Campobasso

Autisti mandati a casa dalla Seac vanno in Tribunale. Il giudice conferma i licenziamenti

Il licenziamento era scattato un anno fa. Era l’agosto del 2018 quando la Seac, la società che gestisce il servizio di trasporto pubblico a Campobasso, ha licenziato tre dipendenti per ridurre i propri costi di gestione e per effetto della disdetta che la stessa Azienda aveva dato ad un accordo integrativo che aveva previsto la prestazione di lavoro su 36 ore alle settimana invece che su 39 ore come previsto dal contratto collettivo nazionale.

Tuttavia il licenziamento era stato impugnato da uno dei tre lavoratori: a suo dire, non poteva essere considerato valido perché la Seac, in base al numero di chilometri che gli era affidato dal Comune di Campobasso, doveva necessariamente mantenere immutato l’organico aziendale, anche perché secondo il lavoratore l’azienda aveva utilizzato lavoratori interinali ed ore di lavoro straordinario.

Il dipendente aveva deciso quindi di rivolgersi al Tribunale.

L’azienda, difesa dagli avvocati Gianluca Pescolla e Giovanni Baranello, si è difesa sostenendo che la riduzione di personale era necessaria per contrarre i costi anche in relazione alla riduzione dei chilometri che era stata disposta dalla Regione Molise e dal Comune di Campobasso e che i lavoratori interinali e le ore di straordinario erano state necessarie proprio per coprire la variabilità dei servizi che venivano disposti dal Comune.

Lo scorso 12 luglio la Corte di Appello di Campobasso ha rigettato le richieste del lavoratore ed ha confermato l’esubero di personale era stato dimostrato anche per la procedura di licenziamento di ulteriori 10 autisti (poi sospesa) intervenuta per la riduzione chilometrica disposta dalla Regione Molise.

Grande soddisfazione è stata espressa dall’azienda per l’esito del giudizio: “Dimostra che abbiamo sempre operato correttamente, rispettando le regole e senza commettere alcun abuso pur nella delicata fase dei licenziamenti per riduzione di personale”.

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