Termoli

Tunnel, non è finita. “Il Comune non ha sbagliato nulla. Sentenza strumentalizzata, il Tar conferma che l’opera è aggiudicata”

L’assessore all’Urbanistica Pino Gallo, il Rup Livio Mandrile, il consulente Donato Petrosino e l’avvocato Lorenzo De Robertis ribattono a chi sostiene che il progetto di riqualificazione sia stato definitivamente bocciato e spiegano, carte e dati alla mano, perché: “Al contrario, il Tar ha detto che c’è un aggiudicatario rilevando però che mancava la Vas e l’assoggettabilità al Via andava fatta su tutto. Riteniamo siano valutazioni parziali, e comunque sono sanabili. I risarcimenti, semmai, verranno chiesti dalla ditta De Francesco se la prossima Amministrazione bloccherà l’opera”.

I giudici del Tribunale amministrativo di Campobasso non hanno affatto detto che la procedura è illegittima, e tantomeno hanno bloccato il progetto di riqualificazione del centro di Termoli, tunnel compreso. In sintesi è il chiarimento fatto oggi pomeriggio, 7 giugno, nel corso di una conferenza stampa promossa dall’assessore Pino Gallo, che è entrata nei dettagli tecnici e giuridici della sentenza con la speranza di restituire alla popolazione, che dopodomani andrà alle urne, una fotografia “meno parziale, imprecisa e politicamente strumentale” rispetto al messaggio lanciato da “altre correnti politiche avversarie”, a cominciare dal centro-destra di Francesco Roberti e per finire con i 5 Stelle.

 

A spiegare le ragioni per cui la decisione del Tar, arrivata “a poche ore dal ballottaggio, con una tempistica che apre al sospetto ma che noi rispettiamo come rispettiamo il contenuto della stessa” sono stati oltre all’assessore, il Rup del progetto Livio Mandrile, l’avvocato Lorenzo De Robertis e il consulente comunale Donato Petrosino.

 

Lorenzo De Robertis, il legale che ha curato l’opposizione al ricorso promosso da Coordinamento No Tunnel (unico soggetto ritenuto in diritto di opporsi, a differenza di Nick Di Michele e Pietro D’Andrea), ha spiegato la sentenza nei dettagli parlando di “sfortunata coincidenza temporale che ha portato il Tar a pubblicare la sentenza in un momento particolare della città”.

Questo secondo il legale ha innescato “una corsa alla lettura della sentenza che non è positiva, con possibili distorsioni, errori, false convinzioni. La sentenza in realtà non boccia né promuove nessuno, è una situazione in divenire”.

Per l’avvocato barese infatti “questa sentenza conferma, suffraga e valorizza il dato che il project financing ha un aggiudicatario (De Francesco, ndr). Ce l’aveva e ce l’ha, e la sentenza chiarisce i motivi per cui il ricorso non tocca il processo di aggiudicazione. Quindi resta definitiva l’aggiudicazione, dato che in pochi hanno sottolineato e che invece ha importanza prioritaria”.

Per cui ora “l’Amministrazione ha il dovere di sanare le criticità, altrimenti avremmo un aggiudicatario che non può esercitare il suo diritto, riconosciutogli anche dai giudici. Dal punto di vista tecnico, per la tutela dell’interesse pubblico, l’amministratore ha due strade: o sana con la Regione o fa appello. Se non facesse nessuna delle due determinerebbe una situazione ingestibile, dovendo prima o poi fare la revoca dell’aggiudicazione. E in quel momento scatterebbe la richiesta di risarcimenti, così come accaduto un mese fa con la Nidaco Costruzioni per il parcheggio sotterraneo di piazza Sant’Antonio”.

