Termoli

Raccolta differenziata, spariscono i cassonetti delle aziende: esercenti ‘in pellegrinaggio’

È partita tra polemiche e disagi la nuova fase sperimentale del ‘porta a porta’ a firma della Rieco nei confronti dei titolari delle ditte termolesi. Anche sul fronte privato continuano i problemi relativi al mancato ritiro dei pannolini.

Che fine hanno fatto i mastelli che le aziende avrebbero dovuto utilizzare per il conferimento dei rifiuti? È questa la domanda che si pongono i titolari delle attività termolesi che, da ormai sei mesi, si trovano a soffrire dei disagi causati dalla totale assenza dei bidoni. Dal 1 dicembre scorso, infatti, il Comune ha una nuova azienda che si occupa dello smaltimento dei rifiuti, l’abruzzese Rieco Sud Scarl che, se da un lato si è sempre resa disponibile, sia attraverso incontri che via telefono, a risolvere le problematiche dovute a contenitori rotti o mancati passaggi per il ritiro, dall’altro sembra non aver trovato un punto di incontro con le aziende.

Per i titolati delle ditte è dunque partito un vero e proprio pellegrinaggio, una sorta di caccia al bidone più vicino in cui smaltire i rifiuti: e non parliamo di quelli definiti ‘speciali’ come ad esempio gli scarti elettronici, vernici, oli o pneumatici. Si parla dei comunissimi rifiuti plastici o di carta, quelli presenti in ogni abitazione ed il cui smaltimento non richiede attenzioni diverse. “Siamo stati tagliati completamente fuori dalla raccolta rifiuti – conferma il titolare di una ditta a Primonumero.it – Il problema si estende a tutte le aziende del territorio, dalla zona artigianale a quella industriale fino a Pantano Basso”.

Disagi che si sarebbero manifestati solo nell’ultimo periodo, negli ultimi sei mesi e mezzo. Da quando, in pratica, è avvenuto il passaggio di testimone tra le due aziende dedite allo smaltimento dei rifiuti: “Con la Teramo Ambiente, invece, non abbiamo mai avuto un problema – afferma ancora l’esercente – Con la Te.Am. chiamavamo per prenotare il ritiro dell’ingombrante e procedevano puntualmente. Quando non potevano provvedere al ritiro nella data stabilita, ci contattavano per avvisarci del mancato passaggio e per stabilire un altro appuntamento. Si stava meglio quando si stava peggio”.

La problematica relativa alla totale assenza dei nuovi bidoni viene, in qualche modo, placata utilizzando i vecchi contenitori, quelli forniti dalla ditta precedente: “Ho chiesto la possibilità di avere i bidoni per la carta e per l’umido. Mi è stato risposto che la richiesta era in lavorazione, sono passati sei mesi e dei contenitori non c’è traccia. Utilizzo quelli vecchi della Teramo Ambiente, almeno finché dureranno. Non posso di certo lasciarli fuori con il rischio che volino e creino inquinamento”.

Con i rifiuti ingombranti la situazione si complica maggiormente: “Se proviamo ad andare al punto di via Arti e Mestieri con la tessera che ci hanno fornito, ci viene detto che non possiamo usufruire del servizio perché siamo aziende – continua il titolare – Chiamando il numero verde non sanno fornirci risposte o soluzioni circa il corretto smaltimento dei rifiuti”.

È chiaro che i titolari, non potendo differenziare direttamente all’interno delle proprie aziende, corrano ai ripari, cercando soluzioni alternative alla problematica: “Sono costretto ad utilizzare l’isola ecologica sotto casa stando bene attento ad eliminare le etichette con i riferimenti dell’azienda – conferma ancora il proprietario dell’azienda – E pensare che lì getto solo cartoni di varie dimensioni”.

Una situazione al limite della sopportazione che ha portato gli esercenti a porsi una domanda, del tutto legittima: “Se noi aziende dobbiamo rivolgerci ad un servizio esterno, pagando per smaltire rifiuti che potremmo conferire in loco, non capisco perché dovremmo pagare anche la tassa al comune”. Spostandosi al centro non va meglio: anche qui sono diverse le attività a cui non sono ancora stati consegnati i mastelli per la carta o la plastica, pur avendone fatto richiesta: “Gettiamo la carta assieme ai cartoni quando arriva la merce, non abbiamo altra soluzione”, confessano a Primonumero.it.

Sul fronte dei privati non va assolutamente meglio, anzi. I disagi sono ancora maggiori: sono numerosi i residenti che lamentano il mancato passaggio per il ritiro dei pannolini. Per questa tipologia di rifiuti sono previsti, così come esposto sul calendario fornito dalla Rieco e dall’applicazione Junker, tre passaggi la settimana, il lunedì, il giovedì ed il sabato, ma per motivi ignoti non sono stati effettuati. “Eppure – scrivono alla redazione di Primonumero.it – Hanno i nominativi di chi utilizza pannolini o pannoloni ma, spesso, non passano”. “Sono 21 giorni che non raccolgono i sacchetti con i pannolini” scrive un utente su facebook, “Anche a me, sono già due lunedì che me li lasciano davanti casa – aggiunge una madre – E con questo caldo non è il massimo”.

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