Nucleo industriale termoli

Rifiuti chimici, norme violate e fumi non autorizzati: denunciati gestore della Fis e titolare di discarica

Stoccaggio in violazione delle norme ambientali e emissioni da un camino non autorizzato: il gestore della Fabbrica Italiana Sintetici è stato denunciato all'autorità giudiziaria dai carabinieri del nucleo operativo ecologico di Campobasso in seguito a un servizio mirato proprio al controllo e alla gestione dei rifiuti. Denunciato in concorso anche l'amministratore di una discarica di rifiuti non pericolosi di Foggia dove sarebbero state smaltite oltre 100 tonnellate di terre e rocce da scavo provenienti dalla Fis.

Rifiuti pericolosi stoccati senza rispettare le norme di classificazione, etichettatura e imballaggio. Reati ambientali ancora una volta all’attenzione della cronaca nel territorio del BassoMolise.

Il gestore della Fis, la Fabbrica Italiana Sintetici – che si trova nel Consorzio industriale della Valle del Biferno e che produce principi attivi per farmaci – è stato denunciato all’autorità giudiziaria dai carabinieri del nucleo operativo ecologico di Campobasso in seguito a un servizio mirato proprio al controllo e alla gestione dei rifiuti.

La denuncia è scattata, secondo quanto si apprende, nell’ultimo periodo al termine di una verifica sullo stoccaggio di rifiuti chimici e farmaceutici che sarebbe avvenuta in violazione della normativa di riferimento e delle prescrizioni imposte dall’autorizzazione integrata ambientale rilasciata dalla Regione Molise.

Sempre la stessa azienda, che l’anno scorso ha aperto un nuovo e avanguardistico reparto incrementando le assunzioni e che vanta una delle poche situazioni floride tra le fabbriche del Nucleo industriale, è finita nel mirino dei Carabinieri per aver immesso, secondo l’ipotesi degli inquirenti, in atmosfera emissioni da prodotti chimici, come risultato finale del processo di lavorazione, da un camino per cui non era ancora stata rilasciata l’autorizzazione.

In concorso con il gestore della Fabbrica Italiana Sintetici è stato segnalato all’autorità giudiziaria anche l’amministratore di una discarica di rifiuti non pericolosi che opera in provincia di Foggia. Qui sarebbero stati smaltiti, sempre sulla base delle attività investigative degli inquirenti, oltre 100 tonnellate di terre e rocce da scavo che provenivano dall’industria Fis, che si trova in un’area classificata come sito contaminato. Verosimilmente le terre e rocce da scavo trasferite a Foggia per lo smaltimento costituivano gran parte dei materiali di risulta della lavorazione per la realizzazione del nuovo reparto a cascata, realizzato in tempi molto rapidi nell’arco del 2018. Su questo le indagini vanno avanti.

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