Fantapoesie

Gioco io con te

Il gioco è sempre figlio del tempo, si adatta al contesto sociale, eppure c’erano momenti, neanche tanto lontani, in cui bastavano quattro biglie, un elastico, qualche gessetto o due bastoncini per intrattenere tutto il giorno i bambini, si sviluppava la curiosità, fantasia, manualità, e non esistevano attimi di noia. Allora insieme divertiamoci a nascondino, facciamo tana all’insensibilità, non serve google maps per localizzare lo strafottente o chi pensa solo a se stesso e al proprio comodo, disinteressandosi degli altri; giochiamo a campana, che non è una notifica, si salta con una gamba sola per evitare ogni forma di violenza, ci vuole equilibrio per combattere l’invidia e vince chi completa il percorso con coraggio e senza rancore.

Con un due tre stella ci rallegriamo a più non posso, non è un nuovo gruppo whatsapp, devi essere veloce restando immobile, rapido contro le ingiustizie e fermo con gli approfittatori; svaghiamoci con la morra cinese che non è l’ultimo modello di smartphone asiatico, si usano le mani per raffigurare un sasso, forbici e carta, uno si impone sull’altro, la signorilità sulla volgarità, l’umiltà sulla prepotenza e l’integrità sulla disonestà; una partita a rubabandiera non si rifiuta mai, non è un video trash da milioni di visualizzazioni su youtube, occorre prontezza di riflessi per sottrarre il fazzoletto dell’empatia e non lasciarsi acciuffare dalla gelosia. Prima, per non fare scontento nessuno, bisognava fare delle squadre in modo da permettere a tutti di giocare, adesso se qualcheduno avesse la brillante idea di cimentarsi in qualche distrazione del passato, verrebbe visto con occhi da marziano, che bel paradosso! Camminando per strada, mi illudo ancora di trovare qualcuno che mi dica: “Vuoi giocare con me?”.

(Alessio Toto….Tra un motore e un cambio mi sono laureato in Sociologia e, scrivo poesie con lo scopo di arrivare al vostro cuore…)

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