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Fondo non autosufficienza, Mazzuto replica alle contestazioni. Calenda: “Si sospenda il bando”

L’assessore regionale alle Politiche Sociali Luigi Mazzuto risponde alle critiche sollevate in merito al Bando degli Ambiti sociali relativo al Fondo Non Autosufficienza 2018.

Solo pochi giorni fa un gruppo di associazioni del sociale – ‘capeggiate’ dall’avvocato Tina De Michele della Consulta per le disabilità del Comune di Termoli – aveva espresso le proprie perplessità su molti aspetti del bando e ieri, 21 giugno, gli stessi consiglieri regionali del Partito Democratico, Fanelli e Facciolla, avevano richiesto spiegazioni al Governatore Toma. La consigliera Filomena Calenda a sua volta chiede la sospensione del bando, stante le criticità emerse.

Oggi (22 giugno) è l’Assessore al ramo a prendere la parola per fornire delucidazioni.

“L’intervento dell’Avv. Tina De Michele, Presidente della Consulta sulla Disabilità, apparso su alcuni organi di informazione, nel quale si muovono rilievi e contestazioni in merito al contenuto del Programma FNA e del relativo disciplinare, pubblicati dagli Ambiti Territoriali Sociali in data 4 giugno con scadenza il 3 luglio, ripropone questioni già discusse ed affrontate negli anni precedenti. Ritengo però doveroso, per non ingenerare un clima di dubbio e di sospetto tra i cittadini e le famiglie interessate, fornire alcuni chiarimenti”.

Il primo: “La copertura degli interventi è garantita con le risorse del Fondo nazionale (2.996.240 più un conguaglio di circa 90.000 riferito ad economie accertate dal Ministero delle politiche sociali e riassegnate alle Regioni) integrate dallo stanziamento sul bilancio regionale 2019 (400.000). I beneficiari sono i cittadini in condizioni di disabilità gravissima (100% di invalidità e indennità di accompagnamento). Le valutazioni – prosegue Mazzuto – sono effettuate dalle Unità di valutazione multidimensionali dei Distretti sanitari, integrate da assistenti sociali degli ATS. Le persone che con la precedente programmazione avevano ottenuto il punteggio massimo non vengono sottoposte a visita” mentre “per quelle di cui il Distretto dispone della necessaria documentazione sanitaria (perché già in carico ai servizi territoriali) si procede alla valutazione sulla base della stessa documentazione” e infine “per le nuove domande o per quelle di cui l’Azienda non ha contezza si procede alla visita domiciliare e alla valutazione”.

L’assessore della Lega puntualizza poi come il Programma riproponga le stesse azioni realizzate negli anni precedenti e le cita una per una: “Assistenza domiciliare o contributo economico per il caregiver (400 euro mensili per 12 mesi); Interventi di sollievo a beneficio delle persone collocate per brevi periodi presso strutture residenziali idonee (38 euro di contributo quotidiano); Sostegno a progetti sperimentali dei 10 Centri socio educativi, con una contribuzione a parte per gli ATS di Agnone e Venafro che, non avendo sul proprio territorio strutture dedicate, si fanno carico del trasporto delle persone disabili presso i CSE di Isernia; Contributo per progetti di autonomia rivolti ai minori con gravissima disabilità; Sostegno alle persone affette da SLA (da 300 a 700 euro mensili per 12 mesi in ragione della gravità della malattia)”.

Mazzuto spiega come “al momento sono in carico ai servizi 26 persone. Il riparto agli ATS viene effettuato sulla base della popolazione residente al 31.12.2013” e come l’azione sia gestita dalla Regione che liquida agli Ambiti una anticipazione dell’80% del fondo assegnato, mentre il saldo verrà erogato previa rendicontazione dell’anticipazione.

“Rispetto alle contestazioni formulate dall’Avv. Di Michele, in rappresentanza anche di altre Associazioni di disabili attive sul territorio molisano, va sottolineato che la platea di potenziali beneficiari è quella definita puntualmente dal decreto del Ministero delle politiche sociali che ha ripartito le risorse del FNA per l’anno 2016 e al quale si richiamano i riparti degli anni successivi”. E sull’entità del contributo afferma che “la Regione, in considerazione dell’esiguità delle risorse disponibili, ha operato una scelta più selettiva riconoscendo l’accesso ai benefici ai soli disabili gravissimi” e che quest’ultimo sia il requisito oggettivo rispetto al quale non è dato operare valutazioni discrezionali in merito all’età anagrafica dei soggetti. “La valutazione delle istanze viene effettuata dalle Unità multidisciplinari distrettuali, come per gli anni precedenti, mediante l’utilizzo della scheda SVAMA, utilizzata dai Distretti per l’accesso a tutti i servizi”.

L’Assessore stima che il numero di istanze che verranno presentate, “anche sulla base dei dati dei pregressi programmi, è purtroppo di gran lunga superiore (almeno 1000) rispetto a quelle che potranno essere ammesse a finanziamento (circa 450/500)”.

Quindi la conclusione: “É ovvio che se il Consiglio Regionale, che già in sede di bilancio 2019 ha approvato uno stanziamento di 400mila euro, dovesse ritenere necessario e possibile il reperimento di ulteriori risorse, sarà possibile disporre lo scorrimento delle graduatorie”.

“In ogni caso proprio per favorire il più ampio e sereno confronto su un tema che investe tante famiglie e tante persone anticipo fin d’ora la mia totale disponibilità ad incontrare l’Avv. De Michele e i rappresentanti delle altre associazioni interessate per valutare possibili soluzioni, sempre nel rispetto della normativa nazionale e della programmazione regionale”, conclude Mazzuto.

 

Intanto oggi anche la sua ex collega di partito, Filomena Calenda – presidente della IV Commissione Consiliare – si esprime sulla materia manifestando i propri dubbi sul bando e chiedendone finanche la sospensione. “Da una attenta lettura sono emersi aspetti spinosi. Se la stesura del Fna avesse avuto una più attenta analisi e valutazione, magari con una ricognizione preventiva di quella che è la situazione attuale, oggi avremmo potuto offrire ai destinatari della misura, già provati dalla sofferenza, uno strumento migliore. Invece, mio malgrado, osservo ancora una volta poca lungimiranza e poco approfondimento su una materia tanto delicata quanto complicata”.

E spiega perchè: “Aver distribuito le risorse assemblando tutti i servizi non consente alla platea dei destinatari di usufruire dei servizi assegnati a ogni singolo utente. Lo strumento ‘Smava’, che assegna i punteggi per l’accesso alle graduatorie, aumenta i parametri, così di fatto, si restringe ancor più la forbice che già di per sé è fin troppo risicata e il ventaglio dell’offerta di sostentamento è caotico e poco armonizzato. É importante – e spero ci si attivi con largo anticipo per il prossimo anno, coinvolgendo tutte le categorie dei destinatari – assegnare le risorse avendo cura di distinguere le disabilità non solo in base alla gravità, ma anche in base all’età del malato, alla sua condizione sociale (se vive o meno da solo), in base alle varie patologie, distinguendole sulla scorta della frequenza con cui colpisce i cittadini molisani”.

La Calenda spera che il presidente Toma voglia sospendere in maniera cautelativa il bando, così da operare correzioni urgenti e necessarie.

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