De Robertis ha sottolineato che “nessuno dei provvedimenti firmati dal Comune di Termoli è toccato da questa sentenza. Chi dice il contrario mente sapendo di mentire. La sentenza censura due segmenti regionali, di competenza della Regione Molise che per due volte, per iscritto, ha detto che non occorre la Vas. Sfido chiunque a dire che il Comune non ha voluto fare la Vas del progetto. E’ stata la Regione a dire al Comune che la Vas non occorreva, perché la valutazione Ambientale Strategica era già stata ampiamente superata dai numerosi studi forniti. Secondo il Tar la Vas invece occorreva, e per questa ragione sono stati annullati gli atti del Comune che facevano a meno, appunto, della Vas. Il Comune di Termoli ritiene che la Vas fosse superflua, e che la Regione abbia fatto bene, ma questo è un altro discorso”.

Il secondo aspetto riguarda “l’assoggettabilità al Via (Valutazione Impatto Ambientale). I giudici del Tar dicono che la Regione ha sbagliato a valutare solo il parcheggio multipiano, invece che il progetto nel complesso. “Fosse così avrebbero ragione – ha precisato De Robertis – ma in realtà l’istruttoria dell’Arpa e la determina della Regione si riferiscono a tutte le opere, anzi dedicano i maggiori spazi a queste cose, sin nei minimi dettagli. Il giudice ha equivocato, ma questo dipende dal fatto che il ricorso non censura la procedura di Via, non fa alcun riferimento al Via. Se lo avesse fatto il Comune avrebbe portato le carte che esistono dall’inizio, a riprova che il lavoro svolto è stato completo” dice ancora il legale mostrando i voluminosi faldoni relativi alla riqualificazione del centro di Termoli.

La via più semplice, secondo l’avvocato, è quella di fare ricorso con una cautelare. “Al Comune non conviene sanare le parti mancanti insieme alla Regione perché impiegherebbe troppo tempo, ci metterebbe almeno un anno”.

Per l’assessore all’Urbanistica Pino Gallo “le reazioni alla sentenza dimostrano quanto da me e dal sindaco sempre sostenuto, cioè che l’opposizione al progetto è sempre stata politica e non di valutazione dell’opera”. Lo stesso responsabile dell’Urbanistica di questi cinque anni, ha chiarito che il ricorso potrebbe essere presentato anche dall’aggiudicatario, la De Francesco Costruzioni.

Poi ha ribadito. “Il Comune nulla ha sbagliato nella procedura e neanche la Regione. Ci sono state delle valutazioni sulla base delle norme, ma la sentenza presenta aspetti deboli e su questo il Comune deve fare le sue valutazioni”.

Il responsabile unico del procedimento, l’architetto Livio Mandrile, ha difeso apertamente l’operato suo e dei progettisti “che hanno fatto un lavoro egregio. In Molise non si è mai visto un progetto così. Noi ancora prima della conferenza istruttoria abbiamo chiesto alla Regione se serviva e la Regione ci ha risposto di no. Questo perché la Vas è molto meno approfondita della Via. Il giudice avrebbe avuto bisogno di un tecnico che gli spiegasse questo passaggio”.

Netto l’architetto piemontese anche sulla questione dello screening alla Valutazione di incidenza ambientale. “I documenti sottoposti alla Regione Molise contengono tutto il progetto, non solo le parti relative al parcheggio. Non ci sono vulnus nei nostri procedimenti. Per ogni atto c’è stato un esposto alla Procura e all’Anac, dove avremmo sbagliato noi?”.

In chiusura l’avvocato De Robertis ha ribadito di intravedere “elementi di criticabilità esistenti che ci portano a negare che il progetto non si faccia più. La storia di questa opera non finisce qui anche in virtù di questa sentenza”.

Ribadito, dall’assessore Gallo, anche un punto non da poco: “L’intero iter è stato fatto a costo zero per il Comune di Termoli. Nulla dei soldi dei cittadini è stato speso per questo progetto, ed è giusto ricordarlo. Ogni euro è stato di provenienza della ditta, prima proponente e poi aggiudicataria dell’opera”.

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