Dalla Liguria alla Sicilia, lungo la dorsale appenninica, la ciclovia più lunga d’Italia passerà anche in Molise. Precisamente a Guardiaregia, micro comune di montagna noto già per la sua oasi protetta e ora pronto ad entrare tra le tappe dell’Appennino bike tour.
A Roma presso il ministero dell’Ambiente il titolare del dicastero Sergio Costa – su impulso del presidente di Vivi Appennino Enrico della Torre – ha voluto incontrare sindaci e associazioni per gettare le basi di un progetto che unisce ambiente, cultura, salute e turismo e destinato a diventare realtà entro il 2010. Il sindaco di Guardiaregia Fabio Iuliano era lì assieme a decine di altri amministratori coinvolti nell’iniziativa e ai referenti delle associazioni, tra cui, sempre per il Molise, Maurizio Varriano dei Borghi d’eccellenza e, in rappresentanza dei Borghi della Salute, Nicola Di Niro (Asvimoligal).
L’iniziativa, nata tre anni fa sotto la regia dell’ex ministro Gianluca Galletti, cerca di far lievitare a 11 le ciclovie italiane riconosciute. Questa, però, sarebbe la più lunga di tutte e dunque anche quella con il potenziale più grande.
Un po’ di numeri: 43 saranno le tappe (e tra queste Guardiaregia), 1400 i paesi attraversati lungo la dorsale che parte dal borgo di Altare, in Liguria fino ad arrivare ad Alia in Sicilia. In mezzo una decina di parchi nazionali, 34 parchi regionali, 32 città termali, 60 località sciistiche, 133 luoghi di interesse turistico e/o sportivo per un totale di 2.600 chilometri spalmati su 14 regioni (Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Lazio, Campania, Molise, Basilicata, Calabria e Sicilia).
La pista ciclabile più lunga d’Italia sarà anche quella più verde: gli amanti delle pedalate, infatti, viaggeranno su strade a basso impatto veicolare ancora, però, da mettere in sicurezza con tanto di cartellonistica per aiutare i ciclisti a non smarrirsi lungo lo Stivale.
Indiscussa sarà la ricaduta in termini turistici, basti pensare che i cicloturisti viaggiano di giorno e trascorrono la notte in strutture ricettive, spendono mediamente 66 euro al giorno e arrivano anche fuori dall’Italia Germania, Francia, Stati Uniti e Regno Unito i paesi di provenienza di chi viaggia in bicicletta). Ecco perché, tra i progetti da sviluppare, si sta pensando a creare o valorizzare punti di ristoro, alloggi, box informativi e chiaramente strutture per il noleggio e la riparazione delle biciclette.
(foto travelnostop.com)
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