Bassomolise

Tante le truffe agli anziani, “Colpite persone che vivono sole”. I malviventi? Si spacciano per funzionari Poste e Inps e per preti

La Polizia informa che negli ultimi giorni in BassoMolise si sono registrati numerosi episodi di truffa ai danni di persone over 60 che vivono sole, raggirare con una tecnica sempre uguale. Ecco come fare per proteggersi, cominciando con non aprire la porta agli sconosciuti.

Diversi gli episodi di truffa agli anziani che nei giorni scorsi si sono verificati nel Basso Molise. Alcuni sono andato in porto, fruttando ai malviventi poche centinaia di euro, altri – la maggior parte – no. Il modo di operare però è sempre lo stesso, e a dirlo è la polizia tramite il Commissariato di via Cina, che sta seguendo le indagini e ha raccolto le denunce delle vittime.

Vittime che quasi sempre hanno un profilo ben preciso: anziani tra i 60 e i 90 anni che abitano soli, contattati telefonicamente o visitati in casa loro da anonimi malintenzionati che si presentano alla porta, in modo distinto e con fare gentile, spacciandosi per  funzionari delle Poste, di un ente di beneficenza, dell’Inps, o  addetti delle società di erogazione di servizi come luce, acqua, gas, e talvolta anche come appartenenti alle Forze dell’ordine, o addirittura nelle vesti di falsi preti o  sedicenti missionari riferendo  che un familiare o un prossimo congiunto (figlio, nipote, ecc..) ha avuto un incidente o si trova in ospedale, oppure deve urgentemente pagare una multa.

Spesso gli stessi malintenzionati dicono di dover controllare la posizione pensionistica o contributiva; o ancora il contatore del gas, della luce ecc. ma in realtà raggirano le persone facendosi consegnare soldi o sottraendo beni o altre cose di valore.

La vittima viene quindi sollecitata a dare del denaro che il truffatore promette di consegnare al familiare in difficoltà. Dopo poco si presentano presso l’abitazione della vittima una o più persone che prendono il denaro in questione promettendo di consegnare il tutto al caro congiunto. Solo dopo la vittima scoprirà l’inganno.

Questa la dinamica della truffa, contro la quale la polizia indica come difendersi.  

“Occorre ricordare che di solito il controllo domiciliare delle utenze domestiche viene preannunciato con un avviso (apposto al portone di un palazzo o comunicato al portiere) che indica il motivo, il giorno e l’ora della visita del tecnico e nessun ente manda personale a casa per verificare l’eventuale presenza di banconote false, scusa solitamente utilizzata per vedere dove una persona conserva il denaro in casa.

E’ importante non aprire agli sconosciuti e non farli entrare in casa, soprattutto se le visite avvengono in orari inusuali, specialmente se in quel momento siete soli in casa; se possibile, è opportuno controllare dallo spioncino e aprire la porta col catenaccio attaccato, chiedendo al funzionario un tesserino di riconoscimento”.

Per qualsiasi dubbio, anche minimo, bisogna chiamare il 113 o rivolgersi alla Questura. È l’unico modo per cercare di non cadere nella trappola.

 

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