Paolo Manuele, a capo della rivolta di una trentina di Comuni. “Continuo ad avere molti dubbi anche se hanno sostenuto che la graduatoria non è definita”, le sue parole al termine del summit. “Sono caduti in contraddizione: avevano detto che le strade non sarebbero state finanziate e invece nell’elenco compaiono proprio alcune strade (il Rivolo, ad esempio, presentato dal Comune di Campobasso, ndr). Hanno finanziato interventi per il dissesto idrogeologico e perfino la ristrutturazione di un Municipio (quello di Ripalimosani, ndr)”.

cis sindaci

Insomma, una sorta di ‘fritto misto’ che – a detta dei sindaci esclusi dai finanziamenti – “non consentirà di far ripartire l’economia molisana e di creare reali posti di lavoro”.

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