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Infermieri volontari al posto di personale dell’Asrem. Diffidata l’Azienda: “Vogliono privatizzare il 118”

Un'altra tegola per l'Asrem cui la Rsu ha inviato una diffida perchè contesta un punto del regolamento che disciplina i rapporti in convenzione con le Organizzazioni di Volontariato per il trasporto sanitario in emergenza/urgenza, il 118. Si apre infatti la possibilità di reclutare personale infermieristico volontario in luogo di quello Asrem. "Vogliono privatizzare anche questo servizio"

Il settore infermieristico non vive un periodo di calma e i rapporti con l’Asrem sono in subbuglio anche per via del regolamento aziendale sull’affidamento del servizio di trasporto sanitario in emergenza-urgenza.

Il coordinamento delle Rsu Asrem (Rappresentanza sindacale unitaria) è in agitazione e ha inviato una diffida all’Asrem relativa al regolamento che disciplina i rapporti in convenzione con le Organizzazioni di Volontariato e la Croce Rossa Italiana per il trasporto sanitario in Emergenza-Urgenza: motivo del contendere è il reclutamento degli infermieri per il 118.

Facciamo un passo indietro. Mesi addietro l’Asrem ha emanato un bando per appaltare il servizio in questione nel quale si leggeva, all’articolo 20 comma 2, che: “l’Azienda può richiedere alle associazioni di volontariato, qualora non ne abbia la disponibilità, il reclutamento di figure infermieristiche adeguatamente formate al fine di garantire il trasporto in regime di emergenza/urgenza”.

Di qui il primo allarme della Rsu che riunisce la maggior parte dei lavoratori del comparto sanitario dell’Asrem. Il rischio, molto più di un dubbio – secondo il dottor Gianluigi Angelucci del coordinamento della Rsu –, è quello della privatizzazione del servizio e di conseguenti minori garanzie per l’utenza. La sostanza è: se l’Azienda non ha disponibilità di personale proprio – assunto con contratto dalla Asrem – può aprire alle Organizzazioni di Volontariato che possono ‘sopperire’ con personale proprio. Ma gli infermieri del privato sociale possono non avere la stessa esperienza e lo stesso grado di formazione del personale dipendente dal pubblico per il cui reclutamento i vincoli sono stringenti.

A metà maggio l’invio di una prima nota all’Azienda sanitaria in cui si chiedeva di cancellare l’articolo della discordia. Mesi di silenzio e poi la ‘doccia fredda’: il 21 giugno viene pubblicata sull’Albo pretorio dell’Asrem una rettifica al bando, che intanto era stato oggetto di ricorsi. Nella nuova formulazione dell’articolo 20 c’è scritto: “La Asrem si riserva di richiedere alle Associazioni convenzionate anche la disponibilità di personale infermieristico adeguatamente formato (per le postazioni di tipo “A” e di tipo “B”), attualmente garantito dall’Azienda, in particolari e contingenti situazioni, legate alla difficoltà di reperire in altro modo il suddetto personale infermieristico”. Cambiamento affatto gradito alla Rsu che, per bocca di Angelucci, afferma: “L’articolo non solo non è stato cancellato ma addirittura peggiorato” e ancora: “Mi sembra un escamotage per non reclutare personale proprio”.

Per i non addetti ai lavori le postazioni di tipo “A” sono quelle medicalizzate e prevedono la figura di un medico oltre ad un infermiere, ad un autista e a un soccorritore. Diversamente le postazioni di tipo “B” che sono non medicalizzate e dunque manca la figura del medico. Pertanto questa possibilità di coprire anche i turni nelle postazioni di tipo ‘A’ e ‘B’ è una porta ancora più spalancata alla privatizzazione del servizio.

Il personale infermieristico Asrem assicura determinate garanzie, è formato ed ha esperienza” dichiara Angelucci. Il personale infermieristico reclutato dalle Organizzazioni di volontariato potrebbe non avere queste caratteristiche e probabilmente sarebbe volontario e pagato con meri rimborsi spese. È questo a preoccupare – e  non poco – la Rsu. A rischio è la qualità del servizio e la sicurezza dei pazienti stessi. Oltre che la precarizzazione del lavoro.

La Rsu intanto ha inviato una diffida indirizzata ai vertici aziendali e al Commissario ad acta Giustini. Se la situazione non dovesse cambiare le intenzioni della Rsu sono di procedere citando l’azienda per comportamento antisindacale ed eventualmente di adire la Magistratura contabile.

C’è anche questo tra i problemi del comparto sanitario molisano.

 

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