Termoli

Un confronto “al bar” per festeggiare la Repubblica. Dall’idea di un cittadino una tradizione ‘civile’ che si rinnova ogni anno

Anche quest'anno il 2 giugno ci sarà la Festa della Costituzione e della Repubblica organizzata da Francesco Fiardi e dall'associazione 'Italia civile' nel piazzale del bar sul lungomare Nord. Una tradizione che si rinnova da 16 anni.

Amare la Costituzione della propria Repubblica. Provare a diffonderla con i mezzi che si hanno a disposizione. Anche un bar, perché no. È quello che sta facendo Francesco Fiardi – 68 anni e titolare del bar nel piazzale accanto al distributore Ip sul lungomare Nord di Termoli – da 16 anni a questa parte. Un impegno che sta portando avanti con l’associazione che presiede che prende il nome di ‘Italia Civile’, un gruppo di persone che spontaneamente (e senza alcuna sovvenzione) si è unito attorno all’obiettivo di festeggiare il 2 giugno, la Festa Nazionale della Repubblica, e la Costituzione del ’48.

Una Carta Costituzionale di cui il signor Fiardi si dice innamorato. “È una Costituzione bellissima, la prima volta che ne sentii parlare da un relatore fu a Ginevra, dove io vivevo da emigrante. Fu allora che pensai che avrei dovuto fare qualcosa”. Quel qualcosa lo ha realizzato alcuni anni più tardi. La prima edizione della ‘sua’ Festa della Costituzione e della Repubblica risale al 2004 e quella del 2 giugno 2019 sarà la sedicesima.

Una sorta di tradizione ‘civile’ che si ripete anno dopo anno a Termoli, nel piazzale accanto a quel bar arcinoto alle cronache cittadine per gli svariati furti subiti. “Il mio obiettivo è di diffondere la legalità e di sensibilizzare i cittadini partendo dal basso”. E scherza: “Più basso di così!”. È questo che colpisce della iniziativa nata da questo imprenditore termolese: la spontaneità e la genuinità. Nessuna pretesa altisonante, non si tratta di un convegno o simili ma di un confronto tra semplici cittadini per ricordare a tutti noi – e festeggiarla – la nostra forma di Stato, le sue origini e la storia che ne ha accompagnato la nascita e l’evoluzione. Largo spazio poi è dedicato all’atto normativo fondamentale perché, come spiega Fiardi che Primonumero.it ha incontrato a pochi giorni dall’evento, “la Repubblica ha meno motivo di essere spiegata ma la Costituzione sì”.

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Domenica 2 giugno, a partire dalle 18,30, si rinnoverà dunque questo felice appuntamento e si partirà proprio dalla lettura, da parte di alcuni bambini della scuola primaria, di 12 importanti articoli della Costituzione italiana. Disposte le sedie a mo’ di cerchio, si darà poi vita ad un civile dibattito sul tema scelto. Introdotto da alcune letture e poi da una breve relazione di un esperto, il filo conduttore della discussione sarà quest’anno ‘L’Europa siamo noi’.

Una scelta che pare non essere casuale, a pochi giorni dal rinnovo del Parlamento europeo e nel clima di generale scetticismo che ‘aleggia’ intorno all’Europa. Fiardi ci spiega come il tema fu scelto anche un paio d’anni fa in occasione del 60esimo anniversario del Trattato di Roma. “Noi siamo tutti pro-Europa ma ciò non toglie che avranno diritto di parola anche coloro che la pensano diversamente. Perché le idee devono circolare, purchè con educazione e rispetto”. L’evento è difatti aperto a tutti e tutti potranno esprimere la propria opinione. Saranno presenti – come lo sono stati negli anni passati – anche personalità istituzionali. Forse quest’anno ci sarà il Prefetto di Campobasso, nelle scorse edizioni non sono mai mancati Sindaci, Presidenti della Regione, il Vescovo ed altri. Ma lì, in quell’agorà improvvisata, saranno dei semplici cittadini e si siederanno là dove troveranno posto.

Sulla ‘corrente’ sovranista che sembra farla da padrone sulla scena internazionale Fiardi afferma: “È un momento storico. C’è sempre molta fluidità nelle idee delle persone, si spostano con facilità e spesso si vuole trovare un capro espiatorio”. Per molti questo capro espiatorio è appunto l’Europa “matrigna”, non per Fiardi che non crede a chi parla di crisi. “Una persona della mia età non ce la fa a dire che stiamo in crisi, viviamo nel benessere e lo dobbiamo proprio all’Europa”. Perché – è bene ricordarlo come fa l’imprenditore termolese – da quando esiste l’Europa non c’è più stata una guerra sul suolo del vecchio continente e “le guerre portano fame, disperazione e morte”. E aggiunge che il prezzo più alto in una situazione di conflitto lo pagano le donne.

Qualche anno fa protagonisti dell’evento furono i cittadini migranti accolti nel vicino hotel Modena. Si diede vita ad una festa multietnica e mai come allora l’iniziativa mostrò tutto il suo essere controcorrente e il titolare del bar lo ricorda con fierezza.

Il sogno di Fiardi è un’Europa più orientata ai popoli, alle persone, con un pilastro sociale forte (parla di previdenza sociale, sanità, protezione civile). E si dice favorevole ad una fiscalità omogenea tra i vari Paesi in cui ci sia maggiore redistribuzione della ricchezza perché “se sta bene chi sta vicino a te, stai meglio anche tu”.

La festa di domenica, dopo il dibattito in cui si socializzeranno le proprie idee, proseguirà con balli di bambini e adulti e non mancheranno stand gastronomici. Una festa di ‘comunità’ per dire “Viva la Repubblica, viva noi”.

In molti verranno – come ormai fanno da anni – dai paesi limitrofi, e un gruppo persino da Campobasso. Un po’ di amarezza in Fiardi c’è: “Credevo che questa ‘pratica’ si sarebbe diffusa maggiormente, credevo che tutti i bar mi avrebbero ‘copiato’”. Qualcuno lo ha fatto però, dunque il seme che è stato gettato ha iniziato a dare i suoi frutti.

 

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