Giornata drammatica

Choc e rabbia di sindaci e medici. Roberti: “Riconsegneremo le chiavi dei Comuni”

Il primo cittadino di Termoli, così come gli altri sindaci dei paesi bassomolisani oggi in riunione sull'emergenza sanità, è incredulo. "Chiederemo spiegazioni al commissario ma con i miei colleghi stiamo valutando azioni forti e di restituire le chiavi dei municipi perché così non si può amministrare. Noi siamo i garanti del diritto alla salute"

Il commissario straordinario Angelo Giustini e il subcommissario Ida Grossi arrivano intorno alle 19,30 al Comune di Termoli, dove quasi 20 sindaci coordinati dal primo cittadino di Termoli stanno aspettando un confronto dal quale si sperava o miracolo che però non c’è stato.

Non vuole parlare il Generale in pensione della Finanza che ha firmato il decreto di chiusura del Punto Nascite dell’ospedale San Timoteo basandosi su una imposizione ministeriale non rilascia alcuna dichiarazione e prosegue dritto verso la sala consiliare, dove affronta i sindaci.

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L’amarezza è enorme, ma anche la rabbia. Sono arrabbiati i medici, loro per primi, perché hanno appreso di quanto accaduto solo da altre fonti. “Non ne sapevamo nulla – riferiscono -, non siamo stati informati in alcun modo”.

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I primi cittadini del basso Molise hanno volti tesi e una tensione palpabile. Molti stentano a credere che un decreto che stravolge in maniera così pesante la storia sanitaria basso molisana sia stato firmato dall’oggi al domani, malgrado ci fossero le premesse tecniche per la chiusura.

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Il sindaco di Termoli Francesco Roberti, la tensione segnata sul volto, annuncia che saranno valutate le azioni più forti per impedire quello che si sta verificando ai danni della popolazione basso molisana a livello di diritto alla salute.

“Siamo pronti anche a riconsegnare le chiavi dei nostri Comuni, se questi sono i presupposti per poter amministrare noi non ci stiamo”.

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